Schema della sezione

  • Corso di Laurea Magistrale in Ecobiologia, insegnamento in Ecologia Animale e Biologia della Conservazione (a.a. 2024-2025)

    Sede e orario delle lezioni

    Nell'anno accademico corrente (2024-2025), le lezioni si terranno in presenza il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle ore 14:00 alle 16:00 nell'aula C dell'edificio di Botanica (CU022). Non è prevista la partecipazione in remoto né la registrazione delle lezioni.

    Le lezioni inizieranno martedì 4 marzo 2025 e, salvo imprevisti, si protrarranno orientativamente fino al 24 aprile 2025. Seguirà a completamento del corso un'escursione didattica aperta solo agli studenti che hanno frequentato le lezioni frontali.  

    Docente: Prof. Paolo Ciucci, sede di Zoologia, Viale dell’Università 32. Telefono ufficio 06-49914750, e-mail paolo.ciucci@uniroma1.it

    Finalità del corso

    Il corso ha lo scopo di approfondire gli argomenti, le tecniche, le applicazioni e le problematiche più rilevanti che riguardano l'ecologia, la gestione e la conservazione della fauna selvatica. Il fine è permettere agli studenti di acquisire conoscenze fondamentali in ambito applicativo per impostare programmi di studio a livello delle popolazioni animali e sviluppare un adeguato senso critico utile per valutare studi o applicazioni in ambito di ricerca e gestionale.      

    Formato del modulo

    Il corso (9 CFU) prevede 48 ore di lezione frontale che organizzeremo in 24 lezioni di 2 ore ciascuna, strutturate in tre moduli successivi (Primer in Wildlife Ecology, Advances in Animale Ecology, Applications in Animal Ecology). La trattazione degli argomenti verrà fatta a lezione con l’ausilio di diapositive (presentazioni in power point) e verrà intervallata da moduli di active learning per facilitare sia l’apprendimento dei concetti trattati a lezione, sia il ragionamento critico e l'approfondimento di prosettive diverse e complementari (sociali, etiche).  Nell'ambito del modulo di Applications in Animal Ecology, sono previste lezioni presentate dagli studenti stessi (moduli di Active learning), coordinati dal docente, su argomenti applicativi. A conclusione del corso è prevista un'escursione di campo di 3 giorni.

    Libri di testo

    Le slide del corso non sono da considerare materiale didattico in alternativa ai libri di testo e alla letteratura di riferimento. Il corso adotta testi di riferimento tra i più recenti e correntemente utilizzati nei corsi di Wildlife Ecology, Conservation and Management nel panorama universitario internazionale (vedi sotto). Per chi non potesse o volesse acquistare direttamente i libri di testo, gli stessi sono disponibili presso la biblioteca del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "Charles Darwin". Laddove è stato possibile reperirle, vengono fornite direttamente sul sito e-learning del corso copie pdf dei capitoli essenziali delle edizioni precedenti dei suddetti testi. Lo studio di questi testi è da ritenere fondamentale per il superamento della prova di esame.

    Testi di riferimento:

    • Fryxell J.M., A.R.E. Sinclair, G. Caughley. 2014. Wildlife Ecology, Conservation and Management. Third edition. Wiley-Blackwell, Oxford, U.K. 509 pagg.
    • Mills, L.S. 2013. Conservation of Wildlife Populations. Demography, Genetics, and Management. Wiley-Blackwell, Oxford, U.K. 326 pagg.
    • Silvy, N.J. (Ed). 2012. The Wildlife Techniques Manual: Research. Vol. 1. 7th edition. Johns Hopkins University Press, U.S. 686 pagg.

    E' inoltre raccomandabile la lettura della bibliografia essenziale che viene suggerita per ciascun argomento del modulo, anch'essa fornita come pdf sul sito e-learning del corso.

    Frequenza e requisiti per l’esame 

    Gli argomenti trattati a lezione rappresentano integralmente materia d’esame, motivo per cui è vivamente consigliata la frequenza. L'esame finale è in forma scritta e verrà seguita da un colloquio orale. La votazione finale terrà conto dell'esame finale (60%) e della partecipazione attiva alle lezioni (discussioni in aula; 40%). Per le date d'esame vedere le date degli appelli su Infostud.

     Materiale didattico e ulteriori informazioni

    Le slide del corso e il materiale didattico (testi e articoli scientifici) sono disponibili sul sito e-learning del corso. Le slides delle lezioni sono protette da password che verrà comunicata a lezione (non via e-mail).

    Cronoprogramma orientativo delle lezioni

    Cronoprogramma del corso


  • Questa sezione iniziale del corso consiste di 8 lezioni (16 ore) ed è intesa a fornire le basi dell'ecologia animale applicata alla gestione delle popolazioni animali, dai parametri spaziali, all'uso delle risorse e dell'habitat, alla nutrizione, alla struttura e dinamica di popolazione, all'ecologia della predazione, inclusi gli effetti degli agenti patogeni sulle popolazioni animali. Le lezioni frontali a cura del docente sono intervallate da due sessioni di guided discussion, facenti parti dell'attività di active learning, da parte degli studenti stessi e inerenti argomenti di approfondimento. 

  • Questa sezione del corso consta di 5 lezioni (10 ore) frontali da parte del docente in cui si affrontano concetti, tematiche e tecniche di indagine avanzate nel campo teorico e applicato dell'ecologia animale. Le lezioni frontali sono intervallate da 3 guided discussion, parte dell'attività di active learning, su tematiche inerenti la materia (vedo sotto, sezione Guided DIscussions). 

    I molteplici risvolti applicativi dell'ecologia animale sono di attuale e diffuso interesse (p. es., gestione delle specie di interesse venatorio, controllo delle specie aliene, conservazione delle specie minacciate e dei loro habitat critici). Tuttavia, al fine di fornire indicazioni gestionali valide è fondamentale che gli studi di ecologia animale siano correttamente pianificati e realizzati e che i dati raccolti, secondo procedure ragionate e rigorose, siano adeguatamente trattati e analizzati per permettere inferenze attendibili. Nelle prime due lezioni di questa sezione affronteremo questi aspetti illustrando il metodo scientifico in ecologia animale, inclusi i criteri per un corretto disegno di studio e la necessità di un'adeguata valutazione statistica dei risultati conseguiti.

    Sebbene non sempre indispensabile, può essere fondamentale poter riconoscere nel tempo gli stessi individui o gruppi sociali della popolazione oggetto di studio e questo, dipendentemente dagli obiettivi specifici dello studio, comporta la cattura dal vivo dei alcuni individui tramite tecniche di cattura e marcatura della fauna il più possibile adeguate, incruente e socialmente accettabili. In questa lezione introdurremo vari aspetti rilevanti per la cattura e la marcatura della fauna a scopo di ricerca, vedremo le tecniche e le trappole maggiormente utilizzate per la vertebratofauna, incluse le più recenti tecniche di cattura da 'remoto' e non invasive. Discuteremo anche quali le importanti responsabilità dei ricercatori e delle associazioni professionali nel garantire e promuovere standard di cattura tecnicamente adeguati, socialmente accettabili e conformi a elevati standard etici.

    La stima delle dimensioni delle popolazioni animali è centrale in tutte le applicazioni di ecologia animale e rappresenta al tempo stesso un indicatore obbligato sia dello stato di conservazione che del raggiungimento degli obiettivi gestionali. Tuttavia, realizzare una stima di popolazione della fauna selvatica, operazione alla quale spesso ci si riferisce impropriamente con il termine di censimento, non è affatto semplice e comporta costi e un ingente impiego di risorse e di persone. Approssimazioni rapide e convenienti vengono spesso proposte in ambito gestionale ma generalmente corrispondono a stime del tutto inaffidabili e comportano un rischio elevato di fornire indicazioni gestionali erronee. In queste lezioni, facendo distinzione tra censimenti veri e propri, stime di popolazione e indici di densità relativa, illustreremo quali i principi e gli accorgimenti di base per assicurare stime di popolazione metodologicamente rigorose e verrà illustrata una classificazione concettuale delle diverse metodologie di stima da applicare in base alle condizioni specifiche (specie, densità, habitat, finalità gestionali) in cui si deve operare.

    Essere in grado di proiettare nel futuro la dinamica delle popolazioni animali è di fondamentale importante per valutare il loro stato di conservazione o l'adeguatezza delle misure di conservazione messe in atto. In queste lezioni, partendo da una rapida rivisitazione dei modelli di dinamica di base , introdurremo i modelli strutturali per età o per stadio vitale che si basano si contributi demografici età-specifici. Partendo da stime di struttura della popolazione, dei tassi di sopravvivenza e di fertilità età-specifici, questi modelli permettono di proiettare la popolazione nel futuro e sono molto versatili per valutare l'efficacia relativa di interventi gestionali alternativi o per stimare i rischi di estinzione delle specie minacciate. Partendo da alcuni esempi pratici, illustreremo quindi la costruzione e la funzionalità delle matrici di Leslie e di Lefkovitch, le loro proprietà asintotiche, la modalità per rilevare quali i parametri che hanno maggiore effetto sullo stato futuro della popolazione, e quali gli assunti e le condizioni di base per l'utilizzazione di questi modelli.

     

  • Delle varie applicazioni di Ecologia Animale ai fini della conservazione e gestione della fauna selvatica quelle che rientrano in questa sezione del corso meritano particolare visibilità nell'ambito del corso. La sezione è interamente dedicata all'attività di active learning, che prevede due componenti: un gruppo che presenta la lezione e il resto della classe che partecipa attivamente con commenti, domande, richieste di delucidazioni o suggerimenti sulla presentazione.    

  • Le guided discussion sono parte integrante della modalità di Active Learning e vengono usate nel corso per  offrire spazi di apporfondimento e, soprattutto, discussione corale su argomenti tecnici e meno tecnici che riguardano la conservazione e gestione della fauna selvatica. Gli argomenti riguardano infatti anche aspetti etici, filosofici o sociali particolarmente rilevanti o comunque controversi sui quali gli studenti sono portati a consdolidare un punto di visto o comunque il necessario senso critico. Le guided discussion, sebbene sotto la guida del docentesono autogestite dagli studenti tramite coordinamento di due relatori (chair) e due facilitatori. L'intento è approfondire i diversi punti di vista, esercitandosi ad ascoltare e rispettare le opinioni altrui e contribuendo all'evolversi della discussione sulla base di argomentazioni fondate e di una logica scientifica trasparente, piuttosto che opinioni personali o l'emotività. Filo d'unione è la consapevolezza che gli scienziati, i ricercatori e i tecnici hanno una responsabilità precisa nel dibattito pubblico, che è quella di offrire dati fattuali e informare l'opinione pubblica con i risultati della scienza e non con le loro opinioni. Per ciascun argomento di discussione ci sono uno o più articoli da leggere e ragionare con largo anticipo rispetto alla data della discussione.

    Dal punto di vista operativo, il tutto inizia con la presentazione dei chair (20-30 min), a braccio o con ppt (come preferite o pensate sia più efficace per gli scopi della discussione), ma non è e non vuole essere una lezione (si assume che tutti coloro che parteciperanno alla discussione si siano letti il materiale), quanto piuttosto l'illustrazione di una serie di argomentazioni, relative all'argomento specifico, che i chair considerano meritorie di essere messe in evidenza secondo una logica sequenziale e progressiva. Se il materiale a disposizione corrisponde a più di un articolo/saggio, deve essere fornita una visione unitaria e coerente, non un patchwork frammentato degli articoli uno dopo l'altro. Dopo una sintesi dei contenuti del/dei saggi/o in questione, e se rilevante una sua collocazione temporale e culturale, si dovrebbe evidenziare la struttura di un possibile ragionamento che servirà da traccia della discussione. Il tutto deve essere presentato in modo da fornire stimoli di discussione da parte di tutti gli altri e, allo stesso tempo, dare una direzione o scopo finale alla discussione stessa. Ciò, per esempio, potrebbe essere fatto presentando delle domande, alle quali la discussione dovrebbe riuscire a dare una o più risposte e, importante, dando una finalità alla discussione stessa (p. es., una sintesi coerente di quanto discusso). Ad esempio, nel caso del primo argomento (The Land Ethic), la finalità della discussione potrebbe essere quella di condividere e sintetizzare i punti di vista condivisi e quelli non condivisi in sede di discussione, nonché capire e analizzare l'origine di questi differenti punti di vista. Inoltre, prendendo spunto dai punti di vista condivisi, domandarsi quale miglioramento si potrebbe apportare al sistema e come (ovvero, nell'Italia attuale, quale Land Ethic, quali prospettive e sfide future?).

    Il ruolo dei chair: presentare l'argomento, delineare gli argomenti di discussione, presentare alcune domance chiave e proporre la finalità della discussione. Insieme ai facilitatori, redigere un position statement finale.

    Il ruolo dei facilitator: stimolare gli interventi, coordinare il dibattivo (rispetto dei tempi), portare a finalizzare al discussione. Insieme ai chair, redigere un position statement finale.

    Il ruolo dei partecipantii: arrivare alla discussione preparati sull'argomento, partecipare attivamente alla discussione, seguire il senso logico della discussione, rispettare le opinioni altrui e non travalicare i tempi a disposizione del proprio intervento. Evitare di avere preconcetti e, anzi, lasciarsi ispirare e guidare dalle idee presentate dali altri e dal flusso della discussione. 

    Data  Argomento Papers
    13-Mar  The Land Ethic 1
    20-Mar  Artificial and Supplememtal Feeding 2-3
    27-Mar Compassionate Conservation 4-7
    03-Apr
     Observational studies and the extinction of field experience
    8-10
    10-Apr  Biodiversity crisis and remedies 11-14