Indice degli argomenti

  • Auserlesen – Leggere il presente. Gruppo di Lettura per AAF

    «Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella 

    che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai 

    arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te

     quell’esperienza speciale che è la cultura»

    Pier Paolo Pasolini

     

     



    Auserlesen è un gruppo di lettura virtuale che intende offrire agli studenti della cattedra di Letteratura Tedesca una lista di letture ogni anno incentrate su una tematica di forte  interesse nel dibattito culturale critico e mediatico dei paesi di lingua tedesca, con lo scopo di avvicinarli alla cultura contemporanea attraverso testi e argomenti di grande attualità. 


    Per questo primo anno  la lista di letture consigliate prende spunto dai risultati della tornata elettorale che nel settembre 2017 ha fatto registrare in Germania un’inesorabile ascesa della destra conservatrice. 

    Nella convinzione che la letteratura costituisca un punto di osservazione privilegiato per individuare le dinamiche che negli anni hanno condotto a un tale risultato, una selezione mirata di testi e materiali consentità di ripercorrere i momenti fondanti di questo cammino, al fine di per scoprirne e riconoscerne cause e fattori scatenanti. Al gruppo di lettura gli studenti potranno prendere parte scegliendo una o più letture tra i testi della lista consigliata e consegnando una o più schede di lettura / recensioni delle opere scelte come elaborato finale, esercitandosi così nelle tecniche e nelle strategie comunicative utili a redigere testi per riviste, blog e siti internet. 


    Oltre alla lista degli autori e dei testi suggeriti in lettura, la piattaforma contiene anche delle schede utili a dare indicazioni metodologiche per la stesura di una scheda  lettura e/o di una  recensione. Per avvicinare i lettori alle tematiche affrontate nei testi, saranno inoltre presentati e suggeriti materiali aggiuntivi - come video, articoli, link a blog, riviste e quotidiani, trailer cinematografici - utili a fornire ulteriori  spunti di analisi e approfondimento.


    Gli studenti interessati potranno mandare una email con nome, cognome, numero di matricola e indicazione del testo/dei testi selezionati per la lettura all’indirizzo: stefania.delucia@uniroma1.it 

    Al termine della lettura gli elaborati dovranno essere mandati agli indirizzi camilla.miglio@uniroma1.it e stefania.delucia@uniroma1.it

     

    I lavori migliori saranno segnalati alla redazione della neonata rivista degli studenti del Corso di laurea magistrale in Scienze Linguistiche, Letterarie e della Traduzione, «The Serendipity Journal», dove potranno trovare pubblicazione.


    Lo svolgimento delle attività darà diritto al conseguimento di 2 CFU come altre attività formative. 

    L'attestato di frequenza necessario per il riconoscimento dei crediti formativi sarà rilasciato dalla Prof.ssa Miglio a partire dalla settimana successiva alla consegna dell'elaborato scritto. La verbalizzazione dello stesso sarà effettuata dalla Prof.ssa Claudia Scandura o dal Prof. Mauro Ponzi nei loro orari e sedi di ricevimento.




  • Judith Schalansky


    Der Hals der Giraffe (2011) 

    Anpassung ist alles, weiß Inge Lohmark. Schließlich unterrichtet sie seit mehr als dreißig Jahren Biologie. Daß ihre Schule in vier Jahren geschlossen werden soll, ist nicht zu ändern – in der schrumpfenden Kreisstadt im vorpommerschen Hinterland fehlt es an Kindern. Lohmarks Mann, der zu DDR-Zeiten Kühe besamt hat, züchtet nun Strauße, ihre Tochter Claudia ist vor Jahren in die USA gegangen und hat nicht vor, Kinder in die Welt zu setzen. Alle verweigern sich dem Lauf der Natur, den Inge Lohmark tagtäglich im Unterricht beschwört. Als sie Gefühle für eine Schülerin der 9. Klasse entwickelt, die über die übliche Haßliebe für die Jugend hinausgehen, gerät ihr biologistisches Weltbild ins Wanken. Mit immer absonderlicheren Einfällen versucht sie zu retten, was nicht mehr zu retten ist.




    Lo splendore casuale delle meduse (2013, trad. di Flavia Pantanella)
    Nella vita, la concorrenza tra le specie e la capacità di adattamento sono tutto ciò che conta. È questo che insegna ai suoi alunni Inge Lohmark, professoressa di Biologia vecchia maniera, in una sperduta cittadina dell’ex DDR, che con il tasso di natalità a picco non ha piú nessuno che abiti le case né bambini da iscrivere a scuola. Intransigente e rigorosa, dà del lei a ragazzini ancora storditi dalla polluzione notturna, non incoraggia i piú lenti perché sono parassiti nel corpo della classe e non difende i piú deboli perché la selezione è un meccanismo aureo per l’evoluzione delle specie. Ma l’applicazione del darwinismo e delle leggi di natura alla realtà sarà destinata a  infrangersi contro il sorgere di un sentimento, un desiderio di vicinanza illogico e ingiustificato nei confronti di un’alunna. Con ironia e scorrettezza, Schalansky racconta la fine del mondo a partire da un punto di vista marginale: quello dell’uomo.


  • Julia Franck


    Lagerfeuer (2006) 
    Das Notaufnahmelager Berlin-Marienfelde Ende der siebziger Jahre - Nadelöhr zwischen den beiden deutschen Staaten und zwischen den Blöcken des Kalten Krieges. Die Lebenswege von vier Menschen kreuzen sich hier: Nelly, die mit ihren Kindern aus der DDR ausreist, Krystyna aus Polen und der aus dem Ost-Gefängnis freigekaufte Schauspieler Hans. Ihnen gegenüber steht John Bird, der als amerikanischer Geheimdienstler die Verhöre mit den Flüchtlingen führt. Er interessiert sich nicht für ihre ungewisse Zukunft, sondern für die verborgenen Geschichten ihrer Vergangenheit. Bis er an Nelly gerät, die selbstbewusst sein Spiel durchschaut.




    Il muro intorno (2006, trad. di R. Bergamaschi)

    Berlino-Marienfelde, campo di prima accoglienza. Le storie di Nelly e Hans, un passato nella DDR, e di Krystyna, profuga polacca, non sono che frammenti, destini di uomini e donne fuggiti all’Ovest negli anni Settanta, che si incrociano in un racconto sobrio, in cui convivono spazi angusti e attese, nell’incapacità di stabilire dove si trovi il nemico, quale sia la direzione giusta, la persona giusta, l’idea giusta. La circolarità del muro che isola Berlino e delimita il campo racchiude le vite stesse dei protagonisti. Il mistero che avvolge le loro esistenze è l’unica libertà concessa, libertà che, malgrado i sogni delusi e le umiliazioni subite, lascia spazio ai sentimenti. Un passato intuito, ma precluso alla Stasi, su cui indaga senza successo l’agente della CIA John Bird, crea nei lettori curiosità e tensione fino alle ultime pagine.


  • Lutz Seiler


    Kruso (2014) 

    Als das Unglück geschieht, flieht Edgar Bendler aus seinem Leben. Er wird Abwäscher auf Hiddensee, jener legendenumwogten Insel, die, wie es heißt, schon außerhalb der Zeit und »jenseits der Nachrichten« liegt. Im Abwasch des Klausners, einer Kneipe hoch über dem Meer, lernt Ed Alexander Krusowitsch kennen – Kruso. Eine schwierige, zärtliche Freundschaft beginnt. Von Kruso, dem Meister und Inselpaten, wird Ed eingeweiht in die Rituale der Saisonarbeiter auf Hiddensee und die Gesetze ihrer Nächte, in denen Ed seine sexuelle Initiation erlebt. Geheimer Motor dieser Gemeinschaft ist Krusos Utopie, die verspricht, jeden Schiffbrüchigen des Landes (und des Lebens) in drei Nächten zu den Wurzeln der Freiheit zu führen. Doch der Herbst 1989 erschüttert die Insel Hiddensee. Am Ende steht ein Kampf auf Leben und Tod – und ein Versprechen.



    Kruso (2013, trad. di Paola Del Zoppo)

    È il 1989, le due Germanie sono ancora divise. Ed, studente di letteratura a Halle, ha perso la sua ragazza in un incidente. Dopo alcuni mesi passati a seppellire il dolore sotto “scorte” di versi imparati a memoria, decide di “saltare giù”: riordina con cura la sua stanza e parte per raggiungere Hiddensee, quell’isola leggendaria del Mar Baltico – il mare dell’Est – che, si dice, è fuori dal tempo. Dopo alcuni avventurosi giorni a vagare sull’isola trova impiego e alloggio come sbucciatore di cipolle alla locanda All’Eremita, un albergo ristorante gestito da Werner Krombach, che si considera capitano di una nave di cui il personale composto da filosofi, poeti e professori universitari costituisce l’equipaggio. Una notte, incuriosito dai rumori, Ed sgattaiola fuori dalla sua stanza e si trova immerso in una singolare atmosfera da sabba notturno. Che accade quando l’oscurità cala sull’Eremita? E chi è questo “Crusoe” di cui tutti parlano? E proprio il giorno dopo Ed incontra Alexander Krusowitsch – è lui, Kruso, uno strano russo–tedesco dalla pelle e i tratti di un sudamericano, maestro di cerimonie e padrino dell’isola, che inizia Ed ai rituali dei lavoratori stagionali e alle regole che governano le loro notti, accogliendolo come un Venerdì che pian piano gli diventa indispensabile. Gradualmente Ed scopre che all’Eremita, sull’Arca, scorre un tempo che traccia una linea diversa dal tempo del mondo di fuori, e che il cuore segreto delle attività di Kruso è l’utopia promessa a ognuna delle anime naufragate del Paese (e della vita) che anela alle Radici della Libertà. Ma gli eventi dell’autunno del 1989 non mancheranno di sconvolgere anche la vita sull’isola.
    Un romanzo avvincente e imprevedibile, il primo, attesissimo romanzo di Lutz Seiler disegna un arco dall’estate del 1989 al presente, fino allo stupefacente epilogo a Copenhagen, nelle catacombe della polizia di Stato danese. Kruso è la storia di un’avventura, di una splendida amicizia e di una vita che cambia. Il primo romanzo in cui la “Svolta” è un pretesto per nutrire le infinite possibilità creative dell’immaginazione, in un inno alla poesia e alla narrazione.





    Die Zeitwaage (2009) 

    Der Vater, der Angst hat, seine Tochter zu verlieren. Das Kind vor der Schule bei seinem ersten Kuss. Das Palaver des Stotterers, wenn er allein ist. Die Liebe zu einer Schachmeisterin, die plötzlich mehr als vorbei ist. Und immer geht es in diesen Geschichten auch um seltsame Apparaturen und ihr Geräusch: das bestialische Jaulen einer Handsirene, Nacht für Nacht, das leise Knistern eines Geigerzählers unter dem Pullover oder den Ton, den die Zeitwaage macht – eine kleine, unscheinbare Maschine, die in den Gang der Uhren und Schicksale lauscht.

     


     

    Il peso del tempo (2011, trad. di P. Del Zoppo)

    Equilibrio fra presente e passato, lancette stagliate nel cerchio del tempo, frammenti di vite che si accumulano e si sorpassano. Il miglior scrittore tedesco della sua generazione racconta, fra privato e Storia, com’è cambiata la Germania dal dopoguerra a oggi. Tratto distintivo dell’intensa scrittura di Seiler è l’intreccio di meditazione e memoria. Frammenti di vite disperse in luoghi diversi (Stati Uniti, Kazakistan, Berlino), ma tutte accomunate dalla ricerca di difficili equilibri fra presente e passato, dal bisogno dell’autore di rinarrare le vicende che hanno trasformato gli scenari della natura e della storia tedesco–orientale, dal dopoguerra al 1989 e oltre. Regolarissime esistenze che improvvisamente diventano, o si rivelano, asincrone. L’oggetto che dà il titolo tedesco all’opera, "Die Zeitwaage", è un cronocomparatore, una “bilancia del tempo”: permette di misurarlo, di sentirne il peso. Del tempo, in questi racconti, conta il peso specifico, più che il peso complessivo, perché è un tempo che va oggettivato, in una narrazione che dalle storie vuole arrivare a misurare la Storia.



  • Clemens Meyer


    Als wir träumten (2006) 
    Sie träumen vom Aufstieg ihrer Fußballmannschaft, von einer richtigen Liebe und davon, dass irgendwo ein besseres Leben wartet. Rico, Mark, Paul und Daniel wachsen auf im Leipzig der Nachwendejahre, in einem Viertel, dessen Mittelpunkt die Brauerei ist. Jede Nacht ziehen sie durch die Straßen. Sie feiern, sie randalieren, sie fliehen vor den Glatzen, ihren Eltern und der Zukunft. Sie kämpfen mit Fäusten um Anerkennung und schlagen die Zeit tot. Sie saufen, sie klauen, sind cool und fertig und träumen vom eigenen Leben. Alle ihre Fluchtversuche enden auf den Fluren des Polizeireviers Südost.




    Eravamo dei grandissimi (2017, trad. di R. Gado e R. Cravero)

    Daniel, Mark, Paul e Rico sono cresciuti come “pionieri” nella Germania dell’Est. 
    Sono gli ultimi anni prima della caduta del Muro e sogni e illusioni sono amplificati dal mito dell’Ovest a portata di mano, tanto più dopo gli eventi dell’89. 

    Con la Svolta – la riunificazione delle due Germanie – anche la loro vita cambia trasformandosi in una folle corsa fatta di furti d’auto, alcol, paura e rabbia. 

    Clemens Meyer ci regala un romanzo sulla generazione a cavallo della caduta del Muro raccontata alla Trainspotting con la schiettezza di chi allora cercava di sopravvivere e di inventarsi un futuro nel Selvaggio Est. 

    Saltando da un piano temporale all’altro, l’autore ci presenta la Lipsia delle case occupate, degli incontri clandestini di boxe, degli hooligan, delle prime discoteche e delle bevute disperate con la profondità e la poesia di chi quegli anni li ha amati a carissimo prezzo, vedendo perdersi uno dopo l’altro i propri amici d’infanzia e sgretolarsi, a poco a poco, il mito dell’Ovest. 
    Un romanzo travolgente sui nostri tempi che ha dato voce alla generazione dell’Europa unita – anche quella che ne è stata travolta –, alla gioventù che affiora potente e ricca di sfumature. Un lavoro superbo, compassionevole, ma con una leggerezza meravigliosamente matura della narrazione e una straordinaria capacità di gestire emozioni, atmosfere e memoria.



  • Claudia Rusch


    Meine freie deutsche Jugend (2003) 

    Was passiert, wenn man in dem festen Glauben aufwächst, Kakerlaken seien Stasi-Spitzel? Und wie fühlt man sich, wenn man als Kind mit einem "Schwerter-zu-Pflugscharen"-Aufnäher in die Schule gehen muss? Claudia Rusch, die im Umfeld der DDR-Bürgerrechtsbewegung aufwuchs, erzählt in ihren Erinnerungsgeschichten pointiert und mit Herz und Humor, wie sie unter kaum glücklich zu nennenden Umständen eine glückliche Kindheit verlebte, auch wenn die bitteren Erfahrungen nicht ausblieben: Der Großvater starb in Stasi-Untersuchungshaft, die Familie lebte unter andauernder Beschattung, eine enge Freundin der Mutter entpuppte sich als IM "Buche". Doch was übrigbleibt, sind überwiegend schöne Erinnerungen an eine fast normale Kindheit.




    La stasi dietro il lavello (2004, trad. di F. Filice)

    Claudia impara fin da piccola a diffidare dei poliziotti, a non esprimere chiaramente le proprie inclinazioni o le preferenze per le materie umanistiche, a mimetizzarsi nel conformismo dominante per non farsi notare. Ma per lei, la vita nella DDR, la Germania dell'Est, è tutt'altro che normale perché è una ragazza poco comune, cresciuta in una famiglia vicina agli ambienti della dissidenza politica, figlia di genitori impegnati nella difesa dei diritti civili.
    In un originale romanzo autobiografico a episodi che ripercorre gli ultimi quindici anni di vita della Germania dell'Est, Claudia racconta la propria quotidianità all'ombra del Muro (con gli occhi sempre vigili della Stasi) tra assurde vessazioni e persecuzioni ma anche speranze, innocenze, sorrisi, i primi amori, le manifestazioni. Fino a quando il Muro crolla e...
    Con un tono limpido, divertente, alieno da qualsiasi forma di retorica o facile autocommiserazione, ecco materializzarsi un mondo mai troppo reale, addolcito dallo sguardo dell'infanzia e combattuto con gli ideali dell'adolescenza. 
    La Stasi dietro il lavello è stato premiato in Germania con un grande successo di critica e vendite (un bestseller di 90 mila copie vendute) e tradotto in più lingue; è l'opera di una delle voci più interessanti della nuova narrativa tedesca e mostra luci e ombre di un processo che forse troppo sbrigativamente viene definito "riunificazione".


  • Birgit Vanderbeke


    Das Muschelessen (1990) 

    Angespannt wartet die Familia am gedeckten Tisch auf den Vater. Mutter, Tochter und Sohn sitzen vor einem Berg, Muscheln, die allein das Oberhaupt der Familie gerne isst. Um die zähe Wartezeit zu überbrücken, beginnen sie miteinander zu reden. Je mehr sich der Vater verspätet, desto offener wird das Gespräch, desto umbarmherziger der Blick auf den autoritären Patriarchen und desto tiefer der Riss, der die scheinbare Familienidylle schließlich zu zerstören droht.




    La cena delle cozze  (1993, trad. di M. Belardetti)

    Un uomo ritarda nel rientrare a casa. In attesa, la moglie, la figlia e il figlio, seduti attorno alla tavola apparecchiata su cui troneggia una montagna di cozze, non avendo altro da fare, pensano al padre. A poco a poco l'uomo si trasforma in un essere disprezzabile, per il suo modo di essere. Nascosto dietro a un'ideologia progressista si cela un carattere autoritario, I personaggi riescono a emergere solo nell'assenza del padre e si trovano a negare l'insieme del padre, senza sottigliezze e distinzioni.


  • Jenny Erpenbeck


    Aller Tage Abend (2012) 

    Wie lang wird das Leben des Kindes sein, das gerade geboren wird? Wer sind wir, wenn uns die Stunde schlägt? Wer wird um uns trauern? Jenny Erpenbeck nimmt uns mit auf ihrer Reise durch die vielen Leben, die in einem Leben enthalten sein können. Sie wirft einen scharfen Blick auf die Verzweigungen, an denen sich Grundlegendes entscheidet. Die Hauptfigur ihres Romans stirbt als Kind. Oder doch nicht? Stirbt als Liebende. Oder doch nicht? Stirbt als Verratene. Als Hochgeehrte. Als von allen Vergessene. Oder doch nicht? Lebendig erzählt Erpenbeck, wie sich, was wir "Schicksal" nennen, als ein unfassbares Zusammenspiel von Kultur- und Zeitgeschichte, von familiären und persönlichen Verstrickungen erweist. Der Zufall aber sitzt bei alldem "in seiner eisernen Stube und rechnet".

     

     

    E non è subito sera  (2013, trad. di A. Vigliani)

    Se si potesse seguire dall'alto il percorso di una vita, vedremmo con chiarezza come ogni suo istante si lasci alle spalle innumerevoli possibilità che non si sono avverate. In "E non è subito sera" Jenny Erpenbeck adotta uno sguardo al condizionale ("cosa sarebbe successo se...") per dipanare cinque possibili vite - e cinque fatali esiti - di una donna attraverso il Novecento. Davanti ai nostri occhi si dischiude un insospettabile ventaglio di vie alternative, a partire da una fredda culla nella Galizia asburgica nei primi anni del secolo per giungere, passando per la Vienna rossa del primo dopoguerra, all'Unione Sovietica dei grandi processi farsa e alla Germania hitleriana, sino alla Berlino riunificata e postcomunista. Con un tocco allo stesso tempo appassionato e distaccato, che ricorda quello di un angelo wendersiano, Erpenbeck sottolinea l'intreccio fra la Storia e le vicende minute con inestimabile ricchezza di dettagli: oggetti che passano di mano in mano, echi di frasi che si rincorrono attraverso gli anni, incontri fortuiti, decisioni istintive o ponderate che, all'insaputa di tutti, diventano i crocevia dei destini di un'intera famiglia.





    Heimsuchung (2008) 

    Heimsuchung reicht tief in die deutsche Vergangenheit. Eine literarische Spurensuche von stupender Wucht Ein Haus an einem märkischen See ist das Zentrum, fünfzehn Lebensläufe, Geschichten, Schicksale von den Zwanzigerjahren bis heute ranken sich darum. Das Haus und seine Bewohner erleben die Weimarer Republik, das Dritte Reich, den Krieg und dessen Ende, die DDR, die Wende und die Zeit der Nachwende. Jedem einzelnen Schicksal gibt Jenny Erpenbeck eine eigene literarische Form, jedes entfaltet auf ganz eigene Weise seine Dramatik, seine Tragik, sein Glück. Alle zusammen bilden eine Art kollektives literarisches Gedächtnis des letzten Jahrhunderts, geformt in einer Literatur, die nicht nur großartige Sätze und Bilder zu bieten hat, sondern die auch Wunden reißt, verstört, beglückt, verunsichert und versöhnt. Worin das Geheimnis dieser Geschichten besteht, woraus sich ihr Glanz, ihre Wucht- und ihre eminente Dramatik entfalten, ist schwer zu sagen.

     

     

    Di passaggio (2011, trad. di A. Vigliani)

    Se si potesse seguire dall'alto il percorso di una vita, vedremmo con chiarezza come ogni suo istante si lasci alle spalle innumerevoli possibilità che non si sono avverate. In "E non è subito sera" Jenny Erpenbeck adotta uno sguardo al condizionale ("cosa sarebbe successo se...") per dipanare cinque possibili vite - e cinque fatali esiti - di una donna attraverso il Novecento. Davanti ai nostri occhi si dischiude un insospettabile ventaglio di vie alternative, a partire da una fredda culla nella Galizia asburgica nei primi anni del secolo per giungere, passando per la Vienna rossa del primo dopoguerra, all'Unione Sovietica dei grandi processi farsa e alla Germania hitleriana, sino alla Berlino riunificata e postcomunista. Con un tocco allo stesso tempo appassionato e distaccato, che ricorda quello di un angelo wendersiano, Erpenbeck sottolinea l'intreccio fra la Storia e le vicende minute con inestimabile ricchezza di dettagli: oggetti che passano di mano in mano, echi di frasi che si rincorrono attraverso gli anni, incontri fortuiti, decisioni istintive o ponderate che, all'insaputa di tutti, diventano i crocevia dei destini di un'intera famiglia.


  • Juli Zeh


    Unterleuten (2016) 

    Manchmal kann die Idylle auch die Hölle sein. Wie das Dorf "Unterleuten" irgendwo in Brandenburg. Wer nur einen flüchtigen Blick auf das Dorf wirft, ist bezaubert von den altertümlichen Namen der Nachbargemeinden, von den schrulligen Originalen, die den Ort nach der Wende prägen, von der unberührten Natur mit den seltenen Vogelarten, von den kleinen Häusern, die sich Stadtflüchtlinge aus Berlin gerne kaufen, um sich den Traum von einem unschuldigen und unverdorbenen Leben außerhalb der Hauptstadthektik zu erfüllen. Doch als eine Investmentfirma einen Windpark in unmittelbarer Nähe der Ortschaft errichten will, brechen Streitigkeiten wieder auf, die lange Zeit unterdrückt wurden. 

     

     

    Turbine (2018, trad. di R. Gado e R. Cravero)

    Sembra proprio che Gerard e Jule abbiano trovato un angolo di paradiso. È il villaggio di Unterleuten, poco lontano da Berlino. Bomantici cottage, aperta campagna, aria pulita: un luogo dove la vita è autentica. Fin dal principio, però, si percepisce un'atmosfera cupa, qualcosa che minaccia la quiete, qualcosa che ribolle sotto la superficie e sta per esplodere... Quando una ditta decide d'impiantare un gruppo di turbine eoliche nelle immediate vicinanze del paesino, si delinea un conflitto che va ben oltre le vite private degli abitanti: si tratta di uno scontro tra generazioni, tra città e campagna, tra artificio e natura, tra perdenti e vincitori post-muro. Una vera e propria guerra di tutti contro tutti, in cui dietro alle ideologie si nascondono gli istinti più bassi mentre le dinamiche spietate della provincia non fanno che esasperare il bisogno quasi carnale di appropriarsi di un pezzo di terra. Un crescendo di tensione che sfocia nella nevrosi collettiva e in cui la certezza è una sola: non si salva nessuno. "Turbine", specchio perfetto della società contemporanea, racconta tutta la rabbia e la frustrazione di un mondo che fatica ad affrontare il cambiamento. Un romanzo intelligente come la migliore satira politica, avvincente come un giallo e umano come una confessione.


  • Angelika Klüssendorf


    Das Mädchen (2011) 

    Angelika Klüssendorf erzählt von einem jungen starken Mädchen, das sich herausarbeitet aus allem, was sie umgibt und niederhält: die tyrannische Mutter, die autoritären Lehrer, der bürokratische Staatsapparat. Am Anfang scheint alles schon zu Ende zu sein: Der Vater trinkt und taucht nur sporadisch auf, die Mutter lässt ihre Wut an den Kindern aus, die Klassenkameraden meiden das Mädchen, der jüngere Bruder kapselt sich völlig ab. Und doch gibt es eine Kraft, die das Mädchen trägt. Die Bilder aus "Brehm's Tierleben", die sie bewundert, der Traum vom kleinen Haus mit Garten auf dem Lande, Grimms Märchen. Und immer wieder Menschen, die ihr etwas bedeuten und die sie halten. Eines hat sie gelernt: Man muss sich holen, was man braucht.




    La ragazza (2013, trad. di M. Galli)

    Cinque anni della fine di un’infanzia narrati in presa diretta attraverso flash folgoranti e mirabili tappe esistenziali. Una madre alcolizzata e violenta, il socialismo reale  ormai agli sgoccioli in un’abbandonata provincia della Germania Est. Ma questa reiterata discesa agli inferi è sempre compiuta sempre a testa alta: la ragazza non piange, non chiede aiuto, è forte. Contrattacca o colpisce per prima, e nel frattempo conosce anche lei le goffe tenerezze dell’adolescenza, l’insopprimibile voglia di normalità, la fuga nella lettura e nella fantasia. Nel suo romanzo più celebrato, Angelika Klüssendorf ci consegna il ritratto di una cattiva ragazza in una periferia allo sbando. Un libro tagliente, duro, di disperata vitalità.  


  • Ingo Schulze


    Neue Leben (2005) 

    In Briefen an einen Jugendfreund, an seine Schwester und an eine unerreichbare Geliebte schildert Enrico Türmer, verhinderter Schriftsteller und angehender Zeitungsredakteur, sein Leben in der DDR und zur Zeit der Wende. Alle Briefe wurden im ersten Halbjahr 1990 geschrieben und dokumentieren Türmers ganz persönliche Lebenswende in den Zeiten des Umbruchs.




    Vite nuove (2007, trad. di F. Cambi)

    Rien ne va plus... non si può più tornare indietro, ma tutte le strade sono ancora aperte: siamo nella provincia dell’ex Ddr, gennaio 1990. Enrico Türmer, teatrante e scrittore di romanzi nel cassetto, volta le spalle all’arte e comincia a lavorare nella redazione di un giornale appena fondato. Apparentemente liberato dalla necessità interiore di descrivere il mondo, si getta a capofitto nella vita attiva. Guidato dal suo Mefistofele, l’onnipresente Clemens von Barrista, quintessenza del capitalismo, l’intellettuale sviluppa un’ambizione e un arrivismo che non sapeva di covare dentro di sé.
    È di questa svolta, parallela alla riunificazione della Germania, che raccontano le lettere di Enrico ai suoi tre amori: la sorella Vera, l’amico d’infanzia Johann e Nicoletta, l’Irraggiungibile. Ne viene fuori il romanzo di una vita, in cui si rispecchiano le mille sfaccettature della recente storia tedesca. E il protagonista diventa allegoria della discutibilità delle vecchie ma anche delle nuove vite.
    Dopo sette anni di attesa, Ingo Schulze ci consegna il romanzo della riunificazione, l’opera definitiva sugli effetti della caduta del Muro di Berlino, e lo fa nell’inconfondibile stile che lo ha portato spesso a essere acclamato come il più importante scrittore tedesco contemporaneo.


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