Riflessione

Riflessione

di FRANCESCA BONANNO -
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Ci sono moltissimi testi scritti da autori diversi per quanto riguarda l'educazione e i suoi elementi, quindi: il contesto educativo, la figura professionale dell'educatore e tutti suoi aspetti che lo accompagnano nel suo mestiere (strumenti, metodi…), soggetti a cui viene rivolto l'intervento educativo ecc. Nonostante siamo ricchi di contenuti teorici che ci aiutano ad entrare all'interno del mondo dell'educazione, oggi ci troviamo ancora come dice Dewey,in questo scritto,a ricercare l'educazione pura e semplice, quella che merita di essere definita come tale. Questo dimostra quanto sia necessaria l'esperienza, nella quale ci si mette alla prova e dove viene concretizzata la teoria.

Credo che per quanto possiamo mettere in pratica il nostro studio teorico gli educatori, ad oggi,sono privi di mezzi che permettono di applicare ciò che è riportato in questi testi. Chi sta in alto dovrebbe garantire l'applicazione di tali metodi.

L'educatore ricerca sempre un apprendimento attivo, quello che nella realtà dei fatti è considerato impossibile nelle aule delle scuole moderne, data la disposizione dei banchi e delle sedie e del poco spazio presente, l'educatore così lavora in un ambiente che non rappresenta quello descritto da Dewey, Visalberghi, Don Milani ecc. Quindi come può un educatore applicare metodi per un insegnamento attivo in un aula che, data la sua disposizione, accoglie studenti passivi?