Cari studenti,
in queste ultime settimane qualche centinaio di studenti mi ha contattato a mezzo email per chiedermi di essere esonerati dalla didattica in presenza. Ho provato a rispondere, argomentando, a ciascuno di coloro che mi hanno scritto. Allo stesso tempo un discreto numero di studenti ha scelto di essere presente in aula, secondo le turnazioni previste.
Ora, permettetemi di esprimere un pensiero su cui vorrei faceste le vostre considerazioni.
Il Senato Accademico della Sapienza si è espresso a favore della ripresa delle lezioni in presenza, ovviamente secondo le limitazioni che la pandemia COVID-19 impone.
Possono esserci molte e legittime motivazioni perché ci sia timore a riprendere la frequenza in aula. Ma, in mia opinione, chi si prepara ad essere un medico di domani deve saper gestire il rischio che è connaturato con questa professione. Argomentare sui trasporti, sulla distanza dalla sede che si è scelta come Università presso la quale iscriversi, sulla convivenza con genitori o comunque familiari (che fortunatamente e necessariamente) sono over 65/70, mi ripeto, può essere legittimo e comprendo i timori, ma registro una reiterata tendenza ad utilizzare queste motivazioni, tanto da far pensare ad uno schema precostituito.
Concludo dicendo che ho risposto a ciascuno di voi, con fiducia, rispetto a quanto rappresentato. Ora permettetemi di ribadire a voi, che per essere buoni medici domani è necessario intraprendere il percorso oggi. I vostri professori hanno garantito la loro attività assistenziale nei reparti, come era loro dovere, nel momento in cui i vaccini erano un progetto da realizzare. Abituatevi a pensare di garantire quello che a voi è richiesto come studenti di Medicina e Chirurgia, con le necessarie precauzioni. Anche questo fa parte del vostro processo di crescita.
Antonio Angeloni