Fine grande cercasi!

Fine grande cercasi!

von gelöscht -
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"Cercasi un fine. Bisogna che sia onesto. Grande. Che non presupponga nel ragazzo null'altro che d'essere uomo".

La scuola come istituzione e, più in particolare l'educatore, dovrebbe puntare a questa idea di raggiungimento di uno scopo che sia grande e onesto.
Il maestro non deve puntare a far diventare il ragazzo altro da quella che è la sua vera essenza, bensì deve capire i suoi talenti e le sue difficoltà per poi correggerle o accrescerle.

Nella mia carriera scolastica, ricordo ben pochi professori che la pensassero in questa maniera, non sarebbe il caso di ricordarci che educare è una grande responsabilità e che presuppone un'enorme passione per i ragazzi, anche quelli molto spesso emarginati? Non dovremmo forse ricordare che il "Fine grande" di un educatore è formare gli uomini del domani, tenendo conto del bambino (inteso secondo il pensiero Montessoriano) di ieri?

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Re: Fine grande cercasi!

von gelöscht -

Ho trovato una bellissima frase nel saggio del Prof. Benvenuto ne "La scuola diseguale": Insegnare non e' riempire (un secchio, una testa...), ma accendere un fuoco.

Trasmettere la passione e l'interesse ai ragazzi, stimolarli a trovare essi stessi le risposte. La scuola dovrebbe fornire gli strumenti per aprire le porte e per accendere i fuochi, ma non tutti hanno bisogno degli stessi strumenti. Sta agli insegnanti usare i talenti, le preferenze, i linguaggi piu' consoni ai singoli individui, gruppi, comunità di studenti per far si' che possano raggiungere il loro traguardo con i loro mezzi e i loro tempi.

Eguaglianza non vuol dire omogeneita', vuol dire dare a tutti cio' di cui hanno bisogno per raggiungere il "loro" traguardo. Se ci fosse un po' piu' di cura per le "diversità" nella scuola, sicuramente ci sarebbe meno dispersione scolastica. Naturalmente collegato a questo c'e' anche il discorso del metodo di valutazione, che dovrebbe poi adattarsi ad un'educazione diseguale e rispettare il grado di raggiungimento di risultati di per se' relativi e non assoluti. Utopia...

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Re: Fine grande cercasi!

von Guido Benvenuto -

Altro che utopia! Qui si parla di sostenere e valorizzare lo sviluppo dei singoli e dei gruppi nel rispetto delle diversità di partenza e delle persone. Dovremmo però lavorare e riflettere meglio e di più sulla formazione alle professioni educative come il vero orizzonte problematico e come prospettiva di cambiamento.

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Re: Fine grande cercasi!

von gelöscht -

Sono perfettamente d'accordo con lei. La formazione degli insegnanti e' il nocciolo della questione, naturalmente insieme ad altre problematiche di natura sociale, politica, economica.

Quello che nei paesi anglosassoni chiamano "differenziazione, o istruzione differenziata"  fa parte della formazione di un insegnante, sin dall'inizio. Se la diseguaglianza agisce maggiormente a livello sociale e su piu' larga scala (questo almeno mi sembra di capire...ma forse ancora non colgo tutta la questione), la differenziazione agisce invece nel piccolo, all'interno della classe.

E' uno strumento didattico che gli insegnanti possono (e devono!) usare in maniera organizzata ma flessibile per aggiustare interattivamente l’insegnamento e i metodi di apprendimento alle necessità  e alle preferenze di ogni singolo ragazzo per poter raggiungere la sua massima crescita come studente.

Ancora molto spesso le istruzioni date dagli insegnanti seguono una linea omogenea uguale per tutti. Al contrario la differenziazione è centrata sull’individuo, e focalizzata all’utilizzo di strumenti istruttivi e di verifica appropriati per quel che riguarda la flessibilità, la correttezza, la sfida  e il coinvolgimento degli studenti nello studio della materia.

Mi interessava soprattutto approfondire il rapporto differenziazione/diseguaglianza, entrambi termini assai ambigui ma che nella loro valenza "positiva" possono cambiare gli equilibri del mondo della formazione.

Mi piacerebbe poter apportare la mia esperienza alla classe su questo particolare strumento e metodo didattico.