Schema della sezione
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lunedì 14 dicembre ore 15-17
Esempi di equazioni differenziali di primo e di secondo ordine.
ESEMPIO 0
Quando si calcola UNA PRIMITIVA (o l'integrale indefinito) di una funzione f(x) si cerca UNA FUNZIONE F(x) TALE CHE (o tutte le funzioni tali che) la sua derivata F'(x) sia uguale ad f(x): ossia F'(x)= f(x)
scrivendo y(x) invece di F(x) abbiamo quindi il primissimo esempio di equazione differenziale:
y'(x)=f(x)
di cui una primitiva F(x) è una soluzione e invece F(x)+C, al variare della costante C nei reali rappresenta l'insieme di tutte le soluzioni .
ESEMPIO 1
y'(x)=-2xy(x)
è un'equazione differenziale perché è un'equazione che coinvolge una funzione e le sue derivate
si dice del primo ordine, perché compare solo la derivata prima
A DIFFERENZA delle equazioni lineari (ad esempio) le soluzioni non sono numeri MA FUNZIONI!!
possiamo verificare che la funzione y(x)= e-x2
è soluzione dell'equazione y'(x)=-2xy(x),
infatti y(x)= e-x2 e quindi y'(x)= e-x2 (-2x) = y(x) (-2x) =-2x y(x)
SIMILMENTE anche tutte le funzioni
y(x)= C e-x2 , al variare di C nei numeri reali
sono soluzioni dell'equazione y'(x)=-2xy(x),
infatti y(x)= C e-x2 e quindi y'(x)= C e-x2 (-2x) = y(x) (-2x) =-2x y(x)
AFFERMAZIONE (senza dimostrazione):
Le funzioni y(x)= C e-x2 sono tutte e sole
le soluzioni dell'equazione differenziale y'(x)=-2xy(x),
La famiglia delle funzioni y(x)= C e-x2 , al variare di C nei reali, è detta soluzione generale dell'equazione y'(x)=-2xy(x),
ESEMPIO 2
y''(x) =-y(x)
Anche questa è un'equazione differenziale, ma del secondo ordine, perché vi compare la derivata seconda
anche
y''(x)+hy(x)+ky(x) =0 (con h e k NUMERI REALI)
è un'equazione differenziale del secondo ordine, perché vi compaiono le derivate fino all'ordine due.
Tornando all'esempio si verifica facilmente che y(x)= sin(x) è soluzione di y''(x)=-y(x),
INFATTI se y(x)= sin(x), allora y'(x)=cos(x) e quindi y''(x)= -sin(x) = - y(x)
ma anche y(x)=A sin(x) è soluzione, per ogni scelta di A nei numeri reali
ANALOGAMENTE
si verifica facilmente che y(x)= cos(x) è soluzione di y''(x)=-y(x),
INFATTI se y(x)= cos(x), allora y'(x)=-sin(x) e quindi y''(x)= -cos(x) = - y(x)
ma anche y(x)=B cos(x) è soluzione, per ogni scelta di B nei numeri reali
ED INFINE è facile verificare che y(x)=Asin(x)+Bcos(x) è soluzione, per ogni scelta di A e di B nei numeri reali
AFFERMAZIONE (senza dimostrazione)
tutte e sole le soluzioni dell'equazione y''(x)=-y(x),
sono del tipo y(x)=A sin(x)+Bcos(x), con A e B reali
La famiglia delle funzioni y(x)=A sin(x)+Bcos(x), al variare di A e B nei reali è detta soluzione generale dell'equazione y''(x)=-y(x).
Soluzione generale di un'equazione differenziale: è la famiglia di tutte le soluzioni di un'equazione differenziale.
Come negli esempi precedenti dipende da una sola costante nel caso delle equazioni differenziali di primo grado
e dipende invece da due costanti nel caso delle equazioni differenziali di secondo grado.
ESEMPIO 3
Nell'ESEMPIO 0 abbiamo visto che le equazioni differenziali del in cui compare solo la derivata prima ma non la funzione stessa
ossia del tipo
y'(x) = f(x)
sono sostanzialmente lo stesso problema della ricerca delle funzioni primitive
Vediamo il caso in cui f(x)=3, e poi il caso in cui f(x)=K costante:
y'(x)= 3 ha come soluzioni y(x)=3x+C, C reale
più in generale
y'(x)= K ha come soluzione generale y(x)=Kx+C, con C reale
Analogamente
y'(x)= e3x, ha come soluzione generale y(x)= e3x/3 +C, con C reale
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ESEMPIO 3 bis
anche le equazioni differenziali di secondo grado del tipo
y''(x)= f(x)
si risolvono con lo stesso metodo, ma ci vogliono DUE passaggi,
ad esempio, per ogni valore K fissato
y''(x)=K
possiamo affermare (integrando) che
y'(x) = K x + A, con A reale
e quindi (integrando una seconda volta)
y(x) = Kx2/2 + A x + B, con A e B reali
che rappresenta la soluzione generale dell'equazione differenziale di secondo grado y''(x)=K
IMPORTANZA DELLE EQUAZIONI DIFFERENZIALI
Le equazioni differenziali servono a descrivere l'evoluzione nel tempo di fenomeni naturali: ad esempio la caduta di un oggetto:
supponiamo di lasciar cadere in nell'istante 0 un oggetto di massa 1kg da un'altezza di 10 metri.
(trascurando la resistenza dell'aria) l'unica forza alla quale è sottoposto è la forza di gravità, quindi, per la legge di Newton,
posto y(t) il livello (rispetto al terreno) raggiunto dall'oggetto al tempo t si avrà che la sua accelerazione è pari alla costante g, ossia
y''(t)= - g, dove g=9,8m/s2
(la forza è diretta nel verso opposto dell'asse delle y)
quindi
y'(t)= -g t +C1, per qualche costante C1
e quindi
y(t)= - gt2/2 + C1 t+ C2, per qualche costante C1, e per qualche costante C2.
[SI NOTI che le dimensioni sono state omesse, ma dimensionalmente tutto funziona:
y(t) è misurata in metri, g in metri diviso secondi al quadrato, ma è motliplicata per t2, che si suppone misurato in secondi, e quindi si ottengono metri ]
Per determinare le due costanti C1 e C2 possiamo/dobbiamo imporre le condizioni
y(0)=10 e y'(0)=0 (abbiamo semplicemente lasciato cadere l'oggetto)
e quindi
10 = y(0)= - g02/2 + C1 0+ C2 =C2
da cui C2 =10
e
0=y'(0)= -g 0 +C1,= C1,
da cui C1=0
e la SOLUZIONE è QUINDI y(t)= - gt2/2+10
e in tal caso l'oggetto tocca terra nell'istante in cui y(t)=0 ossia per t tale che
0=y(0)=- gt2/2+10 cioè 10= g t2/2 ossia t2= 20/g = quindi t=(20/9,8)1/2 =1,43 secondi CIRCA
SE INVECE AVESSIMO LANCIATO (verso l'alto) L'OGGETTO IN VERTICALE CON UNA VELOCITA' di 3m/s allora avremmo dovuto imporre le condizioni
y(0)=10 e y'(0)=3
da cui avremmo ottenuto di nuovo
10 = y(0)= - g02/2 + C1 0+ C2 =C2 , da cui C2 =10
e
3=y'(0)= -g 0 +C1,= C1, da cui C1=3,
e quindi la SOLUZIONE sarebbe stata
y(t)= - gt2/2 + 3 t+ 10e in tal caso l'oggetto tocca terra nell'istante in cui y(t)=0 ossia per t tale che
0=y(0)=- gt2/2+3t+10 cioè g t2 -6t-20=0 ossia t1,t2 = [3± (9+20*9,8)1/2]/9,8 quindi
(ovviamente scegliamo la soluzione positiva)
t= [3+ (9+20*9,8)1/2]/9,8 =1,77 secondi CIRCA
(e quindi, come c'era da aspettarsi, ci mette più tempo rispetto al caso precedente)
Successioni numeriche: progressioni aritmetiche e progressioni geometriche.
Facciamo un passo indietro e vediamo come le successioni aritmentiche e quelle geometriche
possono essere pensare come MODELLI DI EVOLUZIONE, MA A TEMPO DISCRETO, ovvero
forma ricorsiva e interpretazione come equazioni alle differenze: analogia con il caso continuo
Richiamo:
una successione è una funzione dall'insieme dei numeri naturali a valore nell'insieme dei numeri reali
NOTAZIONE x( n) oppure xn
PROGRESSIONI ARITMETICHE
S( n) = S + n d, n = 0, 1, 2, ..., n, ....
PROGRESSIONI GEOMETRICHE
C( n) = C qn, n = 0, 1, 2, ..., n, .... (q diverso da 1)
STUDIO DELLE PROGRESSIONI ARITMETICHE
S( n) = S + n d, n = 0, 1, 2, ..., n, ....
ovvero
S(0)=S (primo termine della progressione aritmetica)
S(1)= S+d (secondo termine della progressione aritmetica)
S(2)= S+2d (terzo termine della progressione aritmetica)
S(3)= S+3d (quarto termine della progressione aritmetica)
e così via
S è detto primo termine della progressione aritmetica
d è detto RAGIONE o DIFFERENZA della progressione aritmetica
il motivo del nome differenza è facilmente spiegabile, infatti
d=S(1)-S(0)= S(2)-S(1)= S(3)-S(2)=.....= S( n)-S(n-1)
ANZI in effetti possiamo affermare che
S( n) =S + n d
è una soluzione dell'equazione alle differenze
x( n)-x(n-1)= d OVVERO EQUIVALENTEMENTE x( n)= x(n-1)+d
e che la soluzione generale della precedente equazione è
x( n) = n d +C
Infatti, posto C=x(0) si ha
x(0) = C,
x(1) = x(0) + d = C + d
x(2) = x(1) + d = [ x(0) + d ] + d = x(0) + 2 d = C + 2 d
x(3) = x(2) + d = [ x(0) + 2 d ] + d = x(0) + 3 d = C + 3 d
e così via
SI NOTI l'analogia della equazione alle differenze
x( n)-x(n-1)= d con soluzione generale x( n) = C + n d
con l'equazione differenziale y'(t) = K con soluzione generale y(t) = C + K t
UN ALTRO PROBLEMA interessante è trovare la formula della somma dei primi n termini di una progressione aritmetica
ossia della somma
S(0) + S(1) + S(2) + ...+ S(n-1) =
= S + (S + d) + (S + 2 d) + (S + 3d) + ... + (S + (n-1) d)
= S + S+ S + S+... + S + ( n addendi)
+ 0 +1 d + 2 d+ 3 d+ ... + (n-1) d = ( n addendi incluso lo zero)
= n S + d [1 + 2 + 3 + ... + (n-1) ] =
= n S + d (n-1) n/2
dove nell'ultima uguaglianza abbiamo usato la formula
1+2+...+m = m(m+1)/2
SI NOTI l'analogia con la formula:
∫0t( H+ K x) dx = H t + K t2/2
STUDIO DELLE PROGRESSIONI GEOMETRICHE
C( n) = C qn, n = 0, 1, 2, ..., n, .... (q diverso da 1)
si vede facilmente che C( n) è soluzione dell'equazione alle differenze
x ( n) - x( n-1) = (q -1) x( n-1)
OVVERO, EQUIVALENTEMENTE
x( n) = q x( n-1)
INFATTI
C( n) = C qn = C qn-1 q = C(n-1) q = q C( n-1)
D'altra parte si vede facilmente che, posto C=x(0), le soluzioni di
x( n) = q x( n-1)
è data da x(0) qn = C qn , infatti
x(0)= C
x(1)= q x(0) = q C = C q1 ,
x(2)= q x(1) = q C q1 = C q2 ,
x(3)= q x(2) = q C q2 = C q3 ,
e così via
SI NOTI l'analogia con l'equazione differenziale
y'(t)= a y(t) la cui soluzione generale è y(t)= C eat,
[come si verifica facilmente: (d/dt) y(t)= C a eat= a C eat= a y(t) ]
ALTRO PROBLEMA INTERESSANTE: calcolare la somma dei primi n termini di una progressione geometrica, ossia calcolare
C(0) + C(1) + C(2) + ... + C(n-1) =
= C + C q1 + C q2 + ...+ C qn-1 =
= C [ 1+ q1 + q2 + ...+ qn-1] =
= C [1- qn ]/(1-q) = C [qn -1]/(q-1) ATTENZIONE C'ERA UN ERRORE DI STAMPA!!!
(ovviamente la prima forma si usa per q<1 e la seconda per q >1,
di modo che il denominatore è sempre positivo)
dove l'ultima uguaglianza è dovuto al fatto che
1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 = [1- qn-1 ]/(1-q)
INFATTI
da una parte
1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 +qn = [1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ] + qn
dall'altra parte1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 +qn = 1+ [q1 + q2 + ...+ qn-1 + qn ]=
= 1+ q [1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ]
QUINDI
[1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ] + qn=1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 +qn =
= 1+ q [1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ]
OVVERO
[1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ] + qn = 1+ q [1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ]
DA CUI,[1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ] - q [1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ] = 1 - qn
OVVERO
[1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 ] (1- q) = 1 - qn
e quindi, SE q è diverso da 1,
1+ q1 + q2 + ...+ qn-1 = [1 - qn]/(1-q)
mercoledì 16 dicembre ore 15-17
Dopo aver rivisto quanto fatto nella lezione di lunedì, abbiamo notato l'analogia della somma delle progressioni geometriche con l'integrale tra 0 e t della funzione
y(t)=C eat , soluzione dell'equazione y'(t)= a y(t)
infatti
una progressione geometrica x(n)=Cqn
è soluzione dell'equazione alle differenze
x( n)-x(n-1)= (q-1) x(n-1)
e
∑k=0n-1 C qk = C [ qn-1]/(q-1)
e
∫0t Ceaxdx= C eax|0t/a = C [eat-1]/a
L'analogia diviene più evidente quando si osserva che, per q>0,
posto q=ea, ossia a = ln(q)
si ha Cqk = C eak,
e quindi una progressione geometrica cresce esponenzialmente per q>1 e descresce esponenzialmente per 0<q<1
(quando q è negativa invece Cqk cambia segno a seconda se k è pari o dispari)
COMMENTO SUGLI ESERCIZI D13 e D14 del FOGLIO 8 dell'Eserciziario
D13 La concentrazione di un farmaco nel sangue diminuisce nell’unita’ di tempo del 6%. Si supponga uguale a 1 la concentrazione iniziale al tempo
t = 0. La funzione che descrive l’andamento della concentrazione e’
13A C(t) = e−0,06t Risposta esatta.
13B C(t) = (1,06)t
13C C(t) = e−0,94t
13D C(t) = e−1,06t
13E C(t) = (−0,06)tD. 14 La concentrazione di un farmaco nel sangue diminuisce nell’unita’ di tempo del 6%. Si supponga uguale a 1 la concentrazione iniziale al tempo
t = 0. La funzione che descrive l’andamento della concentrazione e’14A C(t) = (0,94)t Risposta esatta.
14B C(t) = (1,06)t
14C C(t) = e−0,94t
14D C(t) = e−1,06t
14E C(t) = (−0,06)t.A PRIMA VISTA SI RIMANE SCONCERTATI, ma c'è una spiegazione:
in realtà nell'equazione y'(t)=a y(t) il coefficiente a rappresenta il tasso di variazione a tempo continuo o anche tasso istantaneo di variazione
mentre nell'equazione x( n) - x(n-1)= (q-1) x(n-1) il coefficiente r = q-1 rappresenta il tasso di variazione a tempo discreto
si parla poi di tasso (istantaneo) di crescita se a >0 nel caso a tempo continuo
e di tasso di crescita a tempo discreto q-1>0 (ovvero se q>1) (ovviamente nel caso a tempo discreto)
e di tasso (istantaneo) di decrescita b, con b>0, se a=-b<0 , nel caso a tempo continuo
e di tasso di decrescita a tempo discreto p, con p>0 se -1<q-1<0 (ovvero se 0<q<1) , (ovviamente nel caso a tempo discreto)
Quindi D13 si riferisce al caso a tempo continuo, mentre D14 si riferisce al caso a tempo continuo.
TUTTAVIA ANCHE SE I TESTI DEGLI ESERCIZI NON SPECIFICANO se siamo a tempo continuo o a tempo discreto, va sottolineato che dalle risposte si capisce che l'unica risposta possibile è quella vicino alal quale c'è scritto risposta esatta:
esaminiamo l'esercizio D 13:
13A C(t) = e−0,06t PLAUSIBILE se si interpreta la frase diminuisce nell’unita’ di tempo del 6% come il tasso istantaneo di decrescita vale 0,06=6%
13B C(t) = (1,06)t va scartata perché (a tempo discreto) è una funzione crescente
13C C(t) = e−0,94t va scartata perché (a tempo continuo) è una funzione con tasso (istantaneo) di decrescita 0,94 e NON 0,06(=6%)
13D C(t) = e−1,06t va scartata perché (a tempo continuo) è una funzione con tasso (istantaneo) di decrescita 1,06 e NON 0,06(=6%)
13E C(t) = (−0,06)t va scartata perché (a tempo discreto) è una funzione che cambia segno e non avrebbe significato in questo contesto
esaminiamo l'esercizio D 14:
14A C(t) = (0,94)t PLAUSIBILE se si interpreta la frase diminuisce nell’unita’ di tempo del 6% come il tasso discreto di decrescita vale 0,06=6%
e quindi q-1=- 0,06 da cui q=1-0,06= 0,94
14B C(t) = (1,06)t va scartata perché (a tempo discreto) è una funzione crescente
14C C(t) = e−0,94t va scartata perché (a tempo continuo) è una funzione con tasso (istantaneo) di decrescita 0,94 e NON 0,06(=6%)
14D C(t) = e−1,06t va scartata perché (a tempo continuo) è una funzione con tasso (istantaneo) di decrescita 1,06 e NON 0,06(=6%)
14E C(t) = (−0,06)t. va scartata perché (a tempo discreto) è una funzione che cambia segno e non avrebbe significato in questo contesto
----------------------------------------------sono stati svolti diversi esercizi ed esempi: tra i quali DA FOGLIO 2 dell'Eserciziario
D7, D11, D27
in particolare per il D27: I primi tre termini di una progressione geometrica sono, nell’ordine, k-3, 2k-4, 4k-3.
La ragione della successione e’:
va usato il fatto che essendo C(0)=C, C(1)=C q, e C(2)= C q2,
il valore cercato q, ossia il valore della ragione della progressione geometrica, è uguale a
q= C(1)/C(0) , ma anche C(1)/C(0)
Dal testo sappiamo che C(0)=k-3, C(1)=2k-4, C(2)=4k-3 .
uguagliando C(1)/C(0) = C(2)/C(1) ossia (2k-4)/(k-3)= (4k-3)/(2k-4) si ottiene k=7 e quindi q= C(1)/C(0)=(2k-4)/(k-3) = 5/2
[SI CONSIGLIA DI CONTROLLARE SE LO STESSO RISULTATO VIENE PONENDO q=C(2)/C(1)= (4k-3)/(2k-4): se non venisse vorrebbe dire che abbiamo comemsso un qualche errore... ]
si consiglia di svolgere gli esercizi D12, D13, D17, D18, D19, D 20, D25, D31, D 32, D35, D 36, D37
giovedì 17 dicembre ore 13-15
ATTENZIONE QUESTA PARTE COMPRENDE ANCHE ARGOMENTI NON ANCORA SVOLTI
ESEMPI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI
1) Equazione differenziale del tipo dy/dx= k y/x
con soluzione generale y(x)=Cxk: soluzione per verifica
INFATTI y'(x)=C k xk-1 = k C xk/x = k y(x)/x.
2) Equazione differenziale del tipo dy/dx= a y(1-y) , con a>0 e con la richiesta che 0<y<1,
con soluzione generale y(x)=1/(1+Ce-ax): soluzione per verifica, solo per C>0
(così la funzione y(x) è definita per ogni x e vale 0<y(x)<1 )
INFATTI, ricordando che (d/dx)[1/f(x)]= - f'(x)/f2(x)y'(x)= - [ C e-ax (-a) ]/ [ 1+ C e-ax ]2= ( 1/[ 1+ C e-ax ] ) ([ a C e-ax ] /[ 1+ C e-ax ] )
= y(x) a (1-y(x) ) = a y(x) (1-y(x) )
in quanto a(1-y(x))= a (1- 1 /[1+ C e-ax ] ) = a ( [1+ C e-ax -1] /[1+ C e-ax ] )= a C e-ax /[1+ C e-ax ]
Studio delle soluzioni y(x)=1/(1+Ce-ax) al variare di C>0, ossia
a) la funzione è definita per ogni x e vale 0<y(x)<1 per ogni x
b) la funzione è crescente su tutto R, infatti
y'(x)= a y(x) (1-y(x) ) >0 [in quanto a>0, y(x)>0 e 1-y(x)>0]
c) COMPORTAMENTO AI BORDI
limx→+∞ y(x)= limx→+∞ 1/[1+ C e-ax ] =1/[1+0]=1
limx→-∞y(x)= limx→-∞ 1/[1+ C e-ax ] (=1/[1+∞] )=0
d) PUNTI DI FLESSO, CONCAVITA' e CONVESSITA'
per trovare i punti di flesso e studiare la concavità e la convessità di y(x) bisogna calcolare la derivata seconda e studiarne il segno,
ma invece di calcolarla esplicitamente utilizziamo l'equazione differenziale che la funzione y(x) soddisfa, come illustrato qui sotto:
y''(x)= (d/dx) y'(x) = (d/dx) a y(x) (1-y(x) ) = a(d/dx)[ y(x) - y2(x) ]= a [y'(x)-2y(x)y'(x) ]= a y'(x) [1-2y(x)]
ora si vede immediatamente che essendo a> e y'(x)>0 [come visto nel punto b)]
y''(x) >0 se e solo se 1-2y(x) >0 ossia la funzione è convessa se e solo se y(x)<1/2, è concava se e solo se y(x) >1/2 ed ha un flesso se e solo se y(x)=1/2
INFINE a soluzione di y(x)=1/2 equivale a trovare x tale che
1/[1+ C e-ax ] =1/2 cioè 1+ C e-ax = 2 cioè C e-ax = 1
cioè (moltiplicando ambo i membri dell'uguaglianza per eax )
C = eax, ed infine si ottiene che l'unico punto di flesso è
x=ln(C)/2
ATTENZIONE y(x)=1/(1+Ceax) è soluzione dell'equazione dy/dx= - a y(1-y)
Enunciato (parziale) del Teorema di Cauchy sull'esistenza e unicità delle soluzioni di un'equazione differenziale ordinaria del primo ordine in forma normale y'(x) = Φ(x,y(x)) con condizione iniziale y(x0)=y0.
SOTTO OPPORTUNE CONDIZIONI sulla funzione Φ(x,y), esiste ed è unica la soluzione di y'=Φ(x,y) con condizione iniziale y(x0)=y0.
METODO GENERALE PER TROVARE LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA DI CAUCHY di ordine 1:
data una soluzione generale, che dipende da una costante C (o meglio da un parametro C) ,
si deve imporre la condizione che y(x0)=y0, e trovare il valore C:
il teorema di Cauchy ci garantisce che si trova sempre una e una sola soluzione.
ESEMPIO la soluzione di y'(x)= 3 y(x) (1-y(x) ) con y(1)=3/4 è quella funzioney(x)= 1/[1+ C e-3x ] tale che y(1)= 1/[1+ C e-3 ] =3/4 ossia 1+ C e-3= 4/3, ossia C=e3/3, e la soluzione cercata è
y(x)= 1/[1+ (e3/3) e-3x ]= 3/[3+ e-3(x-1) ]
METODO GENERALE PER TROVARE LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA DI CAUCHY di ordine 2:
ossia del problema del tipo y''(x)=Φ(x,y(x), y'(x)) con condizioni iniziali y(x0)=y0 e y'(x0)=y'0.
Data una soluzione generale, che dipende da due costanti A e B, imporre le condizioni che y(x0)=y0 e y'(x0)=y'0, e trovare i valori A e B:
il teorema di Cauchy ci garantisce che si trova sempre una e una sola coppia (A,B) che individua la soluzione cercata.
Nel libro si accenna al caso in cui invece delle condizioni del tipo y(x0)=y0 e y'(x0)=y'0, si richiedono condizioni del tipo y(x0)=y0 e y(x1)=y1.
In questo caso PUO' SUCCEDERE che ci sia una sola soluzione, oppure nessuna o infinite.
Come esempio abbiamo visto il caso dell'equazione del tipo
y''(x)=- k y(x) con k>0
la cui soluzione generale è
y(x)= A sin (√k x) + B cos (√k x).
Considerando che
y'(x)= A cos (√k x) √k - B sin (√k x) √k .
e che quindi
y(x0)= A sin (√k x0) + B cos (√k x0),
e
y'(x0)= A cos (√k x0) √k - B sin (√k x0) √k,
imporre la condizione y(x0)=y0 e y'(x0)=y'0,
significa risolvere il seguente sistema di due equazioni nelle due incognite A e B
A sin (√k x0) + B cos (√k x0)=y0,
A cos (√k x0) √k - B sin (√k x0) √k= y'0,
la cui matrice è
sin (√k x0) cos (√k x0)
cos (√k x0) √k - sin (√k x0) √k
con determinante
- sin2(√k x0) √k - cos2(√k x0) √k= - √k ( sin2(√k x0) + cos2(√k x0) ) = - √k ≠ 0
e quindi esiste sempre una e una sola soluzione (come del resto ci garantisce il teorema di Cauchy)
INVECE se proviamo ad imporre le condizioni "al bordo" del tipo y(x0)=y0 e y(x1)=y1, otteniamo il sistema
A sin (√k x0) + B cos (√k x0) = y0,
A sin (√k x1) + B cos (√k x1) = y1,
la cui matrice è
sin (√k x0) cos (√k x0)
sin (√k x1) cos (√k x1)
con determinante
sin(√k x0) cos (√k x1) - cos(√k x0) sin (√k x1) = sin(√k x0- √k x1)
che può essere nullo o non a seconda dei valori di √k, x0 e x1
e quindi NON E' DETTO CHE abbia una e una sola soluzione, ossia ce ne è una e una sola se sin(√k x0- √k x1) ≠ 0,
mentre se sin(√k x0- √k x1) = 0 potrebbe non avere soluzione o invece potrebbe accadere che ne abbia infinite (dipende dai valori di y0 e y1)
----------------------------------------------------------------
l'equazione y'(t)=ay(t) ha soluzione generale y(t)=C eat, se si impone la condizione iniziale y(t0)=y0, si ottiene che
y(t0)=C eat0, da cui y0 =C eat0,
ovvero
C= y0 e-at0,
ed in definitva
y(t)=y0 e-at0 eat = y0 ea(t-t0),
ESERCIZIO D. 34 del FOGLIO 2 ricordando che l'equazione del decadimento radiottivo
è del tipo y'(t)=-λy(t) (con λ>0) per cui la soluzione è
y(t)=C e-λt, (dove C= y(0)) e quindi il tempo di dimezzamento si può trovare come il tempo T tale che
y(T)=y(0)/2 cioè tale che
C e-λT = C/2 OVVERO e-λT = 1/2 OVVERO eλT = 2 da cui λT=log(2) e quindi
se λ è noto possiamo trovare T [= log(2)/λ] e viceversa se T è noto possiamo trovare λ [= log(2)/T]
OSSERVAZIONE/ suggerimento: per risolvere l'esercizio può essere anche utile osservare che
il tempo S in cui la sostanza diventa un quarto rispetto al valore iniziale è invece tale che
C e-λS = C/4 OVVERO e-λS = 1/4 OVVERO eλS = 4 da cui λS=log(4)= 2 log(2) e quindi S=2T
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METODI DI SOLUZIONE DELLE EQUAZIONI DIFFERENZIALI
1) Equazioni differenziali a variabili separabili OSSIA del tipo
y'(x)= g(x) h( y)
Per la spiegazione di questo metodo bisogna ricordare la nozione di differenziale di una funzione f(x) e riscritto il metodo di integrazione per sostituzione con l'uso dei differenziali.
(TRA L'ALTRO QUESTO FATTO SPIEGA IL NOME DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI)
DEFINIZIONE Data una funzione derivabile f(x), con derivata continua, si chiama differenziale di f(x) l'espressione df(x)= f'(x)dx
SIGNIFICATO GEOMETRICO del differenziale: fissato x0, l'equazione della retta tangente in x0, è y(x)-f(x0)=f'(x0) (x-x0), ovvero
y(x) = f(x0) + f'(x0) (x-x0)
ed in particolare y(x0)=f(x0). Se consideriamo la differenza della retta tangente nei punti x0+Δx e x0, ossia y(x0+Δx) -y(x0), si ha che
y(x0+Δx) -y(x0) = f(x0) + f'(x0) (x0+Δx-x0) - f(x0) = f'(x0) Δx
Prendendo un x generico al posto di x0 e dx al posto di Δx otteniamo che
y(x +dx) -y(x) = f'(x) dx = df(x)
e QUINDI il significato geometrico del differenziale come incremento della retta tangente nell'intervallo di estremi x e x+dx
Questa notazione permette di riscrivere la regola di integrazione per sostituzione in modo più " accattivante"
Supponiamo che ∫ φ(x) dx = Φ(x) +C
(ma possiamo anche scrivere ∫ φ(t) dx = Φ(t) +C )
e che f(x) sia una funzione derivabile, con derivata continua, allora sappiamo che
∫ φ(f(x)) f'(x)dx = Φ(f(x)) +C = Φ(t)| t=f(x) +C
ora, usando il differenziale possiamo riscrivere questa formula come
∫ φ(f(x)) f'(x)dx = ∫ φ(f(x)) df(x) = ∫ φ(f) df | f=f(x) .
QUESTO MODO DI SCRIVERE CI SARA' UTILE PER SCRIVERE PIU' SEMPICEMENTE il METODO DI SOLUZIONE PER LE EQUAZIONE A VARIABILI SEPARABILI.
INFATTI un'equazione del tipo
y'(x)= g(x) h( y(x) )
equivale a y'(x) dx = g(x) h( y(x)) dx ovvero a [y'(x) dx]/ h( y(x)) = g(x) dx
e quindi i due integrali indefiniti sono uguali ossia
∫ [1/ h( y(x))] y'(x) dx = ∫ g(x) dx che possiamo esprimere anche come
∫ [1/ h( y(x))] dy(x) = ∫ g(x) dx
o brevemente come
∫ [1/ h( y)] dy | y=y(x)= ∫ g(x) dx
di conseguenza, posto H(t) una primitiva di 1/h(t) e G(x) una primitiva di g(x) si ottiene
H(y(x))= G(x) + C
e SE LA FUNZIONE H è INVERTIBILE
per ottenere la funzione y(x) basta applicare a entrambi i membri della precedente uguaglianza la funzione H-1
ottenendo così la soluzione generale dell'equazione differenziale
y(x)= H-1 ( H(y(x)) ) = H-1( G(x) + C )
ESEMPIO
1) calcolo della soluzione dell'equazione dy/dx= k y/x (per x>0) che è a variabili separabili:
dy/y=kdx/x da cui ∫ [1/ y(x)] dy(x) = ∫ k [1/x] dx ovvero log(|y(x)|) = k log(x)+c ovvero |y(x)|=xk ec
a questo punto possiamo osservale che |y(x)| è sempre diverso da zero e quindi la soluzione non può cambiare segno
e quindi la solzuione generale è y(x)=C xk , (per x>0) dove C= + ec , oppure C= -ec , a seconda del segno di y.
Per calcolare la soluzione del problema di Cauchy si può procedere come al solito: data la soluzione generale del problema si impone la condizione iniziale
2) Equazioni lineari del primo ordine a coefficienti non costanti ossia del tipo
a(x)y'(x) + b(x) y(x) + c(x) = 0
con a(x)≠0 (ALTRIMENTI NON è un'equazione differenziale)
e quindi equivalente a
y'(x) + [b(x)/a(x)] y(x) + [c(x)/a(x)] = 0
cioè, posto B(x)=b(x)/a(x) e C(x)=c(x)/a(x), equivalente a
y'(x) + B(x) y(x) + C(x) = 0
(a) CASO OMOGENEO (cioè C(x)=0) e quindi a variabili separabili
(b) CASO GENERALE (cioè C(x) non necessariamente nullo) con il metodo della variazione delle costanti (ideato da Lagrange)
Il metodo è spiegato sul libro
(a) CASO OMOGENEO (cioè C(x)=0) e quindi a variabili separabili
l'equazione omogenea è y'(x) + B(x) y(x) = 0
che è a variabili separabili ossia y'(x)/y(x)=-B(x) che equivale a
dy/y=-B(x)dx cioè ∫dy/y = - ∫B(x)dx
e quindi, se FB(x) è una primitiva di B(x), cioè (d/dx)FB(x)=B(x),
ln|y(x)| = - FB(x) +c
(equivalentemente, come sul libro, si scrive anche ln|y(x)| = - ∫B(x)dx +c )
da cui, posto C=ec, (e quindi C>0)
|y(x)| = eln|y(x)| = e- FB(x) +c= C e- FB(x)
(o anche, come sul libro, |y(x)| = C e- ∫B(x)dx )
ora ci accorgiamo che si può tolgiere il valore assoluto e si ottiene che la soluzione generale è
y(x) = C e- FB(x) (o anche y(x)= C e- ∫B(x)dx ),
con C che può assumere un qualunque valore reale (senza la restrizione che C>0)
venerdì 18 dicembre ore 11-13 NON C'E' L'AULA
lunedì 21 dicembre ore 15-17
Equazione lineare del primo ordine non omogenea
y'(x) + B(x) y(x) + C(x) = 0
dopo aver ricordato come si trova la soluzione nel caso C(x)=0, abbiamo visto
(b) CASO GENERALE (cioè C(x) non necessariamente nullo) con il metodo della variazione delle costanti (ideato da Lagrange)
Ora si cerca la soluzione dell'equazione differenziale non omogenea
y'(x) + B(x) y(x) + C(x) = 0 o equivalentemente y'(x) = - B(x) y(x) - C(x)
del tipo y(x)=u(x) e- FB(x)cioè:
al posto della costante C si mette una funzione u(x) che "varia al variare di x"
da questa osservazione il nome di metodo della variazione delle costanti (o della costante)
y'(x) = (d/dx)[u(x) e- FB(x) ] = u'(x) e- FB(x) + u(x) e- FB(x) (-B(x))
= u'(x) e- FB(x) -B(x) u(x) e- FB(x) = u'(x) e- FB(x) -B(x) y(x)
e quindi la funzione y(x)=u(x) e- FB(x) è soluzione dell'equazione y'(x) = - B(x) y(x) - C(x) se e solo se
u'(x) e- FB(x) - B(x) y(x) = - B(x) y(x) - C(x)
ossia se e solo se
u'(x) e- FB(x) = - C(x) cioè u'(x) = - C(x) e FB(x)
che equivale a chiedere che
u(x)= - ∫ C(x) e FB(x) dx = L(x)+C dove L(x) è una primitiva di C(x) e FB(x) .
In definitiva la soluzione dell'equazione lineare non omogenea
y'(x) + B(x) y(x) + C(x) = 0
è data da
y(x) = - (∫ C(x) e FB(x) dx ) e- FB(x) = (-L(x) +C) e- FB(x)
ovvero, come sul libro,
>y(x) = - e- ∫B(x) dx (∫ C(x) e ∫B(x) dx + K)
ESEMPIO equazione differenziale y'=A(M-y)
OMOGENEA y' = -Ay la cui soluzione è yo(x) = C e-Ax
(il sottoindice ci ricorda che è la soluzione dell'equazione differenziale omogenea)
cerchiamo la soluzione di y'=AM-Ay del tipo
y(x) = u(x) e-Ax
da cui
y'(x) = (d/dx)[ u(x) e-Ax ] =
= u'(x) e-Ax + u(x) e-Ax (-A) =
= u'(x) e-Ax -A u(x) e-Ax
= u'(x) e-Ax - Ay(x)
= MA - Ay(x)
se e solo se
u'(x) e-Ax = MA
cioè (moltiplicando per eAx ambo i membri dell'uguaglianza)
u'(x) e-Ax eAx = MA eAx , ossia u'(x) = MA eAx = M (d/dx)[eAx]
da cui u(x)= M eAx+ C
e quindi la soluzione dell'equazione non omogenea
y'=AM-Ay è y(x)= u(x)e-Ax = (M eAx+ C)e-Ax = M + Ce-Ax
Esempio di come ricavare un'equazione differenziale:
La legge del raffreddamento di NEWTON afferma che la velocità di raffreddamento di un corpo è proporzionale alla differenza di temperatura tra il corpo e l'ambiente.
Se la temperatura dell'ambiente è costante e vale M e β è la costante di proporzionalità,
posto y(t) la temperatura del corpo al tempo t
scrivere l'equazione differenziale che soddisfa la funzione temperatura del corpo.
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La velocità di raffreddamento è la derivata di y(t): il rapporto [y(t+Δ)-y(t)]/Δ rappresenta la velocità media di raffreddamento nell'intervallo [t, t+Δ] e quindi, mandando Δ a zero si ottiene la derivata y'(t).La differenza tra temperatura del corpo e temperatura dell'ambiente è y(t)-M
e quindi la legge di Newton ci assicura che,
y'(t) = β (y(t)-M) che è del tipo y'=A(M-y) con A=-β.
La soluzione generale è quindi y(t)= M + Ce-At = M + Ceβt
Supponiamo ora che la temperatura iniziale sia y(0)=M+2 (>M) e troviamo la soluzione particolare:
basta imporre y(0)=M+Ceβ0 = M+C = M+2, cioè C=2
da cui la soluzione particolare è
y(t)=M +2 eβt
OSSERVANDO che a seconda del segno di β si ha un comportamento diverso per t che tende all'infinito, ossia
SE β>0 ALLORA lim t→+∞ y(t)=lim t→+∞M +2 eβt = +∞
SE β=0 ALLORA y(t)= M +2 e0t = M+2
SE β<0 ALLORA lim t→+∞ y(t)=lim t→+∞M +2 eβt = M
capiamo che il valore di β deve essere negativo: ci aspettiamo che se mettiamo un corpo in un ambiente a temperatura costante M, dopo un certo tempo anche la temperatura del corpo sarà M (ovvero talemente vicina a M da essere indistinguibile da M)
ALTRO ESERCIZIO SVOLTO vedere
D40 FOGLIO RA2. in
RISPOSTE A DOMANDE su ESERCIZI
QUI RIPORTO SOLO IL TESTO
In un lago di pesca sportiva i pesci si riproducono ad un tasso del 3% alla settimana. Ogni settimana vengono pescati 36 kg di pesce. Si supponga che al
tempo t=0 ci siano 200 kg di pesce nel lago. Si scriva l’equazione differenziale che descrive il problema.Qual e’ il valore di stabilita’? (sarebbe MEGLIO dire di EQUILIBRIO)
Si descriva l’andamento delle funzione che risolve il problema.
La quantita’ di pesci nel lago aumenta o diminuisce?
Se aumenta, dopo quanto tempo raddoppia?Se diminuisce, dopo quanto tempo il lago e’ vuoto?
(vedere RISPOSTE A DOMANDE su ESERCIZI , dove si trova che la soluzione generale è x(t)= C eHt - (K/H)
ma se si richiede che x(0)=x allora la soluzione del problema di Cauchy è x(t)= ( x + (K/H) ) eHt - (K/H)
si tratta della soluzione dell'equazione generale di un'equazione differenziale lineare del primo orfdine nel caso in cui B(x)=-H e C(x)=-K
IMPORTANTE: LA SPIEGAZIONE di cosa significa valore di equilibrio nel caso di un'equazione del tipo x'(t)=Hx(t)+K ( con H diverso da 0).
Sia α tale che H α +K = 0 ossia α = -K/H
allora la funzione costante x(t) = α = -K/H è soluzione dell'equazione x'(t)=Hx(t)+K
infatti chiaramente si ha
da una parte che x'(t)=0 in quanto x(t) è costante
e dall'altra H x(t)+K = H α + K= 0
e quindi banalmente vale x'(t)=Hx(t)+K ( entrambi i membri sono nulli)
QUESTO SIGNIFICA CHE L'UNICA SOLUZIONE DELL'EQUAZIONE x'(t)=Hx(t)+K con dato iniziale x(0) = α è la soluzione costante x(t)=α
(l'unicità è data dal teorema di Cauchy)
in altre parole, (pensando a x(t) come al moto di un punto) se inizialmente il punto è nella posizione α di equilibrio, allroa il punto non si sposta.
Per parlare di stabilità bisognerebbe controllare SE x(t) tende al valore α per t che tende ad infinito.
QUESTO E' IL CASO DELL'ESERCIZIO D. 45 del Foglio 8:
Ad un paziente vengono somministrati 4 mg di un certo farmaco. Il tasso di smaltimento del farmaco
e’ dell’ 80% al giorno. Dopo il primo giorno, viene giornalmente somministrata una nuova dose Q = 2 mg.La funzione che descrive lo smaltimento del farmaco nel tempo ha un andamento
decrescente e tendente all’asintoto orizzontale y = 2,5
Infatti, nell'ipotesi che
(i) il farmaco venga somministrato per via endovenosa tramite una flebo, durante tutto la giornata,
e
(ii) che il tempo sia misurato in giorni, e la quantità di farmaco in mg
1) l'equazione differenziale è
y'(t)= -80/100 y(t)+ 2, y(0)= 4
2) ricordando che la soluzione di x'(t)=H x(t)+K, x(0)=x è data da x(t)= ( x + (K/H) ) eHt - (K/H),
la soluzione particolare cercata vale
y(t)= [4 + 2/(-8/10)] e-0.8 t - 2/(-8/10) = [4 - 20/8] e-0.8 t + 20/8 = [4 - 2,5] e-0.8 t + 2,5 = 1,5 e-0.8 t + 2,5
e quindi
la soluzione è una funzione decrescente e tende a 2,5 per t che tende a + infinito.
OSSERVAZIONE:
se invece il farmaco fosse iniettato tutto insieme ogni mattina alla stessa ora (ad esempio con un'inezione endovenosa) allora
l'andamento sarebbe invece del tipo
y'(t) = -80/100 y(t), per t in [0,1) con y(0)= 4 per cui per t in [0,1) si avrebbe y(t)= 4 e-0.8 t
ed in particolare si avrebbe che poco prima della successiva iniezione il valore sarebbe lim t→1- 4e-0.8 t = 4 e-0.8
nell'istante 1 (subito dopo l'iniezione di 2 mg del farmaco) si avrebbe invece una situazione più complessa
PER DARE UN'IDEA
y(1)= 4 e-0.8 +2 , y'(t) = -80/100 y(t), per t in [1,2) e quindi la soluzione sarebbe invece
y(t)= y(1) e-0.8 (t-1) ,
e quindi lim t→2- y(t)= lim t→1- y(1)e-0.8 (t-1) =(4 e-0.8 +2) e-0.8 (2-1) = 4 e-(0.8) 2 + 2e-0.8
e quindi
al tempo t=2 (subito dopo l'iniezione di 2 mg del farmaco)
y(2) = 4 e-(0.8) 2 + 2e-0.8 +2, y'(t) = -80/100 y(t), per t in [2,3)
e così via
è chiaro che il caso del farmaco somministrato con la flebo è più semplice da analizzare.
-------------------------
LE EQUAZIONI DI BERNOULLI (non sono state analizzate)
--------------------EQUAZIONI DIFFERENZIALI DEL SECONDO ORDINE A COEFFICIENTI COSTANTI E OMOGENEE
sono equazioni del tipo
y''(x)+b y'(x) + cy(x)=0
Abbiamo controllato alcuni casi particolari in una lezione precedente:
per risolovere questa equazione si procede come segue
si considera il polinomio caratteristico associato, ossia il polinomio λ2+bλ+c
e si studia l'equazione di secondo grado
λ2+bλ+c=0
(detta equazione caratteristica)
Ci possono essere tre casi
1) esistono DUE SOLUZIONI di λ2+bλ+c=0, m1 ed m2 DISTINTE (o equivalentemente il discriminante Δ=b2-4c>0 ed m1, m2= -(b/2)± (√Δ)/2
e allora la soluzione generale è
y(x) = A em1x+B em2x.
2) le due soluzioni di λ2+bλ+c=0 COINCIDONO ossia m1 = m2 = m (= - b/2) (o equivalentemente il discriminante Δ=b2-4c=0)
allora la soluzione generale è
y(x)= A em x+B x em x.
3) il discriminante Δ=b2-4c<0
(o equivalentemente, MA SOLO PER COLORO CHE CONOSCONO I NUMERI COMPLESSI, le soluzioni di λ2+bλ+c=0 sono complesse e coniugate e valgono -(b/2)± i (√|Δ|)/2, dove i è l'unità immaginaria)
allora la soluzione generale è
y(x)= ep x [A sin(q x) +B cos(q x) ],
dove p=-b/2 e q=(√|Δ|)/2.
ESEMPI
1) y''(x)-y(x)=0
qui il polinomio caratteristico è λ2-1=0, cioè m1 =-1 ed m2=+1
e quindi la soluzione generale è
y(x)= A e-x+B e+ x.
2) y''(x)-2y'(x)+y(x)=0
qui il polinomio caratteristico è λ2-2 λ +1=0, cioè (λ-1)2=0 e quindi m1 =m2=+1
e quindi la soluzione generale è
y(x)= A e x+B x e x.
3) y''(x)+y(x)=0
qui il polinomio caratteristico è λ2+1=0, cioè il discriminante è negativo e vale
Δ=b2-4c= 0-4 allora p=-(b/2)=0 e q=(√|Δ|)/2= (√4)/2)=1,
e quindi (poiché e0x=1) la soluzione generale è
y(x) = A sin(x) +B cos(x)
-------------------OSSERVAZIONE: per verificare che le funzioni trovate sono soluzioni, basta verificare che, ad esempio, nel caso 1),
SEPARATEMENTE che em1x è soluzione dell'equazione y''+by'+cy=0 e che em2x è soluzione dell'equazione y''+by'+cy=0
LA VERIFICA E' LASCIATA PER ESERCIZIO, ma ne riportiamo una qui alcune verifiche (NON SVOLTE A LEZIONE): supponiamo che
1) ci siano DUE SOLUZIONI di λ2+bλ+c=0, m1 ed m2 DISTINTE, ossia λ2+bλ+c=(λ-m1)(λ-m2)
allora
posto y1(x)=em1x si ha (y1)'(x)=m1em1x = m1 y1(x) e (y1)''(x)=(m1)2em1x =(m1)2 y1(x)
e quindi
y1''(x)+by1'(x)+cy1(x) = (m1)2 y1(x) + bm1 y1(x) + c y1(x)= y1(x) [ (m1)2 + bm1 + c ]=0
Lo stesso vale per m2.
Se invece
le due soluzioni di λ2+bλ+c=0 COINCIDONO ossia m1 = m2 = m (= - b/2) ovvero λ2+bλ+c=(λ-m)2=λ2-2mλ+m2
ovvero c= b2/4allora controlliamo che y(x)=x emx è soluzione (CHE LO SIA y(x)=emx è la stessa verifica del punto precedente)
e infatti
y'(x)= emx + xmemx = (1 +m x) emx
y''(x)= memx + memx + xm2emx = 2 memx + xm2emx = (2 m + xm2)emx
da cui
y''(x)-2m y'(x)+m2y(x)= (2 m + xm2)emx -2m (1 +m x) emx +m2 x emx
= emx [2 m + xm2 - 2m (1 +m x) + m2 x ] = emx [2 m + xm2 - 2m - 2m2 x + m2 x ] = emx 0=0
MOTIVO PER CUI BASTA FARE LA VERIFICA UNA SOLUZIONE PER VOLTA
INFATTI se y1(x) è soluzione ossia se (y1)''(x)+b(y1)'(x)+cy1(x)=0 allora banalmente anche Ay1(x) è soluzione
in quanto (Ay1)'=A (y1)', e (Ay1)''=A (y1)'' e quindi (Ay1)''(x)+b(Ay1)'(x)+cAy1(x)=A[(y1)''(x)+b(y1)'(x)+cy1(x)]=0
e se y2(x) è soluzione ossia se (y2)''(x)+b(y2)'(x)+cy2(x)=0
allora anche y1(x)+y2(x) è soluzione
in quanto (y1+y2)'= (y1)'+(y2)' e (y1+y2)''= (y1)''+(y2)''
e quindi
(y1+y2)''(x)+b(y1+y2)'(x)+c(y1+y2)(x)= (y1)''(x)+b(y1)'(x)+cy1(x)+ (y2)''(x)+b(y2)'(x)+cy2(x)=0+0=0
mercoledì 23 dicembre ore 15-17 vacanza
(le lezioni riprendono giovedì 7 gennaio 2016 BUON NATALE (vedete l'ESERCIZIO di BUON NATALE matematico) e BUON ANNO!)
giovedì 7 gennaio 2016 ore 15-17Funzioni di due variabili U(x,y), derivate parziali, differenziale di una funzione di due variabili, integrale di linea di una forma differenziale,
forme differenziali esatte, integrale di linea di una forma differenziale esatta, collegamento con alcuni tipi di equazioni differenziali.
Per questa parte si veda il diario delle lezioni dello scorso anno (è stato aggiornato e corretto di piccole sviste)
alla data
venerdì 9 gennaio 2015 Cenno alle funzioni di due variabili, e ai differenziali
Uniche differenze:
Abbiamo risolto i problemi
D45 del Foglio 7
e
D7 del Foglio 8
Inoltre, come giustificazione della CONDIZIONE SUFFICIENTE AFFINCHE' UNA FORMA DIFFERENZIALE SIA ESATTA:
SE ESISTONO LA DERIVATA PARZIALE di F1(x,y) rispetto ad y e LA DERIVATA PARZIALE di F2(x,y) rispetto ad x e sono uguali e continue, cioè
(∂/∂y)F1(x,y)=(∂/∂x)F2(x,y)
allora la forma differenziale F1(x,y) dx + F2(x,y) dy è esatta,
ossia
allora ESISTE UNA FUNZIONE U(x,y) tale che
F1(x,y)=(∂/∂x)U(x,y) e F2(x,y)=(∂/∂y)U(x,y).
abbiamo visto in un esempio che, tale condizione è ALMENO necessaria, (almeno nel caso in cui U(x,y) sia di tipo polinomiale):
(NON ABBIAMO DIMOSTRATO CHE E' SUFFICIENTE, però)
data la funzione
U(x,y)=3x2+5x2y+2y2,
abbiamo calcolato le derivate parziali
(∂/∂x)U(x,y) = 6x+10xy ,
(∂/∂y)U(x,y) = 5x2 + 4y,
e le derivate parziali di secondo ordine
ossia
derivata seconda parziale rispetto ad x
(∂2/∂2x)U(x,y) = (∂/∂x)[(∂/∂x)U(x,y) ] = (∂/∂x)[6x+10xy ] = 6 + 10y,
derivata seconda parziale rispetto ad y
(∂2/∂2y)U(x,y) = (∂/∂y)[(∂/∂y)U(x,y) ] = (∂/∂y)[5x2 + 4y]=4
derivata seconda parziale mista rispetto prima ad x e poi rispetto ad y
(∂2/∂y∂x)U(x,y) =(∂/∂y) [(∂/∂x)U(x,y)]=(∂/∂y)[6x+10xy ] = 10 x
derivata seconda parziale mista rispetto prima ad y e poi rispetto ad y
(∂2/∂x∂y)U(x,y) =(∂/∂x) [(∂/∂y)U(x,y)]=(∂/∂x)[ 5x2 + 4y] = 10 x
e abbiamo notato che le derivate parziali miste coincidono:
quindi se
ESISTE UNA FUNZIONE U(x,y) tale che
F1(x,y)=(∂/∂x)U(x,y) e F2(x,y)=(∂/∂y)U(x,y).
allora(∂/∂y) F1(x,y)=(∂/∂y)[(∂/∂x)U(x,y)] e (∂/∂x) F2(x,y)=(∂/∂x) [(∂/∂y)U(x,y)]
e quindi
(∂/∂y) F1(x,y)=(∂/∂y)[(∂/∂x)U(x,y)]=(∂/∂x) [(∂/∂y)U(x,y)]=(∂/∂x) F2(x,y)
venerdì 8 gennaio ore 11-13 ??? NON C'E' L'AULAlunedì 11 gennaio 2016 ore 15-17
Distinzione tra Statistica descrittiva, Statistica inferenziale e Probabilità
Esempio del lancio dei dadi (vedere il file lancio di dadi (serie da 36 ciascuno) )
sono stati esaminati gli esempi e le definzioni di Statistica descrittiva contenute in
http://www-dimat.unipv.it/
atorre/CTF2011-12/ Statistica01.pdf
ed in particolare gli istogrammi, i grafici a torta, le frequenze assolute, le frequenze relative,
le frequenze assolute cumulate e le frequenze relative cumulate.
Nel caso di DATI QUANTITATIVI sonos tati introdotti alcuni indici:
valore centrato, media aritmetica, mediana,
e un cenno alla media geometrica, il cui logaritmo è la media aritmetica dei logaritmi dei dati osservati
UNICA OSSERVAZIONE (nel caso di dati quantitativi):
A DIFFERENZA DELLE SLIDE della Prof. Anna Torre
gli n dati osservati sono stati denotati con
ξ1,ξ2,ξ3,..., ξn-1,ξn ,
gli n dati osservati messi in ordine crescente sono stati denotati con
ξ(1),ξ(2),ξ(3),..., ξ(n-1),ξ( n),
l'insieme degli m valori assunti è stato denotato con
{x1, x2,x3,..., xm-1,xm,}
f1, f2, f3,..., fm-1, fm, sono le frequenze assolute di x1, x2,x3,..., xm-1,xm, ossia fi = #{j ≤ n, tali che ξj=xi}
ESEMPIO osservo i pesi di 11 persone:
ξ1,ξ2,ξ3,..., ξ10,ξ11, è 59, 73, 63,71, 59, 65, 63, 59, 73, 65, 59
ξ(1),ξ(2),ξ(3),..., ξ(10),ξ(11), è invece 59, 59, 59, 59, 63,63,65,65, 71, 73, 73
{x1, x2,x3,..., xm-1,xm,} è invece {x1, x2,x3, x4,x5,}= {59, 63,65, 71, 73}
f1, f2, f3,..., fm-1, fm, è f1=4, f2=2, f3=2, f3=1, f5=2
il valore centrale è quindi (xmin+xmax)/2 = (59+73)//2=66
la mediana è ξ(n+1/2), e quindi nell'esempio ξ(6), ossia 63
la media aritmetica è
x =(ξ1+ξ2+ξ3+...+ξn-1+ξn)/n e quindi nell'esempio(59 + 73 + 63 + 71 + 59 + 65 + 63 + 59 + 73 + 65+ 59)/11
la media aritmetica è x=(ξ1+ξ2+ξ3+...+ξn-1+ξn)/n ma coincide con la media pesata
x=(x1f1+x2f2+x3f3+...+xm-1fm-1+xmfm)/n =x1(f1/n)+x2(f2/n)+x3(f3/n)+...+xm-1(fm-1/n)+xm(fm/n)
e quindi nell'esempio coincide con
(59*4+63*3+65*2+71*1+73*2)/11= 59*(4/11) + 63 *(2/11) + 65*(2/11) + 71*(1/11)+ 73*(2/11)=64,45
ANALOGIA TRA MEDIA ARITMETICA pesata E BARICENTRO O CENTRO DI MASSA
(a lezione abbiamo visto questa analogia con la leva: ma la semplice derivazione di questo fatto non è in programma)
ATTENZIONE LA MEDIA ARITMETICA NON VA UTLIZZATA SEMPRE (COME AD ESEMPIO nel seguente esercizio)
Esericizo D1 del Foglio 9 dell'Eserciziario:
Un veicolo marcia per 50 km alla velocita’ v1, e per altri 50 km alla velocita’ v2. La sua velocita’
sull’intero percorso di 100 km e’ data da
1A La media aritmetica di v1 e v2
1B La media geometrica di v1 e v2
1C La differenza tra v1 e v2
1D La somma di v1 e v2
1E Nessuna delle precedenti Risposta esatta.SOLUZIONE: si tratta infatti di osservare che la velocità media è data dallo spazio percorso diviso il tempo impiegato per percorrerlo
ossia vmedia=100km/(t1 + t2)
ora v1=50km/t1, e analogamente v2=50km/t2, e quindi t1=50km/v1, e t2=50km/v2,
e quindi
vmedia=100km/(t1 + t2) = 100km/[ (50km/v1) +(50km/v2)]
= 1/[(50km/v1)(1/100km) +(50km/v2)(1/100km)]
=1/[(1/v1)(1/2) +(1/v2)(1/2)]
[per conoscenza: tale valore è detto media armonica di v1 e v2]
Si è accennato al fatto che a volte i dati sono raggruppati in classi (con una conseguente perdita di dati)
tuttavia in questi casi si può ottenere lo stesso una media artimetica
utilizzando il valore centrato di ciascuna classe
si veda la slide http://www-dimat.unipv.it/
atorre/CTF2011-12/ Statistica02.pdf anche per come si può trovare graifcamente la mediana.
Sono stati discussi gli esercizi 1 e 2 di queste slide .
martedì 12 gennaio 2016 ore 16-18 AULA A del PLESSO TECCE
Abbiamo svolto l'esercizio 3 del file
http://www-dimat.unipv.it/
atorre/CTF2011-12/ Statistica02.pdf
In termini generali:
se la media aritmetica dell'età di una popolazione 1 (ad esempio del NORD) con N1 abitanti è x1,
e la media aritmetica dell'età di una popolazione 2 (ad esempio del SUD) con N2 abitanti è x2,
ALLORA è possibile calcolare la media aritmetica x dell'età della popolazione totale
(ossia unendo la popolazione 1 con la popolazione 2: NORD e SUD insieme)
INFATTI POSTO
ξ1,ξ2,ξ3,..., ξN1-1,ξN1 , le età degli abitanti della popolazione 1
e ξ'1,ξ'2,ξ'3,..., ξ'N2-1,ξ'N2 , le età degli abitanti della popolazione 2
sia ha che
x1=(ξ1+ξ2+ξ3+...+ξN1-1+ξN1)/N1, e x 2=(ξ'1+ξ'2+ξ'3+...+ξ'N2-1+ξ'N2)/N2,
mentre la media artimetica su tutta la popolazione è data dalla media pesata
x = x1[N1/(N1+N2)] + x2[N2/(N1+N2)]
INFATTI
x=(ξ1+ξ2+ξ3+...+ξN1-1+ξN1+ξ'1+ξ'2 +ξ'3+...+ξ'N2-1+ξ'N2)/(N1+N2)
=(ξ1+ξ2+ξ3+...+ξN1-1+ξN1)/(N1+N2) + (ξ'1+ξ'2+ξ'3+...+ξ'N2-1+ξ'N2)/(N1+N2)
=[(ξ1+ξ2+ξ3+...+ξN1-1+ξN1)/(N1+N2)] (N1/N1) + [(ξ'1+ξ'2+ξ'3+...+ξ'N2-1+ξ'N2)/(N1+N2)](N2/N2)
=[(ξ1+ξ2+ξ3+...+ξN1-1+ξN1)/N1] [N1/(N1+N2)] + [(ξ'1+ξ'2+ξ'3+...+ξ'N2-1+ξ'N2)/N2][N2/(N1+N2)]
=x1[N1/(N1+N2)] + x2[N2/(N1+N2)]
Abbiamo poi visto gli indici di dispersione in PARTICOLARE VARIANZA e SCARTO QUADRATICO MEDIO
(IMPORTANTI)
E VARIANZA CAMPIONARIA (stimata) e SCARTO QUADRATICO MEDIO CAMPIONARIO (stimato)
(si suggerisce di vedere le slide http://www-dimat.unipv.it/atorre/CTF2011-12/ )Statistica03.pdf OSSERVAZIONE dalle definizioni si vede che
VARIANZA= [(n-1)/n]VARIANZA CAMPIONARIA
e quindi per n grande si vede facilemente che [(n-1)/n] è vicino ad 1 e quindi differiscono poco.
Cenno ai quartili
ABBIAMO POI INIZIATO A INTRODURRE LA PROBABILITA'
(a partire dalle slide http://www-dimat.unipv.it/atorre/CTF2011-12/ )Probabilita1.pdf
breve discussione sulle varie impostazioni (classica, frequentista, soggettivista)
e ASSIOMATICA.
DISCUSSIONE SUL RUOLO DELL'INFORMAZIONE: le probabilità cambiano A SECONDA dell'informazione che abbiamo:
(si vedano di ESEMPI 1 2 e 3 delle slide http://www-dimat.unipv.it/atorre/CTF2011-12/ )Probabilita1.pdf
questo punto verrà ripreso domani .mercoledì 13 gennaio 2016 ore 15-17
Discussione su Probabilità, Assiomi, e conseguenze: FORMULA DELLE PROBABILITA' TOTALI E FORMULA DI BAYES
(vedere le lezioni di Giovedì 15 gennaio 2015 (dello scorso a.a. 2014-15)
(INIZIO AGGIUNTO il 14 gennaio)
In particolare abbiamo visto un esempio di estrazione SENZA RIMBUSSOLAMENTO da un'urna contentene 2 palline bianche e 3 azzurre
POSTO A1 l'evento la prima pallina estratta è azzurra e A2 l'evento la seconda pallina estratta è azzurra
POSTO B1 l'evento la prima pallina estratta è bianca e B2 l'evento la seconda pallina estratta è bianca
abbiamo osservato che P(B2)=P(B1)=2/5 in diversi modi,
ANCHE SE P(B2|B1)=1/4 e P(B2|A1)=2/4=1/2
AD ESEMPIO, CON LA FORMULA DELLE PROBABILITA' TOTALI e considerando che B1 è il complementare di A1
P(B2)= P(B1) P(B2|B1) +P(A1)P(B2|A1)= (2/5) (1/4) + (3/5)(2/4) =(1/10)+(3/10)=4/10=2/5
(FINE AGGIUNTO il 14 gennaio)
abbiamo poi svolto esercizi dal file
esercizi-di statistica-PROVVISORIO
edFileed in particolare abbiamo discusso della regressione e del metodo dei minimi quadrati
(invece il problema dei TEST DIAGNOSTICI verrà discusso domani)
giovedì 14 gennaio 2016 ore 13-15 Abbiamo ripreso l'esempio (esercizi-di statistica-PROVVISORIO) sulla retta di regressione finendo i calcoli dell'esempio e mostrando che la retta di regressione dei dati di tipo y rispetto ai dati di tipo x è diversa dallla retta di regressione dei dati di tipo x rispetto ai dati di tipo y (anche se per quei dati le due rette sono molto vicine)
Abbiamo visto alcuni esempi di applicazione della formula delle probabilità totali e della formula di Bayes:
in particolare
(dalle slide della professoressa A. Torre http://www-dimat.unipv.it/atorre/CTF2011-12/Probabilita2.pdf
http://www-dimat.unipv.it/atorre/CTF2011-12/ )Probabilita2.pdf Esempio 2 Suppongo di giocare testa o croce con una persona sconosciuta. Vinco se esce testa, perdo se esce croce. A priori mi fido abbastanza della persona con cui sto giocando ed attribuisco al fatto, che possa aver truccato la moneta a suo favore, probabilità pari a 1/100.
Se perdo per 10 lanci consecutivi, il mio grado di fiducia nell’altro giocatore resta sempre lo stesso ?
Abbiamo visto come possono essere utili i grafi (ad albero) per questo tipo di problemi.
Si consiglia di vedere anche l'Esempio1 (tecnico) dell'estrazione da un'urna scelta a caso, anche se non svolto a lezione:
può essere utile per capire l'utilità della formula di Bayes)Come altra applicazione IMPORTANTE abbiamo visto i Test Diagnostici
(si consiglia di vedere sia le slide della prof. Torre http://www-dimat.unipv.it/atorre/CTF2011-12/testdia.pdf
sia il file esercizi-di statistica-PROVVISORIOInfine abbiamo visto come usare la distribuzione normale (anche detta gaussiana standard) e le tavole relative.
DIRE CHE LA DISTRIBUZIONE DI UNA VARIABILE STATISTICA (o di una variabile aleatoria) E' BEN APPROSSIMATA DA (o segue)
una distribuzione gaussiana di media μ e varianza σ2, (o equivalentemente di deviazione standard σ)
significa che LA PERCENTUALE DI VALORI CHE SI TROVANO in un intervallo (a,b] è BEN APPROSSIMATA dall'area della regione compresa tra l'asse x e la funzione
nell'intervallo (a, b]
Purtroppo non c'è una formula esplicita (in termini delle funzione usuali, espenonziali, logaritmi, potenze, funzioni trigonometriche,) per calcolare tale integrale, ma ci sono delle tavole che permettono di calcolare queste aree. Nella tavola del libro vengono dati gli integrali sugli intervalli del tipo
[ μ - u σ, μ +u σ], fuori di tali intervalli, ossin in [ μ - u σ, μ +u σ]c= (- ∞,μ -u σ] U [ μ +u σ, ∞), e in intevalli del tipo [ μ +u σ, ∞),
per u=0; u=0,2; u=0,4; etc... fino ad u=3,2
Guardando la tabella si nota facilmente che nelle righe relative allo stesso u,
la prima colonna, relativa all'integrale su [ μ - u σ, μ +u σ], e la seconda, relativa ll'integrale su [ μ - u σ, μ +u σ]c, somamno ad uno,
e che la colonna realtiva allintegrale su [ μ +u σ, ∞), è la metà di quella realtiva all'integrale su [ μ - u σ, μ +u σ]c= (- ∞,μ -u σ] U [ μ +u σ, ∞),
In particolare abbiamo visto i seguenti problemi, tratti dalle slide della prof. A. Torre http://www-dimat.unipv.it/
atorre/CTF2011-12/ Statistica04.pdf
Problema - Supponendo che la distribuzione dei pesi degli individui di una popolazione sia gaussiana con media μ = 61 kg e deviazione standard (scarto quadratico medio) σ = 5 kg
1. scrivere l’equazione della gaussiana relativa ai pesi di tale popolazione
2. calcolare la percentuale di individui il cui peso è compreso tra 59 kg e 63 kg
sul PUNTO 2: (trascurando di riportare i kg) si tratta di trovare u e v tali che
59 = μ - u σ = 61 - u 5, ossia u=(61-59)/5=2/5=4/10=0,4
e
63 = μ - v σ = 61 + v 5, ossia v=(63-61)/5=2/5=4/10=0,4
in questo esempio u=v in quanto l'intervallo [59,63] ha come punto medio proprio μ = 61
di conseguenza: [59,63] = [61- 0,4 *5, 61+ 0,4*5] e quindi bisogna utilizzare la tavola della distribuzione normale (o gaussiana)relativa alla colonna [ μ - u σ, μ +u σ], per u=0,4. il numero nella tavola è 0,3108, e quindi la percentuale cercata è circa 31%.
DOMANDE COLLEGATE :
(i) qual è la percentuale delle persone che pesano più di 63 chili?
si tratta della percentuale delle persone che sono nell'intervallo [63, ∞) = [61+ 0,4*5, ∞)
e quindi bisogna utilizzare la colonna realtiva agli intervalli del tipo [ μ +u σ, ∞) per u = 0,4, in questo caso la tabella fornisce il numero 0, 3446, ossia la percentuale di persone che pesano più di 63 chili è circa il 34%
(ii) qual è la percentuale delle persone che pesano meno di 59 chili?
si tratta della percentuale delle persone che sono nell'intervallo (- ∞, 59] , che è l'intervallo simmetrico (rispetto a μ=61) all'intervallo [63, ∞) =[61+ 0,4*5, ∞) e quindi per la simmetria rispetto a μ=61 della distribuzione gaussiana, percentuale delle persone che pesano meno di 59 chili ha lo stesso valore della percentuale di persone che pesano più di 63 chili, ossia circa il 34%,
Problema - Le altezze h di un gruppo di reclute sono distribuite con buona approssimazione secondo una curva gaussiana
con media μ = 170 cm e deviazione standard (scarto quadratico) σ = 5 cm. Le divise sono disponibili in 5 taglie:
1. per individui di altezza 161 cm
2. per individui di altezza compresa tra 161 e 167 cm
3. per individui di altezza compresa tra 167 e 173 cm
4. per individui di altezza compresa tra 173 e 179 cm
5. per individui di altezza > 179 cm.
Stimare il numero delle divise delle varie taglie sapendo che le reclute sono 750 .
Soluzione - Si tratta di stimare la percentuale di reclute che cade in ciascuna delle quattro differenti classi di altezza:
(h= altezza)
1. per h ≤ 161 = 170 − 1.8 σ quindi 3.6% delle reclute (circa 750 * 3,6/100 reclute, ossia circa 27 reclute)
2. per 161 < h ≤ 167 ), ossia h in ( 170 − 1.8σ , 170 − 0.6σ ] quindi 24% delle reclute (circa 750 * 24/100 reclute, ossia circa 180 reclute)
3. per 167 < h ≤ 173 ), ossia h in ( 170−0.6 σ , 170+0.6 σ ] quindi 45% delle reclute (circa 750 * 45/100 reclute, ossia circa 338 reclute)
4. per 173 < h ≤ 179 ), ossia h in (170+0.6 σ , 170+1.8σ ] quindi 24% delle reclute (circa 750 * 3,6/100 reclute, ossia circa 180 reclute)
5. per h > 179 = 170+1.8 σ ) quindi 3.6% delle reclute (circa 750 * 3,6/100 reclute, ossia circa 27 reclute)
per ottenere le percentuali bisogna procedere come segue:
AD ESEMPIO la percentuale di individui con altezza h in ( 170 − 1.8σ , 170 − 0.6σ ]
è circa uguale alla percentuale di individui con altezza in ( 170 +0,6 σ , 170 + 1,8 σ ]
in quanto va approssimata con l'area realtiva alla funzione,
che è simmetrica rispetto a μ.
e che, per ottenere tale percentuale basta considerare che l'integrale su ( 170 − 1.8σ , 170 − 0.6σ ] U ( 170 +0,6 σ , 170 + 1,8 σ ]
è uguale alla diferenza tra l'integrale su ( 170 − 1.8σ ; 170 + 1,8 σ ]
(che vale 0,9282, come si ricava dalla tabella nella colonna relativa a [ μ - u σ, μ +u σ], per u=1,8)
e l'integrale su ( 170 − 0.6σ ; 170 +0,6 σ ]
(che vale 0,4514 , come si ricava dalla tabella nella colonna relativa a [ μ - u σ, μ +u σ], per u=0,6)
In conclusione l'integrale su ( 170 − 1.8σ , 170 − 0.6σ ] è la metà di questa differenza
ossia vale
(0,9282 - 0,4514)/2=0,4768/2=0,2384
da cui la percentuale viene il 24%.
FINE DELLE LEZIONI, ci vediamo la settimana prossima per i ricevimenti collettivi del 19 e 20 gennaio (vedere sotto)venerdì 15 gennaio ore 11-13 NON C'E' L'AULA
DOPO LA FINE DELLE LEZIONI
martedì 19 gennaio 2016 ore 14-16, aula A del plesso TECCE
PER VEDERE ALCUNI DEGLI ESERCIZI DISCUSSI SU RICHIESTA DEGLI STUDENTI PRESENTI
ricevimento collettivo in vista dell'esame del 22 gennaio
vedere l'argomento DOMANDE DEGLI STUDENTI 2016,
DOMANDE degli STUDENTI 2016
qui sotto
SI SUGGERISCE DI VEDERE ANCHE RISPOSTE A DOMANDE su ESERCIZI
dello scorso anno accademicomercoledì 20 gennaio 2016 ore 14-16, aula A del plesso TECCE
vale quanto scritto per martedì 19 gennaio 2016
ricevimento collettivo in vista dell'esame del 22 gennaio
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è solo un biglietto di auguri di BUON NATALE matematico
e che usa le proprietà degli esponenziali e dei logaritmi
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il file contiene un sunto dei dati osservati, con istrogrammi e grafici a torta e alcuni calcoli di medie aritmetiche.
I dati sono stati ottenuti lanciando 36 dadi per 19 volte.
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Questo file contiene esercizi dal FOGLIO 9 dell'eserciziario insieme a discussioni teoriche
il file contiene anche una discussione sulla retta di regressione e sui test DIAGNOSTICI
QUESTA VERSIONE è provvisoria. SE TROVATE ERRORI O SVISTE o sde il file richiede altre spiegazioni,
mettetevi in contatto con la docente, GRAZIE
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