Riflessione sull'Unità della Scienza

Riflessione sull'Unità della Scienza

by Deleted user -
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Parto da una vignetta semi-simpatica per passare a un argomento molto più serio.

 

Nell'unità della scienza come problema sociale si legge che l'atteggiamento scientifico è "libertà dalla schiavitù, dall'abitudine, dal pregiudizio, dal dogma, dalla tradizione accettata in modo acritici, dal puro egoismo" e che questo non è un corpo di conoscenze o il materiale contenuto nei libri, ma è un atteggiamento rivolto agli oggetti e agli eventi della vita quotidiana.

Se devo dire la verità, se non avessi letto queste righe avrei continuato a pensare l'esatto opposto come ho sempre fatto. Per me scienziati non erano certo "l'agricoltore, il meccanico, l'autista" e forse l'ingegnere lo era solo perché aveva conseguito una laurea. Ho sempre pensato fin da piccolo che non servisse nulla per fare lo spazzino e che fosse addirittura un lavoro degradante e adatto a persone "stupide". 

Probabilmente la maggior parte delle persone pensa le stesse cose che pensavo anche io e invece non si rende conto che anche gli spazzini possono usare il metodo scientifico per adattare i propri mezzi ai loro fini ed essere dunque a qualche titolo chiamati scienziati. Se accettiamo questo, allora cosa ne ricaviamo per il nostro vivere quotidiano? L'effetto principale che avremmo se davvero pensassimo come la seconda madre nella vignetta sarebbe di certo lo sviluppo in noi stessi del rispetto per chiunque altro.

Un rispetto per gli altri che non solo è indubbiamente utile per la nostra vita quotidiana personale, ma anche per quella professionale. Troppo semplice per un educatore decretare la stupidità o meno di un alunno e prevedere come una chiromante il futuro di quello. Più difficile è assumere che chiunque possa capire ciò che dici e che il problema forse è nel fatto che non ti sei spiegato chiaramente.

Non solo. Probabilmente inizieremmo a credere che l'importante nella vita non è avere quello o quell'altro lavoro, ma svolgerlo bene cercando di migliorare sempre le condizioni in cui lavoriamo e in cui lavorano gli altri, non avendo paura di trovare nuove soluzioni ai problemi anche piccoli che possiamo incontrare mentre lavoriamo. Di solito inventare uno strumento o una nuova tecnica nascono proprio dal risolvere piccoli problemi che incontriamo nella nostra vita quotidiana.

Forse allora inizieremo a trovare veramente la felicità nel lavoro e non fuori da quello, perché vedremmo il nostro lavoro come una sfida con sé stessi o come un gioco in cui si deve trovare la via migliore per superare il livello. A quel punto potremo davvero svegliarci felici ogni mattina senza controllare quanto è lontano il weekend o le ferie

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