domanda/riflessione su “Esperienza e Educazione”

domanda/riflessione su “Esperienza e Educazione”

de sara barboni -
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Mi colpisce molto e mi trova estremamente d’accordo questo passo del testo di Dewey: “Non c’è, penso, nella filosofia dell’educazione progressiva nessun punto più significativo dell’accento posto sull’importanza della partecipazione dell’educando  alla formazione dei progetti che dirigono le sue attività nel processo dell’apprendere, come non c’è maggior difetto nell’educazione tradizionale, che la sua incapacità ad assicurarsi l’attiva cooperazione dell’alunno nella costruzione dei progetti che sono impliciti nel suo studio.” (pg.30 cap 6 Il significato del proposito)

Penso sia un punto di estrema importanza perché riguarda la motivazione e la partecipazione dello studente nei riguardi del proprio processo di apprendimento. Nonostante la presenza (obbligatoria) di documentazione riguardo al Piano dell’Offerta Formativa, delle linee di azione della scuola, ecc., tale documentazione è spesso poco fruibile e trasparente e comunque poco consultata dai genitori e men che meno dagli studenti. I programmi delle singole materie vengono firmati in fretta dai rappresentanti degli studenti a fine anno. Insomma, quanto di più lontano si possa pensare dalla costruzione attiva di un progetto coerente di apprendimento da parte dello studente. 

Eppure questo sarebbe fondamentale per motivare, per responsabilizzare, o perlomeno per permettere di capire cosa si sta facendo (anche se quello che si sta facendo fosse imposto dall’alto). Il patto didattico è troppe volte infranto o occultato e questo produce confusione, non comprensione del percorso e soprattutto della valutazione. Quindi la domanda che mi pongo è proprio questa: dove non fosse possibile costruire insieme percorsi e valutazioni, perché non renderli comunque trasparenti, passo dopo passo, a chi ne è (o dovrebbe esserne) il protagonista?