La nuova educazione è quella vecchia

La nuova educazione è quella vecchia

di Utente eliminato -
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Oggi, ripensando alle ultime lezioni che abbiamo fatto, mi è venuto in mente che alcune cose che abbiamo detto in aula si ritrovano anche, dal mio punto di vista, nella Repubblica di Platone (e questo è il motivo del titolo un po' provocatorio), per la precisione nel libro VII, dove Platone parla dell'educazione dei futuri governanti della sua città perfetta:


"Paragona la nostra natura, per quanto concerne l'educazione e la mancanza di educazione, a un caso di questo genere. Pensa a uomini chiusi in una specie di caverna sotterranea, che abbia l'ingresso aperto alla luce per tutta la lunghezza dell'antro; essi vi stanno fin da bambini incatenati alle gambe e al collo, così da restare immobili e guardare solo in avanti, non potendo ruotare il capo per via della catena. Dietro di loro, alta e lontana, brilla la luce di un fuoco, e tra il fuoco e i prigionieri corre una strada in salita, lungo la quale immagina che sia stato costruito un muricciolo, come i paraventi sopra i quali i burattinai, celati al pubblico, mettono in scena i loro spettacoli" [514a - b]


"Dobbiamo concludere che l'educazione non è come la definiscono certuni che si professano filosofi. Essi sostengono di instillare la scienza nell'anima che non la possiede, quasi infondessero la vista in occhi che non vedono" [518 b-c]


"Ma se un giorno allevassi di fatto i tuoi figli, che ora allevi ed educhi in teoria, non lasceresti, credo, che privi della ragione come linee irrazionali governino la città detenendo le cariche più alte" - "No di certo", disse - "Quindi imporrai loro per legge di coltivare in ogni modo quell'educazione che li renderà capaci di interrogare e rispondere nella più piena conformità con il metodo scientifico?" - "Lo farò" [534d]


"l'aritmetica, la geometria e tutta l'educazione propedeutica che va impartita prima della dialettica devono essere proposte fin dall'infanzia, senza però conferire all'insegnamento una forma costrittiva" - "E perché?" - "Perché l'uomo libero non deve imparare nulla con la costrizione. La fatiche fisiche, anche se sono affrontate per forza, non peggiorano lo stato del corpo, mentre nessuna cognizione introdotta a forza nell'animo vi rimane" - "È vero" - "Quindi, carissimo, non educare i fanciulli negli studi a forza, ma in forma di gioco: in questo modo saprai discernere ancora meglio le propensioni naturali di ciascuno" [536e - 537a]


Scusate se ho citato brani così lunghi ma almeno così se qualcuno vuole può gettarsi nella discussione da subito.