Ascolto e leggo, e mi viene quasi da piangere, tanto forte mi tocca questa videolezione.
Dopo l'anno scolastico passato a fianco di una collega-insegnante caporale-coordinatrice di plesso, posso dire di aver toccato con mano una realtà fatta di meschinità, presunzione, parzialità, ottusità, divieti, ricatti psicologici, atteggiamento da terzo grado e indice puntato.
Parlarne o non parlarne? E a chi? E perchè? Cosa cambierebbe?
Tutto il resto del collettivo a fare il gioco di questi deliri di onnipotenza, e alla fine chi ne paga il fio sono i ragazzi, costretti a sedere con le ali tarpate.
"Dobbiamo avere tutte il polso di ferro".
E, intanto, chi rifiuta questo "Chi mi ama, mi segua" e tenta di portare avanti delle iniziative volte a stimolare le classi, viene visto come persona non grata e ostacolata, o ignorata, o neglettata, a seconda dei casi.
Che ne sarà dei passerotti appena sfornati che entreranno alla secondaria di primo grado?
Quante occasioni gli sono state negate perchè mancava tempo o perchè i ragazzi non erano abituati e che, forse, li avrebbero portati alla tappa successiva alimentati dall'entusiasmo e dall'intraprendenza!
Nel nostro piccolo, si è cercato di fare il possibile per portare il colore negli occhi di quelle piccole persone curiose.
Si spera che i semi troveranno terreno fertile e si apriranno, dando vita alla vallata.