Riporto un esempio che ho postato su fb
di un quiz probabilmente di classe prima, scuola
primaria.
a giudicare dall’incertezza della calligrafia sono ancora
ai primi trenta numeri.
Chiaramente il quiz ha fallito nell’identificare
le capacità matematiche del bambino.
perché lui ha dimostrato ampiamente di saper
scrivere in cifre e numeri i numeri.
eppure alla fine il suo sforzo, costato attenzione,
concentrazione, ragionamento e studio, sarà vanificato.
perché?
perché il test prevede una difficoltà lessicale
probabilmente superiore a quella spiegata in quella fase
di apprendimento (tempo e concetti legati al tempo si fanno
dopo) e perché in quella classe probabilmente
per motivi sociali (genitori che parlano straniero, genitori
che parlano solo dialetti o italiano stentato)
quel termine potrebbe non essere mai entrato
nel piccolo bagaglio lessicale del bimbo.
quindi questo test non sta altro facendo
che del darwinismo scolastico.
All’estero l’impronta gentiliana, tutta nostra
che permea anche test scientifico-matematici
non è così marcata.
questo bambino avrà vissuto la delusione del
mondo scolastico, che incide sui livelli di apprendimento
e poi sull’abbandono scolastico.
questo insegnante invece,
avrà comprato un tablet
col bonus della Giannini.