Forum - Diritto di tribuna. Rappresentanti degli studentii

Per riflettere...

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di Utente eliminato -
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Educatori e studenti di scienze dell'educazione ha scritto una nuova nota:

C'era una volta l'educatore/pedagogista

(da leggere fino in fondo).

 

 

Al principio esisteva una figura chiamata Pedagogo che si occupava dell'educazione ed istruzione dei minori. Era una figura saggia molto rispettata e lodata,rappresentava la saggezza della conoscenza e la speranza per le generazioni future.Nel corso del tempo la figura del pedagogo (a volte di matrice anche religiosa non solo laica) mutò, in quanto anche chi non aveva la ricchezza per pagare i servigi di chi formava, aveva il diritto di usufruirne. C'era la scuola pubblica ma non bastava, esistevano infatti anche bimbi con bisogni speciali o con famiglie che non erano in grado di garantire l'equilibrio giusto per uno sviluppo idoneo. L'esisgenza di un educatore-pedagogista divenne urgente e si pensò, con il tempo, di fare in modo che ce ne fossero tanti, ma ben formati e preparati da studi mirati,appunto quelli socio-psico-pedagogici.Iniziarono con un corso di laurea chiamato pedagogia, che era però radicato soprattutto all'insegnamento e quindi nel frattempo a dare una mano alle face deboli ci pensavano i volontari,per quel poco che sapevano/potevano fare. La società però progrediva e le esigenze aumentavano, iniziava ad essere chiaro che l'aiuto non serviva solo ai bimbi ma anche agli adulti,ciò portò ad una rivoluzione del corso di laurea che divenne più sociale cambiando nome:"scienze dell'educazione e della formazione". Mentre molti studiavano e qualcuno si laureava,il bisogno di più personale portava gli enti ad assumere anche altre persone, servivano e non si poteva attendere. Gli educatori erano nel sociale,nelle scuole e nel sanitario ... assieme ad altri professionisti,si lavorava in equipe,dove ognuno aveva la propria mansione e rispettava quella altrui....ma come tutti i racconti ITALIANI le cose stavano per degenerare in un caos...Tutti volevano fare tutto, perché il lavoro serviva e farne uno che aiuta fa piacere,ci si sente utili,arricchisce l'esistenza.Così le professioni di aiuto iniziarono ad essere generiche,sempre più generiche e si tentava anche di risparmiare qualche soldino.I pedagogisti (di pedagogia) erano impegnati nelle scuole o puntavano ad esse, gli educatori (di scienze dell'educazione) si dividevano in due grandi linee:1- quelli che si sentivano vicini alla scuola e agli asili 2 - quelli che preferivano le comunità,le case famiglia,i consultori,le associazioni/onlus e poi c'erano quelli che il lavoro lo avevano fatto da prima che esistessero lauree specifiche, coloro che ora chiameremmo "operatori sociali" che si integravano nei servizi assieme alle altre figure.In un clima disteso,dove il lavoro bene o male si trovava,nessuno faceva caso a quel che lo Stato cambiava o pensava per le professioni educative,si stava tutti rilassati e sereni !Qualcuno però, nell'ombra, meditava cambiamenti di ogni sorta furono abolite le SIS (abilitazioni per l'insegnamento), per insegnare o avevi laurea nel giovane corso in o diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 venne creato un corso di laurea molto simile a quello in scienze dell'educazione,ma più "sanitario" sotto la facoltà di medicina [educatore professionale] le regioni inventarono nuovi corsi di formazione per operatori (per dare lavoro sociale anche a chi non aveva studiato o per mettere in regola chi aveva già lavorato come educatore senza però aver studiato per diventarlo) con giri di fondi europei o stati da capogiro.

 

Gli imprenditori per ottenere forza lavoro che costasse meno e svolgesse più mansioni aprirono le porte anche ad altri operatori (oss,osa e simili)

In tutto ciò anche altri professionisti laureati in altre cose,non trovando lavoro iniziarono a fare gli educatori (psicologi,sociologi,assistenti sociali,ma anche economisti,ingegneri,ecc) Si arrivò al punto che gli educatori laureati in scienze dell'educazione non trovarono quasi più lavoro, invasi da chiunque e senza protezione di ordini professionali nè albo. Molti di loro finirono a fare altro,i commessi,i cuochi,i camerieri,le segretarie,le baby sitter,le badanti,le volontarie.Questa è una storia triste,la nostra storia ... dove addirittura si è perso il senso del termine EDUCATORE.Chi è oggi l'educatore? Tutti si sentono educatori,allora che senso ha far laureare persone per un titolo che TUTTI POSSONO PRENDERSI senza studiare in modo specifico o addirittura senza studiare affatto?Questa è una storia che dovrebbe avere un finale diverso,una soluzione che faccia ORDINE e che sia PRECISA ... che restituisca dignità a chi i sacrifici li fa o li ha fatti e si ritrova con un pugno di mosche in mano. Noi EDUCATORI possiamo lavorare scolasticamente solo nei nidi,il resto spetta a formazione primaria.Noi educatori ormai siamo esclusi dal sanitario,il posto lì spetta agli educatori sanitariNoi educatori possiamo lavorare nelle coop,nelle onlus,nelle case famiglia, MA POSSONO FARLO ANCHE ALTRI,ma noi il lavoro altrui se protetto da albo non possiamo farlo,noi no,loro si,a noi l'albo non lo danno,a noi non danno diritti,perché?

 

Questa storia non è un attacco ad altri professionisti o lavoratori del sociale, noi abbiamo il buon cuore di capire che la crisi c'è per tutti e che tutti hanno bisogno di lavorare, ma non possiamo più continuare ad essere presi in giro dal sistema e bistrattati,non possiamo accettare in silenzio di avere le mani  giustamente legate nei settori altrui ma gli altri nel nostro hanno le mani libere.Non è giusto e non ha senso. Qualcuno dovrebbe aiutarci, lo Stato in primis e anche i privati,si gli utenti stessi.Se è stato capito il bisogno di figure specifiche per tutti i lavori va capito anche l'esigenza di una tutela,di direttive precise e valide SEMPRE,che non penalizzino sempre e solo NOI.Siamo stanchi e non sappiamo più come spiegare CHI SIAMO, come siamo messi nel lavoro e perché siamo arrivati ad essere i della situazione.

 

Ci auguriamo che la lettura venga capita e supportata persino da chi beneficia della nostra mancata tutela,che nessuno applichi distorsioni del senso di questo racconto,facendoci passare da vittime a carnefici.Noi non vogliamo fare gvli oss,nè gli psicologi, ne gli assistenti sociali,nè altro....NOI VOGLIAMO FARE GLI EDUCATORI PROFESSIONALI SOCIALI,cosa per cui abbiamo studiato,dato esami,fatto tirocini,master ecc.Noi non vogliamo far perdere il lavoro agli altri,vogliamo solo lavorare dove ci spetta.Grazie x l'attenzione e eventuale condivisione.

(Estratto dalla pagina Facebook "Educatori e studenti di scienze dell'educazione")