Prove Invalsi

Prove Invalsi

by fabiana moscetta -
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Una maestra a proposito delle prove Invalsi scrive:

Il cronometro no. Non l’avevo considerato. Quello che il manuale del somministratore raccomanda di procurarsi. Due minuti sono quelli a disposizione per la prova di lettura. Che viene detta “preliminare a tempo”. Per eliminare con la forza dei secondi quelli che non saranno mai primi. “Serve esclusivamente per testare la capacità di lettura ‘strumentale’ raggiunta da ciascun alunno” recita il manuale.
Nella mia classe seconda leggono tutti con velocità diversa. Prendendosi ognuno il tempo che gli occorre. I velocissimi, quelli con tempi distesi e quello a cui le letterine ancora scappano e bisogna mettere gli occhiali al libro per non farle volare. Lui le prove non le farà?
«Cosa significa? Che cos’è?» chiedono i bambini che vengono da altri Paesi quando non conoscono una parola. Ed è ciò che chiedono tutti quando le parole sono nuove e sconosciute.
«Mi dispiace ma non posso rispondere a nessuna domanda. Cerca di fare del tuo meglio».
Il somministratore, questa nuova figura che si aggira nelle aule, non potrà rispondere, anzi glielo dirà prima che non potranno fare domande né chiedere aiuto. Anzi, se sono stranieri di prima generazione, non faranno nemmeno le prove. E come dovrei spiegarlo ai “miei” bambini, che non si pongono il problema di essere stranieri (sapete questi sono gli effetti desiderati della didattica inclusiva), che loro nei giorni delle prove non staranno in classe con i compagni? Che sono esclusi da questa grande operazione di valutazione del sistema scolastico. Che i loro apprendimenti non interessano quella rilevazione che – come recita sempre il manuale - “mediante le prove INVALSI è guidata dalla duplice esigenza di migliorare, da un lato, l’efficacia della Scuola per le fasce più deboli della popolazione scolastica e, dall’altro, di far emergere e diffondere le esperienze di eccellenza presenti nel Paese”.

Ma come, non sono proprio questi i bambini delle fasce deboli? E non sono anche loro una potenziale eccellenza quando riescono bene negli apprendimenti di base?

Banchi singoli separati (ma non ce ne sono per tutti nella mia aula) in modo che non possano comunicare né copiare. Durante le prove il somministratore “eserciti una costante vigilanza attiva per assicurarsi che gli allievi svolgano il loro lavoro in totale autonomia”.

«Maestra, possiamo aiutarci?»
«Possiamo lavorare in coppia?»
«Io non sono molto sicuro».

No, l’Invalsi non vuole. Non puoi nemmeno fare la pipì se ti scappa. Non puoi usare la gomma, la matita, la penna cancellabile. Nemmeno il dizionario. Ci sono diverse risposte, alcune si assomigliano ma una sola è quella giusta.

«Allora ci sono i trabocchetti, maestra. Sono furbi gli Invalsi»

«Quando vi darò il via, dovete cercare di fare più in fretta che potete...»

I 45 minuti a disposizione scappano subito.

Ecco. Tutto il contrario della scuola che tentiamo di fare. Lenta, dolce e profonda. Dove si può sbagliare e cancellare senza ansia di prestazione. Nei giorni dell’Invalsi diventa veloce, dura e superficiale. Da metterci tante crocette sopra. Per non tornare indietro.

 

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Re: Prove Invalsi

by Deleted user -

Hai ragione Fabiana, la scuola discrimina ancora.

Tutti uguali dovrebbero essere, senza aspettare chi va piu' lento e senza cura per chi ha prefernze o interessi diversi...Quando cambiera' tutto cio'? Forse quando una nuova generazione di insegnanti, formati da studi come quello che stiamo facendo ora, entrera' in azione e cancellera' tutto cio' che non va e che allontana gli studenti invece di avvicinarli all'apprendimento.

Il colmo e' che gli Invalsi dovrebbero essere invece uno strumento per valutare lo stato della scuola italiana, e invece non fanno altro che peggiorare le statistiche proprio in virtu' della spietata metodologia di applicazione della loro ricerca...  

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Re: Prove Invalsi

by fabiana moscetta -

Insegnanti preparati già ci sono, lo testimonia la riflessione di questa maestra delle elementari, che si pone delle domande, che riconosce la diversità dei suoi bambini e non accetta che si pieghino alla politica della standardizzazione.

L'ho scritto in alto, non è mia la riflessione, è di una coscienziosa docente. Mi ha colpito e l'ho riportata.

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Re: Prove Invalsi

by Deleted user -
In classe di mia figlia (2° liceo classico, ex 5° ginnasio) i professori hanno proposto agli studenti di boicottare le prove invasi. Perché invadono la privacy e non sono anonime affatto, perché i test non sono su argomenti svolti dal programma, perché non sono, eque... Trovo interessante questa posizione dei docenti. Anche se non hanno parlato del cronometro espressamente, c'è una coscienza diffusa tra gli insegnanti dell'ingiustizia di questi test
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Re: Prove Invalsi

by fabiana moscetta -

Infatti la considerazione sul cronometro è per sottolineare lo stress al quale vengono sottoposti bambini di seconda elementare oltre la profonda discriminazione che subiscono. Discriminazione di talenti.

Posto il link dove scaricare la prova per le primarie. Ho avuto difficoltà a comprenderla..... meno male che non faccio media!

http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/2014/05/06/ecco-i-testi-delle-prove-invalsi-di-italiano-2014-per-la-scuola-primaria/

 

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Re: Prove Invalsi

by Deleted user -

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/05/12/poverta-educativa-al-sud-allarmante-la-dispersione-scolastica_6a113811-1673-4bca-8e17-029323df54b4.html

"Alto e allarmante è il tasso di dispersione scolastica. E' una situazione che Save the Children, nel primo rapporto "La Lampada di Aladino - L'Indice per misurare le povertà educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia", definisce di "povertà educativa". Una mancanza di opportunità che si somma e alimenta la povertà economica che colpisce già un 1 milione di minori in tutta Italia."

Questa notizia dell'Ansa parla del primo rapporto sull'INDICE DI POVERTA' EDUCATIVA nelle scuole italiane, redatto regione per regione, da cui si evince che al Sud c'e' ancora un altissimo tasso di dispersione scolastica e di basso rendimento scolastico direttamente proporzionale alle strutture, ai servizi, alle offerte formative e alle condizioni degli edifici scolastici. Dunque anche l'ambiente in cui si studia, come la società che circonda il bambino ed educa, è fondamentale per favorire una crescita culturale e l'apprendimento, come già Dewey e Montessori avevano capito tanti anni fa.La dispersione scolastica in Italia è ancora un dato allarmante, che non riesce neanche minimamente a raggiungere i livelli prescritti dalle normative europee.

Sembra quasi che Don Milani sia ancora una voce che grida nel deserto, e i vertici del paese non ascoltano.

PS: avrei voluto aprire una nuova discussione ma non ho trovato come fare...

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Re: Prove Invalsi

by fabiana moscetta -

Si Alberta, l'avevo letto l'articolo... ed è attinente con la ricerca dell'Invalsi.

Perchè essendo uno degli obiettivi  valutare il livello d'apprendimento per poi  "premiare" l'istituto e gli insegnanti meglio classificati, credo si vada proprio controcorrente. Il "tasso di dispersione scolastica e di basso rendimento scolastico è direttamente proporzionale alle strutture, ai servizi, alle offerte formative e alle condizioni degli edifici scolastici"

Non si dovrebbe intrevenire proprio in quelle strutture? Chi insegna in situazioni di disagio deve essere punito per non aver raggiunto lo stesso livello di chi insegna in situazioni di privilegio? Anche qui Don Milani rammenderebbe il "dare di più a chi ha di meno".

Non mi sorprenderebbe se qualche insegnante aiutasse gli studenti durante i test, per ritoccare quei dati che hanno la presuzione di misurare l'umano, di togliere quel poco a chi ne ha più bisogno. Non c'è arresto se rubi una mela per sfamarti.

P.S. Per sottoscrivere una nuova discussione, nella pagina principale di questo forum, in alto clicca su "Aggiungi un argomento di discussione", lo titoli, ed il gioco è fatto. wink

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Re: Prove Invalsi

by Deleted user -
Grazie x le info, ora ci provo... Giustissimo Fabiana, tagliare lì dove c'è più miseria vuol dire penalizzare gli ultimi invece di trovare un modo x risanare la situazione. Ma forse questa valutazione - in un mondo ideale - potrebbe servire invece proprio a capire meglio dove intervenire. E poiché è  il primo rapporto di questo tipo, potremmo essere ottimisti e sperare che gli animi si destino e capiscano che si deve risanare la scuola anche come struttura fisica , come servizi offerti, come ambiente accogliente e invit
ante.