Certe volte il muro è l'insegnante

Certe volte il muro è l'insegnante

von gelöscht -
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Proprio oggi, il ragazzo di 13 anni che prende ripetizioni da me da alcuni mesi mi ha raccontato un fatto spiacevole per entrambi. La scorsa settimana aveva come compito di scienze da svolgere uno schema ricco di collegamenti, io gli ho proposto di disegnare lo schema su un cartellone per dimostrare all'insegnante che si era impegnato con un piccolo sforzo in più... Considerando che il ragazzo ha un carattere vivace, con difficoltà di attenzione, il solo fatto di aver svolto il compito è da premiare... comunque oggi la professoressa gli ha detto:" hai voluto esagerare? Ma ora me lo devo pure portare a casa sto coso?! io non lo avevo chiesto il cartellone ma un semplice schema!" E io mi domando, invece di incoraggiare e apprezzare l'impegno non si può innalzare un muro nei confronti dei ragazzi con problematiche... Anche perché adesso il ragazzo non è più motivato

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Re: Certe volte il muro è l'insegnante

von gelöscht -

Terribile!!! Inutile domandarsi quindi perche' gli studenti lavorano al minimo...tanto sanno che il loro sforzo non verra' apprezzato!!

Quella donna sicuramente e' anche una pessima madre, senza dubbio.

Non si puo' pero' fare di ogni erba un fascio, naturalmente. Ci sono buoni e cattivi insegnanti, da sempre. Ma mentre prima gli insegnanti venivano scelti per la loro preparazione e unicamente per la competenza della materia che insegnavano, ora le cose stanno cambiando. La  concezione stessa della formazione del docente e' cambiata, e al suo interno si da' ampissimo spazio al lato pedagogico e alla centralita' dei bisogni dello studente.

Noi siamo qui a studiare tutto cio' proprio perche' queste cose non succedano piu'. La formazione del docente deve prepararlo a NON cadere in errori del genere, a porre al centro della sua didattica l'allievo, e non se stesso.

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Re: Certe volte il muro è l'insegnante

von gelöscht -

si ovviamente ci sono anche validi insegnanti come la mia docente di italiano delle medie, che ha saputo calibrare un giusto equilibrio tra autorevolezza e affetto ... ci trattava come dei figli, che non sempre vanno coccolati, ma aiutati a capire dove sbagliano, trovando una soluzione tra premi (rinforzi positivi) e punizioni (saltare una gita). Mi ha lasciato più lei in 3 anni, che i 10 (cambiavano con grande frequenza, tranne latino e matematica) professori del liceo in 5 anni.