L'autore del testo, Piero Ottone, espone la propria opinione sulla pubblicità nella nostra società.
Essendo sempre stato un sostenitore, definisce la pubblicità come un elemento essenziale della società moderna e può essere oggetto di ornamento e allegria.
Ma come afferma, gli elogi della pubblicità preludono a una critica. Questa critica è rivolta alla pubblicità in televisione che la trasforma in un senso di fastidio e insofferenza.
Ottone fa notare che la pubblicità ha due facce diverse; in una sta al suo posto(giornale) nell'altra è imperiosa e invasiva (tv).
L'autore chiude dicendo che non c'è rimedio per difendersi e che la sua simpatia per la pubblicità, da questo punto di vista, è messa a dura prova