che poi,
(ci ripenso come i cornuti)
il mio criticismo trova anche supporto proprio in Dewey.
infatti, in “come pensiamo”,
proprio lui ammette che non esista riflessione feconda
senza difficoltà e ostacoli.
che è un po’ la risposta di Tenco alla domanda sul perché
scrivesse canzoni tristi e lui rispose appunto che
quando era felice usciva.
e ogni forma creativa (arte, letteratura, musica),
spesso sono state stimolate proprio dagli ostacoli della vita.
Dewey, però, è concentrato a dire questo
per sostenere che la base da cui parte il metodo scientifico
così come la formulazione di un proposito,
sia proprio il constatare un bisogno inevaso
o un problema.
e allora perché non ammettere che un’esperienza
negativa non sia a sua volta “problema” essa stessa
e quindi fonte propulsiva di propositi e metodo scientifico
ovvero di Educazione?
non lo capisco