Intervista n. |
1 |
Intervistatore |
Michela Boldrighini |
Nome scuola |
Giulio Verne |
Classe |
3 A Ss (Socio Sanitario) |
Progetto Frequentato |
Centro sordi (lingia lis) |
Luogo intervista |
Dentro la scuola |
Durata |
06:03:44 |
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nessuno
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LEGENDA |
D: DOMANDA |
R: RISPOSTA STUDENTE |
AREA Generalità
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D: Salve, mi chiamo Michela e faccio parte di un gruppo di
ricerca dell’università La Sapienza di Roma. Stiamo svolgendo un’indagine sui
percorsi di alternanza scuola lavoro in diverse scuole del comune di Roma.
Posso farti qualche domanda legata alla tua esperienza?
R: Sisi certo.
D: Allora, nome della scuola?
R: Eh, Giulio Verne
D: Classe?
R: 3° ASS (Socio Sanitario)
D: Progetto frequentato?
R: Allora noi abbiamoo frequentato diversi progetti diciamo nel settore
dell’arte del nella nostra scuola lavoro eee abb- abbiamo lavorato sia nelle
scuole elementari, abbiamo lavorato anche a livelli di progetti, diaciamoo,
abbiamo incontrato Salvatore Borsellino che è il fratello dii di di Borsellino
ee in più abbiamo anche fatto deii convegni suuu su dei progetti che volevamo
svolgere
AREA Attività Svolte (descrizione dell’esperienza in sé)
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D:Perfetto. Alloraa ehh adesso prendii unn progettoo inn
questione, diciamo che ti è piaciuto e descrivi il progetto che hai svolto.
R: allora unm progetto che mi è rimasto molto a cuoree èè quando siamoo andati
all centro deii dei sordi a fare l’inguaggio la lingua liss la lingua dei segni
è stato una bellissima esperienza percheè non solo abbiamo visto questi ragazzi
sordi interagivano con tutto il mondo ma abbiamo anche sperimentato la lingua
dei segni.
D: Pensi di aver avuto un ruolo marginale o utile nelle attività? Oppure hai
solo osservato?
R: Nono ho avuto un ruolo utile nell’attività perché ho sempre mm.. ho sempre
interagito con questi ragazzi e in più abbiamo ancheee ooa anche abbiamo anche
fattoo delle prove con la lingua dei segni che secondo me sono moltoo molto
utile.
D: Come hai scelto il progetto a cui partecipare?
R: Allora, siamo partiti dal presupposto che noi volevamo fare una cosa diversa
dal dalle altre alternanze diciamo, e quindi volevamo fare una cosa più
particolare abbiamo deciso di fare questo progetto.. della liss.
D: Perfetto. Allora, prima delle attività di alternanza è stata fatta una
preparazione?
R: Ehh no ehh.. più che preparazione ci hanno avvisato di quello che andavamo a
vedere ehh c’hanno avvisato di quello che dovram- come ci ci dovemamo
comportare e dobb- cosa dovevamo dovevamo fare diciamo.
D: Ehh eh quindi ti è servita questa preparazione per te?
R: Si, mi è servita molto soprattutto percheè questi ragazzi sordi ormai sono un po’ emarginati dalla società perché non hannoo diciamoo mmh i mezzi i mezzi utili peer stare per vivere al meglio la prob- la loro vita, diciamo anche dalla ASL nonnn…
AREA Strutturazione del progetto
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D: mentre svolgevi l’attività di alternanza, il resto della
classe faceva lezione oo didattica era sospesa?
R: no eh (sorride) quando stavamo facendo l’alternanza tutti interagivamo soprattuttooo la mia classe
perché stavamo molto attenti eeh eravamo molto rispettosi dii di questi
ragazzi.
D: Ci sono stati imprevisti o problematiche?
R: Mmno non ci son- non ci sono stati
imprevisti.
D: Conoscevi gli obbiettivi del progetto prima di iniziaree
il emmh il progetto?
R: secondo il mio parere gli obbiettivi di questo progetto era una
sensibilizzazione dee di della di noi diciamo di di questa della nostra scuola
questa sensibilizzazione.
AREA Apprendimenti/Conoscenze/
Competenze
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D: Cosa pensi di aver ac-ehh acquisito da queste esperienze
di alternanza?
R: allora, ho acq- allora, parto dal
presupposto che l’alternanza non è soloo ehh ehhm è molto buona diciamo per
entrare sia nel mondo del lavoro che sperimentare anche l’ambiente lavorativo
diciamo.
D: Quindii hai trovato una relazione tra le materie scolastiche e l’esperienza
svolta?
R: ehh diciamo di no percheè la ling- la lingua dei segnii la fanno solo in
quell’ambiente in quell in quel luogo peròòò èhh unaa una buona risorsa questa.
AREA Orientamento
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D: questa esperinza ti ha ammh aiu- ammh aiutato a caprie
come funziona il mondo del lavoro dell’università o del lavoro?
R: questo eraa non era un ambiente lavorativa ma era solo un incorno diciamo
diii di una settimana peròò anche in altri
ambitiii hoo diciamoo rivisto l’ambiente lavorativo
AREA Organizzazione Aziendale
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D: Che rapporto hai avuto con il tuo tutor o figura di
affiancamento?
R: allora il tutor era unn un professore dell’università era sordo e quindii
siamo riusciti diciamo a interagire in qualche modo ehh lui parlava e noi
ascoltavamo e ha fatto vedere delle cosee alla lim sul sulla lavagna
interattiva eh anche de dei progetti che stavano facendo che stavano svolgendo
in quell’ambito.
D: La struttura aveva gli strumenti necessari per farti lavorare?
R: si aveva gli strumenti necessari ma il necessario quest-
in quella struttura è saper la lingua dei segni diciamo, perché si lavora tutto
con quello diciamo.
AREA Gradimento dell’Esperienza
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D: Quali sono stati i punti di forza e di debolezza di
questa esperienza?
R: allora, (sorride) i punti di forza sono stati cheeeem ci siamo
sensibilizzati diciamo in qualche modo
ma abbiamo anche capito comee come stanno questi ragazzi sordi e quindi abbiamo imparato una cosa nuova e i
punti di debolezza, secondo me, sono stati un po’ dii l’emozione di dii stare
in questo ambiente con questi ragazzi che hanno questa problematica.
D: ehh che cos’è per te una buona alternanza? Cioè in che cosa consiste?
R: allora ehh, secondo me, una buona alternanza consiste nel fare l’alternanza fatta benee, non distrarsi e
sopratuttoo mm gestire anche come bisogna comportarsi nell’ambiente lavorativo
diciamo
D: Consiglieresti questo progetto ad un tuo compagno di
scuola?
R: certo lo consiglierei perché secondo me èeeh una buona un buon motivo dii fare un una buona
esperienza diciamo e anche oer sensi- sensibilizzare gli altri
D: Perfetto.