Schema della sezione



  • mercoledì 1 ottobre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Unità di misura, potenze di 10, passaggio da radianti a gradi, minuti (di angolo) e secondi (di angolo). Problema della propagazione dell'errore: primi esempi.

    venerdì 3 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Problema della propagazione dell'errore: errore assoluto ed errore relativo per prodotto e divisione. Esempi. Ordine di grandezza, esempi. Percentuali. Esempio sulla concentrazione di una soluzione chimica.

    lunedì 6 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Esercizi in aula su ordine di grandezza e percentuali. Problema del raddoppio, in una progressione geometrica.

    lunedì 6 ottobre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Equazioni e Disequazioni di primo e di secondo grado.

    mercoledì 8 ottobre 2014

    non c'è lezione.

    venerdì 10 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Equazioni e disequazioni irrazionali. Esercizi sulle disequazione e altri, tra i quali, dal foglio 1.calcolo, gli esercizi D.20, D.27 (attenzione c'è un errore di stampa)

    lunedì 13 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Esercizi tra i quali, l'esercizio D.21, dal foglio 1.calcolo,

    Approssimazione di ³√ 3

    Calcolo (a priori) dell'errore di (a2+ b2)/(a2 - c2

    quando

    a =  α ± Δα (ovvero a=3,21 ± 0,01)

    b =  β ± Δβ (ovvero b=1,15 ± 0,01)

    c =  γ ± Δγ (ovvero c=2,11 ± 0,01)

    utilizando le formule per l'errore del prodotto

    (nel caso in cui i valori α - Δα  e  β - Δβ siano entrambi positivi)

    ab=αβ+ΔαΔβ ± (αΔβ+βΔα) = (circa) αβ  ± (αΔβ+βΔα)  

    [trascurando il termine ΔαΔβ]

    da cui (per b=a)   a2=  α2  ± (2αΔα) 

    a+b= α+β  ± (Δα+Δβ)

    a-b = α-β  ± |Δα-Δβ|

    e infine

    (a/b) = (circa) (α/β) ± (αΔβ+βΔα)/β2.

    Esercizio 1.14 : in un triangolo rettangolo, noti ipotenusa e un cateto, calcolo dell'altro cateto. Valutazione dell'errore.

    lunedì 13 ottobre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Progressione aritmetica S+nd e progressione geometrica Sqn.

     Esempi di aumento dello stipendio, interesse semplice e composto. Esercizio C4.1 (divisione di un segmento in 4 parti, sia con la progressione geometrica di ragione 2 che con una progressione aritmetica con S=0)

    Somma dei primi termini di una progressione aritmetica e somma dei primi termini di una progressione geometrica.

    mercoledì 15 ottobre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Esercizi sulle serie geometriche e aritmetiche (D.17, D18 e D19 del foglio 2.Sistemi e progressioni). Sistemi di equazioni lineari in due e tre variabili (discussione degli esempi 4.1, 4.2 e 4.3)

    venerdì 17 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Lezione interrotta per malore di una studentessa (solo riepilogo sui sistemi di equazioni lineari di tre eqauzioni e tre incognite e l'esercizio 1.38)

    lunedì 21 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Rappresentazioni della retta nel piano cartesiano. Esercizio C4.5)

    lunedì 21 ottobre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Discussione dell'esercizio C4.4 e degli esercizi D.9  e D.35 del foglio 2.Sistemi e progressioni.

    In particolare ecco la mia soluzione dell'esercizio C4.4 (che è in accordo con quella del libro) in versione semplificata:

    si miscelano due composti chimici già preparati e precisamente CO (Monossido di Carbonio) e CO2 (Anidride carbonica). Supposto che sia noto che il Carbonio è presente nella miscela per il 33%, si chiede la composizione della miscela (ossia la percentuale di monossido di carbonio e quella di anidride carbonica)

    In questo caso, posto

    - Nil numero delle molecole di CO presenti nella miscela con ogni molecola di peso molecolare circa 12+16

    e

    - N2 il numero delle molecole di CO2 presenti nella miscela

    si ha che ci sono

    (N1+N2) atomi di carbonio  di peso atomico circa 12 (stiamo trascurando il peso degli elettroni)

    ed

    (N1+2N2) atomi di ossigeno di peso atomico circa 16 (stiamo trascurando il peso degli elettroni)

    Il peso percentuale delle molecole di CO rispetto al peso totale è

    (12+16) N1 / [(12+16) N1 + (12+32) N2]

    = (3+4) N1 / [(3+4) N1 + (3+8) N2]

    =7 N1 /[ 7 N1 + 11 N2] = 7/[7+11 (N2/N1)]

    il peso percentuale degli atomi di carbonio rispetto al peso totale è

    12 ( N1 + N2) /[12  N1 + N2) + 16 (N1 + 2 N2) ]

    = 3 ( N1 + N2) /[3 (N1 + N2) + 4 (N1 + 2 N2) ]

    = 3 ( N1 + N2) /[7 N1  + 11 N2 ]

    = 3 (1+ (N2/N1) )/ [7 + 11 (N2/N1)]

    = 33/100 (=33%)   [dato del problema]

    Quindi. posto x= N2/N1, ed y il peso percentuale di CO  si ottiene il sistema formato dalle seguenti due equazioni (attenzione! questa è una versione del sistema più semplice della versione vista a lezione)
    ---------

    y=7/[7+11 x]      (y = percentuale di CO)

    e

    3 (1+x)/[7+11 x]=33/100       

    ---------- (attenzione: con questo editor non posso fare la parentesi graffa del sistema)      

    Dividendo per 3 ambo i membri e moltiplicando per [7+11 x],  la seconda equazione diviene

      (1+x) = (11/100) [7+11 x]

    ossia

    1+x= 77/100 + (121/100) x

    che diviene ancora

    1-77/100= (121/100-100/100)x

    ossia

    23/100=21/100 x e quindi x=23/21

    a questo punto basta calcolare

    y=7/[7+11 x] = 7/[7+11 (23/21)] =7 · 21 /(7 · 21 + 11 · 23 )

    = 147 /(147 + 253)=0,3675 (= 36,75 %)

    Chiaramente la percentuale di CO2 è quindi 63,25%.

    ________________________________________________________

    Un punto che non è stato chiarito abbastanza (e quindi capito abbastanza) è il seguente:

    perché il peso percentuale delle molecole di CO rispetto al peso totale è

    (12+16) N1 / [(12+16) N1 + (12+32) N2] ?

    Basta osservare che  (ricordiamo che stiamo trascurando il peso degli elettroni) posto p il peso di un protone si avrebbe che il peso totale della miscela sarebbe

    [(12p+16 p)  N1 + (12 p +32 p) N2] = [(12+16) N1 + (12+32) N2] p

    mentre il peso delle molecole di CO sarebbe

    (12p+16 p)  N1= (12+16)  N1 p

    e chiaramente

    (12+16)  N1 p / ( [(12+16) N1 + (12+32) N2] p )

    = (12+16) N1 / [(12+16) N1 + (12+32) N2]


    ______________________________________________

    Una soluzione proposta dagli studenti implicitamente assumeva che N1 ed N2 fossero uguali, ossia che x=1, e quindi non era esatta.

    _________________________________________________

    altri studenti mi hanno suggerito che la miscela si formasse dalla reazione chinica di una miscela di Carbonio (al 33%) e Ossigeno (al 67%) ossia dalla seguente reazione (se non ho capito male):

    inizialmente si le molecole di Ossigeno si "uniscono" a quelle di Carbonio formando CO

    secondo la reazione C+O → CO

    poi quelle di ossigeno rimanenti si uniscono alle molecole, secondo la reazione

    CO+O → CO2.

    PERO' A ME SEMBRAVA UN ESEMPIO DIVERSO (e che riguarda le reazioni chimiche e non la matematica)

    --------- la soluzione pero' potrebbe trovarsi in questo modo------

    Quindi, SE HO CAPITO BENE, inizialmente il 33%  di Carbonio (NC atomi) si combina con altri NC atomi di Ossigeno e quindi si formano NC molecole di Monossido di carbonio, ossia CO.

    Posto NO il numero di molecole di Ossigeno sappiamo che

    12 NC /(12 NC+16NO)=33/100

    da cui possiamo ricavare che, posto u= NO/NC,

    3/(3+4 u)=33/100 ossia 100/11= 3+4u e quindi u= 67/44

    A questo punto rimangono NO-NC atomi di Ossigeno che formano altrettanto molecole di Anidride Carbonica, ossia CO2.

    A questo punto si hanno

    NC -(NO-NC)= 2NC - NO molecole di CO ed (NO-NC) molecole di CO2.

    ma allora la percentuale di  molecole di CO è

    y=(12+16) (2NC - NO)[(12+16) (2NC - NO) + (12+32)(NO-NC)]

    = 7 (2NC - NO)[7 (2NC - NO) + 11 (NO-NC)]

    = (14 NC -7 NO) /[3 NC + 4 NO]

    =(14 -7 u) /[ 3 + 4 u ]

    ossia, ricordando che u=67/44

    y = (14 -7· 67/44) /[ 3 + 4 ·67/44 ] =(14 · 44 - 7 · 67)/ [3 · 44 + 4 · 67]

       = 147/400= 0,3675

    E si arriverebbe allo stesso risultato!!

    mercoledì 22 ottobre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    matrici, determinanti, regola di Cramer per la soluzione dei sistemi di p equazioni in p incognite, quando il determinante della matrice associata è diverso da zero. Esempio (p=2):

    si consideri il sistema 

    ax+by=e

    cx+dy=f

    la matrice associata è

    a b
    c d

    il vettore colonna dei termini noti è

    e
    f

    Se il determinante della matrice associata al sistema è diverso da zero, ossia se

    ad-bc ≠ 0

    allora la prima componente della soluzione, cioè la x si ottiene come

     il rapporto tra il determinante della matrice

    e b
    f d

    (ottenuta sostituendo la prima colonna  della matrice del sistema con la colonna dei termini noti)

     e il determinante della matrice del sistema, ossia il determinante di

    a b
    c d

    in altre parole

    x=(ed-bf)/(ad-bc)

    La seconda componente, cioè la y, si ottiene come rapporto tra il determinante della matrice

    a e
    c f

    (ottenuta sostituendo la seconda colonna della matrice del sistema con la colonna dei termini noti,)

    e il determinante della matrice del sistema, ossia 

    y=(af-ec)/(ad-bc)

    venerdì 24 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Solo esercizi sui sistemi di equazioni in più incognite e sulle progressioni.

    lunedì 27 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Permutazioni (senza ripetizione) di n elementi e Disposizioni (senza ripetizione) di n elementi di classe k. Disposizioni con ripetizione di n elementi di classe k.

    Equazione della retta perpendicolare a una retta data e passante per un punto dato.

    Esercizio del foglio 3 D1 (del tipo: dati 3 punti di un parallelogramma, trovare il quarto punto e inoltre trovare l'area del parallelogramma)

    mercoledì 29 ottobre 2014 (ore 15-16 aula A Plesso Tecce)

    Coniche: parabole, circonferenze, ellissi, iperboli. Rette tangenti a una circonfenrenza.

    venerdì 31 ottobre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Funzioni, dominio e codominio, funzioni suriettive, iniettive e biunivoche. Funzione identità. Funzioni di variabile reale a valori reali: esempi e grafici delle funzioni. Cenno alle funzioni inverse. Somma di due funzioni, prodotto di due funzioni e reciproco di una funzione. Funzioni definite  a tratti, esempi, grafico della funzione g(x)=f(x+a) e sua espressione.

    (per questa parte si consiglia di vedere le slide preparate dalla Prof. Anna Torre al link http://www-dimat.unipv.it/atorre/farmacia2013-2014/lezioni.html)

    Esercizio su rette tangenti a una circonferenza passanti per un punto fuori la circonferenza. Esercizio D.27 foglio 3. Geometria Analitica

    lunedì 3 novembre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Richiami sulle funzioni e i grafici di funzioni, controesempio: le coppie (x,y) tali che  x²+y²=1, non sono il grafico di una funzione.

    Composizione di due funzioni. Esempi

    f: R → [0,+∞), x→ x²+1     g: [0,+∞)  → [0,+∞), t → √ t

    gο f : R → [0,+∞), x→ g(f(x))=g( x²+1)= √ (x²+1)

    -------------------

    f: [0,+∞) → [0,+∞), x→ x²+1     g: [0,+∞)  → [0,+∞), t → √ t

    f ο g : R → [0,+∞), t→ f(g(t))=f(√ t )= (√t )²+1 = t+1

    g ο f : R → [0,+∞), x→ g(f(x))=g( x²+1)= √ (x²+1)

    OSS:  f ο g e g ο f sono diverse

    ----------------------------

    f: R → R, x→ x²-1     g: [0,+∞)  → [0,+∞), t → √ t

    gο f può non avere senso: ad esempio g(f(0))=g(-1)= √(-1)

    NON HA SENSO almeno se considerata come funzione a valori reali.

    In questo caso va modificata la funzione, cambiando il dominio, in modo che si possa prednere come codominio  [0,+∞)

    Ossia va definita

    f1: {x tali che x²-1≥ 0 } = (-, -1] U [1, +∞) → [0,+∞)

    gο f1 : (-, -1] U [1, +∞)  → [0,+∞), x→ g(f(x))=g( x²-1)= √ (x²-1)

    ------------------------

    FUNZIONE INVERSA:

    se f: D →C, x→f(x)      g: C  → D, t → g(t)

    si ha che  g è la funzione inversa di f e si denota con f-1.

    se e solo se

    f ο g : C → C, t→ f(g(t))= t  (è la funzione identità su C)

    e inoltre

    g ο f : D → D, x→ g(f(x))=x (è la funzione identità su D)

     

    Esempio

    f: [1,2] → [0,2], x → 2(x-1)   g: [0,2] → [1,2], t → (t/2)+1

    f ο g : [0,2] → [0,2], t→ f(g(t))=f( (t/2)+1 ) = 2 ( (t/2)+1 -1 ) =t

    g ο f : [1,2] → [1,2], x→ g(f(x))=g( 2(x-1) ) =   (2(x-1)/2)+1 = x-1+1=x

    ---------------------------------------

    Richiamo: per ogni naturale m≥1  la funzione [0,+∞) → [0,+∞), x  →  xm è invertibile (è strettamente crescente e sutirettiva) e la sua inversa  è la radice m-sima ed è denotata anche come la funzione

    [0,+∞) → [0,+∞), x  →  x1/m

    -----------------------------------------

    Funzione elevamento a potenza sui razionali

    Sia a >0

    se q=m/n razionale (cioè in Q) 

    allora aq= (a1/n) (a1/n).... (a1/n)  [prodotto di (a1/n)  m volte]

    Per a > 1 la funzione q  aq è strettamente crescente sui razionali,

    ossia se q1 < q2 allora aq1 < aq2 .

    (senza dimostrazione, comunque: senza ledere in generalità si può supporre che  q1 =n1/m e  q2=n2/m, con n1 < n2, e notando che se a>1 allora a1/m >1, si ottiene subito che aq1 < aq2 )

    Invece per 0<a<1 si ha che q  aq è strettamente decrescente sui razionali,

    ossia se q1 < q2 allora aq1 > aq2 .

    Da questo (senza pretesa di rigore) si può definire ax per ogni x reale (sempre con a>0 ) osservando che

     (1) se  q1 e q2 sono "vicini" anche  aq1 e aq2 lo sono 

     (2) se x è un numero reale, con q1 < x < q2    allora è naturale suppore che il valore di ax sia compreso tra  aq1 e aq2 (se a >1)  o tra  aq2 e aq1 (se 0<a<1)

    (3) fissaro x, i valori di q1 e q2 si possono prendere "vicini" a piacere e quindi anche i valori di  aq1 e aq2 .

    Alla fine ax viene definito come questo valore "limite".

    (per una definizione rigorosa dovremmo usare il concetto di limite, che vedremo più in là)

    La funzione R→ (0,+∞), x → ax, gode di diverse proprietà

    a0=1,

    ax1+x2=ax1 ax2,

    a-x=1/ax,

    (ax)y=axy ;

    inoltre la funzione è invertibile R→ (0,+∞), x → ax e la sua inversa è la funzione logaritmo in base a ossia la funzione

    (0,+∞) → R, y → loga ( y ) ,

    ossia quella funzione per la quale valgono

    per ogni x reale: log(ax)=x

    per ogni y >0 : a loga( y )=y

    utilizzando queste proprietà e quelle dell'elevamento a potenza si ottengono facilmente le proprietà dei logaritmi

    loga(1)=0

    loga(bc)=loga(b)loga(c)

    loga(bα)=α loga(b) [ caso particolare α=-1: loga(1/b)= - loga(b) ]

    Cambio di base

    loga(c)=loga(b)logb(c)

    [caso particolare, osservando che loga(a)=1, e ponendo c=a si ottiene

    1=loga(b)logb(a) ossia  logb(a) = 1/loga(b)

    NOTAZIONE:

    Log(x)=log10(x)     (logaritmo in base 10) 

    ln(x)=loge(x)      (logaritmo naturale e numero di Nepero  e = (circa) 2,71828

    Esempio 6.14 del libro: sia come nel libro passando ai logaritmi in base 10, che con i logaritmi in base 2  [le due soluzioni sono uguali, utilizzando il fatto che

    Log 2 =  (log210 )-1 ]

    lunedì 3 novembre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Verifica del Cambio di base

    loga(c)=loga(b)logb(c)

    VERIFICA osserviamo che 

               aloga(c)= c e che aloga(b)logb(c) = (aloga(b) ) logb(c) = blogb(c)=c

    e quindi  aloga(c) = aloga(b)logb(c)  e che, essendo la funzione x → loga (x) biunivoca, e quindi ax1= ax2 se e solo se x1=x2, deve necessariamente valere   

                  loga(c)=loga(b)logb(c) 

    Scale logaritmiche: 

    il grafico della funzione di tipo esponenziale

    y=Kax,  con K>0 e a >0

    in scala semilogaritmica  

    ossia con scala logaritmica solo sull'asse delle ordinate, cioè prendendo

     Y=Log ( y ) e X= x ,

    diviene Y= α + β X,   con α=Log(K) e  β= Log(a)

    [  infatti da y=Kax, e prendendo in entrambi i membri il Log si ottiene che

       Log y =Log (K ax)= Log(K) + Log(ax)= Log(K) + x Log(a)

       che, tenendo conto del fatto che Y=Log ( y ) e X= x si può riscrivere come

       Y= α + β X, prendendo α=Log(K) e  β= Log(a) ]

    Viceversa se in scala semilogaritmica una funzione appare come una retta 

    Y= α + β X

    allora nelle variabili x e y si ha che  y=Kax, con  K= 10α e a=10β

    [come discende subito ripercorrendo all'indietro i passaggi precedenti e tenendo conto che α=Log(K) e  β= Log(a) se e solo se K= 10α e a=10β]

    il grafico della funzione di tipo elevamento a potenza 

    y=A xb,

    in scala (doppiamente) logaritmica

    ossia con scala logaritmica sia sull'asse delle ordinate, che sull'asse delle ascisse, cioè prendendo   Y=Log ( y ) e X=Log( x )  

    diviene Y= γ + b X,   con γ=Log(A)  (γ= gamma, minuscolo)

    [  infatti da y=A xb, e prendendo in entrambi i membri il Log si ottiene che

       Log y =Log (A xb)= Log(A) + Log(xb)= Log(A) + b Log(x)

       che, tenendo conto del fatto che Y=Log ( y ) e X= Log ( x ) si può riscrivere come

       Y=  γ + b X, prendendo γ=Log(A)   ]

    Viceversa se in scala semilogaritmica una funzione appare come una retta 

    Y= γ + b X

    allora nelle variabili x e y si ha che  y=Axb, con  A= 10γ .

    [come discende subito ripercorrendo all'indietro i passaggi precedenti e tenendo conto che γ=Log(A)  se e solo se A= 10γ ]

    Svolti gli esercizi D.34 e un fac-simile dell'esercizio D.35 del foglio 1

    Svolto l'esercizio D.15 del foglio 1.

    Definite le funzioni x→cos(x) e x→sin(x)

    Osservato che cos(-x)=cos(x), sin(-x)=-sin(x), sin(x)=cos(π/2-x)=cos(x-π/2) e quindi il grafico di y=sin(x) si ottiene come traslazione dal grafico di cos(x)

    Disegnati i grafici di y=2sin(x), di y=(1/2) sin(x).

    In generale osservato come di ottengono i grafici di y=-f(x), di y=f(-x), di y=|f(x)|.

    Suggerito di svolgere l'esericizio C6.1 guardando anche l'interpretazione nell'esercizio C6.2

    mercoledì 5 novembre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Proprietà di sinθ e cosθ: Ricordando che il punto P(cosθ,sinθ) è il punto di incontro tra la semiretta che parte dall'origine O(0,0) e forma un angolo θ con l'asse delle x, si trova facilmente che valgono le seguenti proprietà:

    1) cos2θ+sin2θ=1  

                 da cui sin θ = ±(1-cos2θ )½ , [ attenzione il segno dipende da θ!!  ]

    2) cos(-θ)=cosθ; sin(-θ)=-sinθ

    3) cos(π/2-θ)=sinθ; sin(π/2-θ)=cosθ

                   da cui sin(π/2+θ)=cosθ  infatti sin(π/2+θ)=sin(π/2-(-θ))=cos(-θ)=cosθ

                  e sin α = cos (α-π/2)

    4) cos (α-β)= cosα cosβ + sinα sinβ

    Come si deduce dall'osservare che il segmento individuato dai punti

    R(cosα, sinα) ed S(cosβ, sinβ)

    ha la stessa lunghezza del punto individuato dai punti

    P(cos(α-β), sin(α-β)) e Q=(1,0)

    per cui dist2(R,S)=dist2(P,Q), ossia, ricordando che dist2(P1,P2)=(x1-x2)2+(y1-y2)2,

    [dist2(R,S)=] (cosα - cosβ)2+(sinα - sin β)2= (cos(α-β)-1)2+(sin(α-β))2 [=dist2(P,Q)]

    svolgendo i calcoli si ottiene

    (cosα - cosβ)2+(sinα - sin β)2=

    =cos2α + cos2β -2cosαcosβ + sin2α + sin2β -2 sinα sin β

    = cos2α + sin2α + cos2β + sin2β -2cosαcosβ  - 2 sinα sin β

    = 1+1 -2 (cosαcosβ + sinα sin β)= 2 -2(cosαcosβ + sinα sin β)

    (cos(α-β)-1)2+(sin(α-β))2=(cos(α-β))2+1-2cos(α-β) +(sin(α-β))2=

    = (cos(α-β))2+(sin(α-β))2+1-2cos(α-β) = 2 -2 cos(α-β)

    da cui la relazione 4) cos(α-β) = cosαcosβ + sinα sin β

    Dalla relazione 4) vengono poi immediatamente

    4bis)   cos(α+β) = cosαcosβ - sinα sin β

              sin (α+β)sinα cos β +  cosα sinβ

              sin (α- β) = sinα cos β - cosα sinβ

    Infatti

    cos(α+β) = cos(α- (-β))= cosαcos(-β) + sinα sin(-β) = cosα cos β + sinα (-sinβ)

                 = cosαcosβ - sinα sin β

    sin (α+β) cos(α+β-π/2) = cosα cos (β-π/2) - sinα sin(β-π/2)

                  = cosα cos (π/2-β) - sinα ( - sin(π/2-β) ) =cosα sinβ + sinα cos β

                  = sinα cos β +cosα sinβ

    e infine

    sin (α- β)sin (α+ (- β))=  sinα cos(- β) + cosα sin(-β) = sinα cos β - cosα sinβ

    Tracciato i grafici delle funzioni seno e coseno,

    Definizione di funzione periodica e di periodo

    una funzione è periodica se esiste un valore T>0 tale che

    per ogni x si ha  f(x+T)= f(x)

    Il periodo è il piu' piccolo valore T>0  per cui vale la relazione precedente.

    ESEMPIO: il periodo della funzione seno è 2π infatti

    per ogni x vale sin(x+k2π)=sinx (qualunque sia k intero positivo nullo o negativo) e il piu' piccolo valore T per cui vale ciò è appunto 2π.

    Esercizi su disegno del grafico di funzioni del tipo f(x+a), bf(x+a), f(kx) etc.

     

    venerdì 7 novembre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Definizione della funzione tangente di x, denotata sia con tg(x) che con tan(x)

    tg(x)=tan(x)=sin(x)/cos(x)  dove cos(x)≠0 ossia per x≠π/2 + k π (k intero)

    e delle funzioni inverse di sin(x), di cos(x) e di tan(x)

    ossia

    arcsin(x), arccos(x) e arctg(x)=arctan(x).

    Esercizi su richiesta.

    lunedì 10 novembre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Studio di una funzione:insieme di definizione, esempi vari.

    Comportamento agli estremi, limite (finito) di f(x) per x che tende ad a da destra (da sinistra), esempi vari.  Enunciati (senza dim)

    se esistono finiti i limiti

    lim f(x)=Lf e lim g(x)=Lg

    allora esistono finiti

    lim [ f(x) + g (x) ]=  lim f(x)+  lim g(x)=  Lf + Lg ,

    lim [α f(x) + β g (x) ]= α lim f(x)+ β lim g(x)= α Lf +β Lg , con α e β numeri reali

    lim  f(x) g (x) = lim f(x) lim g(x)=Lf Lg ,

    INOLTRE

    lim  f(x) / g (x) = lim f(x)/ lim g(x)=Lf /Lg ,

    PURCHE' abbia senso dividere per g(x) (ossia sia g(x)≠0) ed  Lg≠0

    da cui è possibile calcolare i limiti di

    limx→a x = a (ovvio)

    limx→a x2= a2 e più in generale

    limx→a xn= an

    e quindi per ogni funzione polinomiale f(x)=a0+a1x +a2x2+...+an-1 xn-1 + anxn

    limx→a f(x)= f(a)

    Esempio

    limx→ -1 2+3x-4x4= 2+3(-1)-4(-1)4=2-3+4=3

    Esercizi su richiesta

    lunedì 10 novembre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Studio di una funzione: Comportamento agli estremi, limite finito per per x che tende ad a; limite (infinito)  per x che tende ad a da destra (da sinistra), limite (infinito)  per x che tende ad a; limiti per x che tende a +∞ (più infinito) e per x che tende a -∞ (meno infinito).

    studio dei limiti nel caso f(x)=1/x per x che tende a + infinito, e per x che tende a zero da destra.

    Esercizi su richiesta

    mercoledì 12 novembre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Studio di una funzione: funzioni pari e dispari esempio f(x)=ln(2-x2)

    Utilizzo della seguente proprietà (non dimostrata)

    se esistono finiti i limiti

     limx→ a g(x)=b   le il limite limt→ bf(t)=L

    allora esiste finito anche il limite

     limx→ af(g(x)) = limt→ bf(t) = L

    Definizione di funzione continua in un punto; definizione di funzione continua in un intervallo aperto.

    CONTROESEMPIO:

    La funzione parte intera di x (si denota con [x]) e vale

    f(x)=[x]=k se e solo se k≤x<k+1

    non è continua nei punti x=k con k intero

    Definizione di funzione crescente (strettamente o non) e decrescente (strettamente o non) in un intervallo

    Definizione di funzione crescente (se non si specifica l'intervallo si intende nell'insieme di definizione)

    ESEMPIO la funzione f(x)=1/x è strettamente descrescente in (0,+∞)

    infatti se x1 < x2 , con x1 e x2> 0 allora 1/x1 >1/x2;

    lo stesso vale in (-∞,0), MA NON E' una funzione  descrescente:

    ad esempio per -1(= x1) <  +1 (=x2) si ha f(x1)=-1< f(x2)=1.

    esercizi su richiesta

    venerdì 14 novembre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Calcolo dell'equazione della retta tangente ad una parabola generica (di equazione y=a x2 +bx +c, con a,b e c costanti NOTE) 

    che passa per il punto (x0,y0)=(x0, a x02+bx0+c)

    [cioè (x0,y0) appartiene alla parabola]

    1° MODO:

    imponendo che l'intersezione tra la retta generica y-y0=m(x-x0) che passa per il punto (x0,y0)  abbia un solo punto di intersezione con la parabola:

    cioè usando come parametro m e cercando il valore di m per il quale c'è un solo punto di intersezione, si tratta di studiare il sistema

    y=a x2 +bx +c   (I)

    y-y0=m(x-x0)     (II)

    con  y0=a x02+bx0+c

    e cercare m in modo che il sistema abbia una sola soluzione:

    inserendo la condizione (I) nella (II) e tendeno conto del valore di y0 si ha:

    a x2 +bx +c-(a x02+bx0+c)= m(x-x0)

    ossia

    a x2 +(b-m)x - a x02 - bx0+mx0=0.     

    Per ottenere un solo punto di intersezione è necessario (e sufficiente) che la precedente equazione abbia una sola soluzione, ovvero che il discriminante  sia nullo. Al variare di m il discriminante vale

    Δ(m) =  (b-m)2 -4 a (- a x02 - bx0+mx0) = b2 -2bm+m2 +4a2x02 + 4abbx0 - 4amx0

    ossia Δ(m)= m2 - 2(b+2ax0) m + b2 +4a2x02 + 4abbx0

      =m2 - 2(b+2ax0) m + (b+2ax0) 2 = [ m- (b+2ax0) ]2.

    in definitiva l'unico valore per il quale Δ(m) = 0  è   m= b+2ax0

    e quindi l'equazione della retta tangente è y-y0= (b+2ax0) (x-x0)

    2° MODO:

    stesso calcolo utilizzando l'idea che la retta tangente si ottiene prendendo una generica secante che passa per il punto (x0,y0)=(x0, a x02+bx0+c) e per il punto (x1,y1)=(x1, a x12+bx1+c) [sempre appartenente alla parabola] e mandando x1 ad avvicinarsi sempre più a x0, in modo che i due punti di intersezione vadano a coincidere:

    L'equazione della secante è (y-y0)/ (y1-y0) = (x-x0)/ (x1-x0) ovvero il coefficiente angolare della secante che passa per i punti (x0,y0) e (x1,y1) vale

    (y1-y0)/ (x1-x0)

    = [(a x12+bx1+c)-(a x02+bx0+c)] /(x1-x0)

    = [a (x12- x02)+b(x1-x0)]/(x1-x0)

    = a (x12- x02)/(x1-x0) + b (x1-x0)/(x1-x0)

    = a(x1+x0)(x1-x0)/(x1-x0) +b

    = a(x1+x0)+b

    e quindi mandando x1 a x0 si ottiene che il coefficiente angolare tende a 2x0+b, ovvero si riottiene il risultato che l'equazione della retta tangente è

    y-y0= (b+2ax0) (x-x0).

    ----------------------------

    OSSERVAZIONE:

    mentre il primo metodo non si riesce a generalizzare al caso in cui fossimo interessati alla retta tangente alla curva individuata dal grafico di una funzione y=f(x)  il secondo metodo si può generalizzare:

    in questo caso la retta secante ha equazione

    (y-y0)/ (y1-y0) = (x-x0)/ (x1-x0) ma con y0=f(x0) e y1=f(x1)

    e quindi ha equazione

    y-y0= (f(x1)-f(x0))/(x1-x0)

    e il ragionamento si può ripetere se esiste finito il seguente limite:

    lim x1→ x0  (f(x1)-f(x0))/(x1-x0)   (limite del rapporto incrementale)

    che, se esiste è la derivata della funzione f nel punto x0.

    Definzione della derivata in un punto, osservazione che

    1) la derivata di f(x)=c (ossia della funzione constante) è uguale a 0 in ogni punto x0

    2) la derivata di x è 1 in ogni punto x0

    3) la derivata di x2 vale 2x0 in ogni punto x0, (calcolo già fatto precedentemente)

    3) la derivata di  xn vale n(x0)n-1in ogni punto x0 utilizzando la relazione

          xn- x0n= (x-x0) (xn-1+xn-2x0+xn-3x02+....+xn-kx0k-1+....+x2x0n-3+xx0n-2+x0n-1)

    e che quindi

          xn- x0n/ (x-x0) = xn-1+xn-2x0+xn-3x02+....+xn-kx0k-1+....+x2x0n-3+xx0n-2+x0n-1

    che converge (per x che tende a x0) a

     x0n-1+x0n-2x0+x0n-3x02+....+x0n-kx0k-1+....+x02x0n-3+x0x0n-2+x0n-1= nx0n-1,

    come si vede immediatamente (sono n addendi tutti uguali a x0n-1)

    Definizione di funzione derivabile in un intervallo e alcune proprietà delle derivate (senza dimostrazione)  derivata della somma di due funzioni uguale somma delle derivate di due funzioni, formula della derivata del prodotto di due funzioni e del rapporto di due funzioni. Se la funzione è derivabile in x0, allora è continua in x0.

    Esempi: derivate delle funzioni polinomiali

    Esempio della funzione f(x)=| x | che è derivabile per x strettamente positivo con derivata 1, per x strettamente negativo con derivata che vale -1 ma non è derivabile in 0 (il limite da sinistra del rapporto incrementale vale -1 mentre il limite da destra vale 1)

    ALTRO IMPORTANTE USO DELLA DERIVATA se la funzione f(x) è derivabile e se la funzione è crescente in un intervallo, allora si vede facilmente che la derivata è positiva o nulla, viceversa (SENZA DIMOSTRAZIONE) se la funzione f(x) è derivabile in un intervallo e la derivata è positiva in quell'intervallo, allora la funzione è crescente in quell'intervallo.

    lunedì 17 novembre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Derivata di f(x)=ex, utilizzando il fatto che limite (ex-1)/x tende a 1 per x che tende a 0 (questo limite NON DIMOSTRATO):

    (ex-ex0)/(x-x0)= ex0 (ex-x0-1)/(x-x0)  quindi la derivata di ex calcolata in x0 vale

    lim x1→ x0  (ex-ex0)/(x-x0)= lim x1→ x0 ex0 (ex-x0-1)/(x-x0)

    = ex0 lim x1→ x0 (ex-x0-1)/(x-x0) = ex0 lim h→ 0 (eh-1)/h = ex0 1= ex0.

    In modo del tutto analogo si potrebbe ottenere che la derivata di ax vale C ax dove C è una costante da determinare [è la derivata in 0 di ax, ossia il coefficiente angolare della retta tangente alla curva y=ax nel punto (0,1) ]

    Per ottenere il valore di C serve la

    Formula della derivata della funzione composta (NON DIMOSTRATA)

    df(g(x))/dx = f'(g(x)) g'(x)

    Utilizzando questa formula si ottiene subito che la derivata di eβx vale eβx β= βeβx Utilizzando questa formula e il fatto che ax = (e lna )x = ex lna si ottiene che

    dax /dx= ex lna  ln a  = ax ln a .

    Esercizi a richiesta

    lunedì 17 novembre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce

    TEST

    mercoledì 19 novembre 2014 (ore 15-17 aula A Plesso Tecce)

    Forme indeterminate di limiti del tipo ∞ - ∞ , ∞/∞, 0/0

    Esempi di limiti del rapporto di due funzioni polinomiali per x che tende a + infinito (o a - infinito)

    Esempio del limite sinx/x per x che tende a 0 

    Dimostrazione del fatto che  lim x→ 0 sinx/x =1 ulitizzando il fatto che

    1) la funzione sinx/x è pari e quindi basta considerare il caso in cui si considera il limite per x che tendo a 0 da destra

    2) se 0<x< π/2 allora 0<sinx<x<tan(x)=sinx /cosx  da cui dividento per x si ottiene

    0<sinx/x<x/x=1<tan(x)/x=(sinx/x) /cosx

    e quindi (se vale la disuguaglianza stretta "<" allora vale anche la disuguaglianza debole "≤")

    sinx / x ≤1 e  1 ≤ (sinx /x) /cosx  ossia cosx ≤ (sinx /x)  e riassumendo

    cosx ≤ (sinx /x) ≤1

    a questo punto è intuitivo che se x tende a 0 (da valori positivi) si ottiene che

    lim x→ 0+ sinx/x =1

    In realtà vale un risultato noto come il Teorema del confronto (e corollario dei carabinieri)

    TEOREMA del confronto (versione non enunciata)

    Se f(x)≤ h(x) ≤ g(x)  e se esistono 

    lim x→ x0 f(x) = Lf  ,   lim x→ x0 h(x) = Lh , lim x→ x0 g(x) = L

    allora

    Lf  ≤ Lh ≤Lg

    TEOREMA DEL CONFRONTO (dei carabinieri)

    Se f(x)≤ h(x) ≤ g(x)  e se esistono 

    lim x→ x0 f(x) = lim x→ x0 g(x) = L

    allora esiste    lim x→ x0 h(x) = L.

    (il nome dei carabinieri viene dalla seguente idea preso un ladro i due carabinieri di mettono uno da una parte e uno dall'altra del ladro e se i due carabinieri vanno alla prigione allora annche il ladro va in prigione)

    Alcuni esercizi del foglio 5, ricerca dei massimi e dei minimi della funzione

    f(x)= e -x2+x/2+1 

    senza usare le derivate, ma utilizzando il fatto che la funzione g(x)=-x2+x/2+1 ammette un punto massimo assoluto (detto anche di massimo globale) in x0=-b/(2a)= (-1/2)/(-2)= 1 e il valore massimo vale g(1)= -12+1/2+1=1/2

    ossia per ongi x vale g(x)≤ g(1)=1/2 e allora, poiché la funzione f(t)=et è crescente allora

    eg(x)≤ eg(1)=e1/2  per ogni x

    ossia la funzione f(x)=eg(x) ≤ eg(1)=f(1)=e1/2 ammette un punto di massimo in x=1 e il valore massimo vale e1/2  . Invece la funzione non ammette minimo assoluto in quanto f(x)>0 per ogni x e lim x→ ∞ f(x) = 0.

    venerdì 21 novembre 2014 (ore 11-13 aula C Medicina Legale)

    Esercizio su massimo  e/o minimo:

    in un corridoio a forma di L di cui una prima parte ha larghezza 1 metro e una seconda parte ha larghezza due metri, e altro 3,20 metri dobbiamo far passare una lastra di larghezza 4 m e altezza 3,18 metri (quindi deve passare in verticale)

    E' possibile?



    la soluzione si riduce a un problema del tipo

    1) dato un punto A(a,0) sull'asse delle ascisse, con a > 2, trovare il punto B(0,b(a)) sull'asse delle ordinate e che appartiene alla retta che unisce il punto A con il punto P(2,1)

    [questo punto rappresenta lo "spigolo" del corridoio: i lati sono gli assi cartesiani, ossia le rette y=0, x=0 e le rette parallele agli assi cartesiani passanti per P(2,1)]

    (l'equazione della retta è  (y-0)/(1-0)=(x-a)/(2-a) ossia y= (x-a)/(2-a) e quindi b(a)= (0-a)/(2-a)= a/(a-2)  che è positivo solo per a>2)


    2) trovare la distanza L(a)  tra A(a,0) e B(0,b(a) ) ossia

    L(a) = radice[ (a-0)2+(0-b(a))2]


    3) trovare il valore minimo di L(a): per trovarlo possiamo anche trovare prima il valore minimo di

    (L(a))2=a2+(b(a))2= a2 + (a/(a-2))2

    e il punto a* in cui assume il valore minimo ossia (L(a*))2 ≤ (L(a))2 per ogni a>2

    e quindi avremo anche che L(a*) ≤ L(a)

    (qui possiamo calcolare

    d/da (L(a))2 = 2 a + 2(a/(a-2)) d/da (a/(a-2))

                       = 2 a + 2 (a/(a-2)) [1(a-2) - a 1]/(a-2)2)

                       = 2a + 2a (-2)/(a-2)3= 2a[ (a-2)3-2]/(a-2)3.


    Osservando che a>2>0 e a-2>0


    d/da (L(a))2 <0 per (a-2)3 <2        ossia a-2 < 21/3 , cioè a < 2+ 21/3

    d/da (L(a))2 =0 per (a-2)3 =2        ossia a = 2+ 21/3

    d/da (L(a))2 >0 per (a-2)3 >2        ossia a> 2+21/3,


    quindi a*= 2 + 21/3 (<2) è un punto di minimo per (L(a)) per a >2,


    perché la derivata è negativa prima di a* e quindi la funzione decresce, è nulla in a* e positiva dopo a* quindi la funzione è crescente dopo a*.

    di conseguenza L(a*) ≤ L(a) per ogni a>2



    4) per risolvere il problema è necessario che la larghezza della lastra sia minore del valore minimo L(2 + 21/3)


    L(2 + 21/3) =  [ ( 2 + 21/3 )2+ (2 + 21/3 )2/( 2 + 21/3 -2)2 ]1/2


                       =(2+21/3) [1+1/(21/3)2]1/2 = (2+21/3) [1+1/22/3]1/2


                      =(circa)  (2+1/1,26) (1+1/(1,26)2)1/2=(circa)  3,79*(1,63)1/2


                      =(circa) 3,79 * 1,27 = 4,8133

    e quindi la lastra può passare nel corridoio.



    limiti notevoli:

    1) ricordato che lim x→0 sin(x)/x = 1


    2) ricavato che limx →0 [1-cos(x)]/x2= 1/2


    infatti

    [1-cos(x)]/x2 = [1-cos(x)][1+cos(x)]/ [x2(1+cos(x) )]


    = [1- (cos(x))2][x2(1+cos(x) )] = (sin(x))2 [x2(1+cos(x) )] = (sin(x)/x)2*[1/(1+cos(x) )]


    e quindi si ricava ilo limite poiché , quando x tende a zero,

    sin(x)/x tende a 1 e 1/(1+cos(x)) tende a 1/2


    altro argomentio: Derivate delle funzioni sin (x), cos(x) e tan(x) 

    d/dx cos(x)= -sin (x)

    infatti

    [cos(x+Δ)-cos(x)]/Δ = [cos(x) cos(Δ) - sin(x) sin(Δ) - cos(x)]/Δ

    = cos(x) [cos(Δ)-1]/Δ - sin(x) sin(Δ)/Δ

    (moltiplicando e dividendo per Δ nel primo addendo)

    = cos(x)  Δ ([cos(Δ)-1]/Δ2) - sin(x) sin (Δ)/Δ

    poiché, per Δ che tende a zero, 

    ([cos(Δ)-1]/Δ2) tende a (-1/2)  e sin(Δ)/Δ tende a 1  

    si ottiene che

    d/dx cos(x) =limΔ→∞ [cos(x+Δ)-cos(x)]/Δ

    = cos(x) limΔ→0 Δ limΔ→0 ([cos(Δ)-1]/Δ2) - sin(x) limΔ→0 sin(Δ)/Δ

    =cos(x) 0 (-1/2) - sin(x)= -sin(x)


    d/dx sin(x)= cos(x)

    infatti  sin(x)= cos(π/2-x) e quindi per la regola della funzione composta

    d/dx sin(x) = d/dx cos(π/2-x)= -sin(π/2-x) d/dx(π/2-x)= -sin(π/2-x) (-1)

                    = sin(π/2-x)=cos(x)

    regola mnemonica sul segno: 

    nelle vicinanze dello 0, la funzione sin(x) è strettamente crescente  quindi la derivata deve essere positiva e cos(x)≥0

    per x >0, la funzione cos(x) è strettamente decrescente e quindi la sua derivata deve essere negativa, e -sin(x) è negativa!


    per x≠ π/2 + k π, d/dx tan(x) = 1/[cos(x)]2

    infatti, per la regola della derivata del rapporto,

    d/dx tan(x)= d/dx [sin(x)/cos(x)]  = [cos(x) cos(x) - sin(x) (-sin(x))]/[cos(x)]2

    = [cos2(x) + sin2(x)]/[cos(x)]2 =1/[cos(x)]2.

    (ATTENZIONE: NOTAZIONE cos2(x) = [cos(x)]2)


    Formula della derivata della funzione inversa:

    Se f(x) è invertibile, cioè se esiste f-1(x), se è derivabile in x0 e se  f'(f-1(x0))≠0

    allora y=f-1(x) è derivabile in x0 e vale


    d/dx f-1(x0)= 1/ f'( f-1(x0))



    Calcolo della derivata del logaritmo:  d/dx ln(x)= 1/x  (x>0)

    infatti la funzione ln(x) è l'inversa di f(x)=ex, e  inoltre d/dx ex=ex quindi

    d/dx ln(x) = 1/ (e ln(x) ) =1/x 

    dove abbiamo utilizzato il fatto che e ln(x)=x (proprietà della funzione inversa)