conoscere i quadri anatomo-patologici a livello macroscopico, microscopico ed ultrastrutturale in rapporto alle malattie più rilevanti dei diversi apparati, nonché l’anatomia patologica, in correlazione con l’epidemiologia, la
genetica e la biologia molecolare, come chiave per la comprensione dei processi eziopatogenetici, e, in forza della correlazione anatomoclinica, come metodo per comprendere la storia naturale dei processi morbosi;
- saper effettuare l’esame macroscopico dei vari organi ed apparati;
- essere cosciente del valore dell’epicrisi come momento di sintesi diagnostica dei riscontri anatomo-clinici dell’evento patologico
- essere cosciente dell'apporto dell'anatomia patologica (settorato, istopatologia, citopatologia, analisi ultrastrutturale, biologia molecolare) nel processo decisionale del medico, nella diagnosi, nella prevenzione,
nella gradazione e stadiazione dei processi morbosi, nel controllo degli effetti della terapia.