Il Laboratorio di Progettazione architettonica è impostato
sulla dialettica tra due termini fondamentali della temporalità architettonica:
antico e moderno.

Per sua stessa definizione l'architettura nasce o deriva da
ciò che già esiste, che sia allo stato naturale, artificiale o anche solo
ipotetico. La conformazione della natura influenza la costruzione del nuovo,
come le architetture già edificate o quelle solo ideate e progettate. L'esistente,
reale o ipotetico, ha la forza di condizionare ciò che deve realizzarsi; anzi,
il nuovo trae nutrimento da ciò che gli preesiste, per trovare la misura e la
stessa giustificazione alla sua apparizione fisica e costruttiva.

Nei luoghi storici, come la città di Roma, il progetto del
nuovo si confronta necessariamente con condizioni preesistenti di notevole
rilevanza. Queste condizioni comportano una mediazione continua tra epoche
diverse di costruzione della città e il nuovo deve trovare la sua giusta
collocazione in rapporto a tali complessità, da interpretare di volta in volta
per stabilire i propri gradi di adeguatezza e legittimazione.

In particolare, le esercitazioni progettuali del Laboratorio
saranno applicate su tre aree localizzate lungo le Mura Aureliane che cingono
il centro storico di Roma. In tale modo si vuole proporre una sperimentazione
che possa stimolare una lettura dell'antico attraverso il nuovo, senza
stabilire predominanze temporali, ma cercando di concepire la storia e le sue espressioni
fisiche come un unico racconto costruttivo, in cui i differenti episodi si
sommano l'uno all'altro anche in termini di contrapposizione dialettica, ma
secondo una continuità che evidenzia la qualità dell'avvicendarsi dei diversi
periodi storici.