Il corso dà un
quadro delle esperienze che, dall’alba degli anni Dieci alla prima
metà dei Settanta, impiegano l’oggetto comune per interrogarsi
sull’arte, sull’opera e sul rapporto fra arte e vita, dal
collage, alle nature morte di de Chirico al ready made di Duchamp,
sino a giungere alla temporalità e all’impermanenza dell’idea
dell’oggetto nel Minimalismo e nella process art.
Bibliografia:
Michael
Fried, Art and
Objecthood
(1967),
in
id., Art
and Objecthood: Essays and Reviews,
University of Chicago Press, 1998 (o qualsiasi
altra edizione).
Rosalind
Krauss, Passaggi
(1981),
Milano, Bruno Mondadori, 1998, capp. 6. Balletti
meccanici: luce, movimento, teatro e 7. Doppio
negativo: una nuova sintassi per la scultura.
Lara Conte, Materia,
corpo, azione. Ricerche artistiche processuali tra Europa e Stati
Uniti 1966-1970, Milano, Electa, 2010.
Maria
Grazia Messina, Parigi 1914. Quale modernità per de
Chirico, in Origine e sviluppi dell’arte metafisica. Milano
1909-1911, Firenze 1919-1922, atti del convegno (Milano, Palazzo
Greppi, 2010), Milano, Scalpendi editore 2011, pp. 80-97.
Claudio Zambianchi,
«Oltre l’oggetto»: qualche considerazione su Arte Povera e
Performance, in «Ricerche di storia dell’arte»,
n. 114, 2014, pp. 49-60.
- Docente: CLAUDIO Zambianchi